2003

I MOTIVI

Con l’abbandono delle case e di buona parte dei top teams, la CART 2003 ha davvero poco in comune con quella di 12 mesi prima. Dopo il pasticcio del passaggio, poi annullato, ai motori atmosferici, la serie accetta la monofornitura Ford di unità turbo compresse da circa 750 cv. derivate dall’XF. Il congelamento dei telai, deciso nel 2002 per contenere i costi, lascia inalterati gli equilibri visti nella stagione precedente, rendendo imprescindibile un telaio Lola e sancendo la lenta sparizione della Reynard, ormai fallita. Ne consegue che le poche squadre superstiti della CART, che ben conoscono le vetture, la fanno da padrone sulle nuove compagini. Rifiutato il passaggio in IRL, Paul Tracy viene ingaggiato a peso d’oro da Jerry Forsythe, che all’ultimo anno di sponsorizzazione Player’s prima del bando ai marchi del tabacco, è condannato a vincere. L’avversario, manco a dirlo, è il team Newman Haas, che al nuovo acquisto Junqueira affianca il campione F.3000 Sebastien Bourdais. Michel Jourdain, unica punta di un team Rahal con un piede fuori dalla porta, fa da terzo incomodo. Alla fine il titolo va al canadese, al termine di una lunghissima stagione che, coerentemente con il personaggio, è un continuo alternarsi di alti e bassi, tra prestazioni dominanti in serie, problemi tecnici e qualche contatto di troppo. Tra questi un botta e risposta con Bourdais a dare il via a una rivalità che farà storia. Più di Junqueira, è infatti il francese il vero avversario di Tracy, grazie a un mix esplosivo di aggressività in gara e velocità in qualifica che, seppur fuori controllo in qualche occasione nel 2003, segnerà la stagioni successive.

 

NOVITà REGOLAMENTARI

Con l’abbandono di Honda e Toyota e l’accantonamento del passaggio ai motori atmosferici, la serie decide per un regime di monomotore Ford, che fornisce una versione rivista del proprio XF. Per garantire una longevità di circa 1200 miglia, il propulsore progettato dalla Cosworth vede una riduzione del regime massimo di rotazione da 16.000 giri/min a 12.000 giri/min. Un aumento di circa 4 pollici di mercurio di pressione del turbo (dai 34 in hg ammessi nel 2002) porta ad una pressione massima di 1,387 bar, garantendo una potenza massima di circa 750 cv, resi più difficili da gestire da una elettronica meno evoluta.

Sul fronte telaistico, Lola e Reynard, congelati nello sviluppo dalla metà del 2002, sono gli unici telai ammessi. La mancanza di aggiornamenti affligge soprattutto le squadre Reynard, già in difficoltà nella stagione precedente.

Per la trasferta europea di Brands Hatch e Lausitzring la CART impone l’adozione del medesimo pacchetto aerodinamico.

 

TEAM E PILOTI

 

Newman Haas Racing

Pilota Bruno Junqueira (BRA) Sebastien Bourdais (FRA)
Vettura #1 PacificCare #2 Lilly
Telaio Lola Lola
Ingegnere Guillaume Rocquelin Craig Hampson
Stratega
Capo meccanico

 

 

Forsythe Racing

Pilota Paul Tracy (CAN) Patrick Carpentier (CAN)
Vettura #3 Player’s #32 Player’s
Telaio Lola Lola
Ingegnere Todd Malloy Michael Cannon-Eric Zeto
Stratega Neil Micklewright Phil LePan
Capo meccanico

 

 

Herdez Competition

Pilota Roberto Moreno (BRA) Mario Dominguez (MEX)
Roberto Gonzalez (MEX)
Vettura #4 Herdez #55 Herdez
Telaio Lola Lola
Ingegnere Tom Brown Bryan Ma
Stratega
Capo meccanico

 

 

Walker Racing

Pilota Rodolfo Lavin (MEX) Darren Manning (GBR) Luis Diaz (MEX)
Vettura #5 Corona #15 #25
Telaio Reynard Reynard Reynard
Ingegnere
Stratega Derrick Walker
Capo meccanico Tim Broyles

 

 

Fittipaldi-Dingman Racing

Pilota Tiago Monteiro (POR)
Vettura #7
Telaio Reynard
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Rahal Letterman Racing

Pilota Michel Jourdain Jr. (MEX)
Vettura #9 Gigante
Telaio Lola
Ingegnere Todd Bowland
Stratega Ray Leto
Capo meccanico

 

 

Dale Coyne Racing

Pilota Roberto Gonzalez (MEX) Joel Camathias (SWI)
Alex Yoong (MAL) Alex Sperafico (BRA)
Gualter Salles (BRA) Gualter Salles (BRA)
Geoff Boss (USA)
Vettura #11 #19
Telaio Lola Lola
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Johansson American Spirit

Pilota Jimmy Vasser (USA) Ryan Hunter-Reay (USA)
Vettura #12 #31
Telaio Reynard Reynard
Ingegnere
Stratega Stefan Johansson Rob Hill
Capo meccanico

 

 

 PK Racing

Pilota Patrick Lemarié (FRA)
Bryan Herta (USA)
Max Papis (ITA)
Mika Salo (FIN)
Vettura #27
Telaio Lola
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Rocketsports Racing

Pilota Alex Tagliani (CAN)
Vettura #33
Telaio Lola
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Conquest Racing

Pilota Mario Haberfeld (BRA)
Vettura #34
Telaio Reynard
Ingegnere
Stratega Eric Bachelart
Capo meccanico

 

 

Patrick Racing

Pilota Oriol Servia (SPA)
Vettura #20 Visteon
Telaio Lola
Ingegnere Steve Challis
Stratega Jim McGee
Capo meccanico Don Lambert

 

 

Fernandez Racing

Pilota Adrian Fernandez(MEX)
Vettura #51 Tecate/Quaker State
Telaio Lola
Ingegnere John Dick
Stratega Tom Anderson
Capo meccanico Mike Sales

 

 

  

IL CALENDARIO

Gara Data Pista Tipologia
1 23 febbraio St. Petersburg Cittadino
2 23 marzo Monterrey Stradale permanente
3 13 aprile Long Beach Cittadino
4 5 maggio Brands Hatch Stradale permanente
5 11 maggio Lausitzring Ovale medio
6 31 maggio Milwaukee Ovale corto
7 15 giugno Laguna Seca Stradale permanente
8 22 giugno Portland Stradale permanente
9 5 luglio Cleveland Stradale – aeroporto
10 13 luglio Toronto Cittadino
11 27 luglio Vancouver Cittadino
12 3 agosto Road America Stradale permanente
13 10 agosto Mid Ohio Stradale permanente
14 24 agosto Montreal Cittadino
15 31 agosto Denver Cittadino
16 28 settembre Miami Cittadino
17 12 ottobre Citta del Messico Stradale permanente
18 26 ottobre Surfers Paradise Cittadino
19* 9 Novembre Fontana Super Speedway

 *La 500 miglia di Fontana, programmata come prova conclusiva del campionato, è stata annullata per via dei violenti incendi sviluppatisi nella zona nelle settimane precedenti.

 

RACCONTO DELLA STAGIONE

Il rookie Bourdais tiene fede ai bellicosi propositi manifestati nei test, presentandosi al pubblico Champcar con una perentoria pole position nelle strade di St. Petersburg. Il francese comanda le prime fasi di corsa, ma a differenza di buona parte dei rivali non approfitta della seconda neutralizzazione per rifornire. Inghiottito dal gruppo una volta effettuato il pit stop in bandiera verde, si ritira dopo aver rotto una sospensione contro un muretto. Liberatosi di Monteiro, a lungo in testa in virtù di una diversa strategia, Tracy prende quindi il comando delle operazioni, conducendo con margine fino al traguardo davanti al solido Jourdain, che dopo essersi liberato di Carpentier, autoeliminatosi in curva 7, nel finale riesce a staccare Junqueira, penalizzato nelle prime fasi da una sosta problematica.

Bourdais ci riprova a Monterrey, conquistando un’altra larga pole position e contenendo un aggressivo Tracy nelle prime fasi. Il francese rovina però ancora la sua bella prova prima non sentendo il messaggio di richiamo in pit lane, poi ponendo fine a una bella rimonta dal fondo colpendo un altro muretto. Passato in testa, neanche un motore spento durante la seconda sosta ferma Tracy, che vince agevolmente davanti al consistente Jourdain. Tagliani conclude sul podio recriminando per un pit stop lento che gli nega la piazza d’onore, mentre Fernandez precede sul traguardo Junqueira, in lotta per il podio prima di un solitario testacoda a metà gara.

A Long Beach tocca invece a Jourdain conquistare una sorprendente pole position ai danni di Tracy, che però prende subito il comando con una partenza al limite. Il messicano ribalza però davanti dopo il primo pit stop, ingaggiando con il capo classifica una lunga battaglia di pura velocità. Entrambi puntano infatti su una strategia a tre soste, rispetto alle due scelte dagli inseguitori, capitanati da Fernandez. Quando ormai la vittoria sembra in vista, la trasmissione tradisce però Jourdain alla ripartenza dal rabbocco finale. Tracy prende quindi il comando e negli ultimi giri deve solo controllare Fernandez per centrare il terzo successo consecutivo. Un costante Junqueira chiude il podio davanti a Vasser, che a due giri dal termine vede Servia fermarsi col serbatoio vuoto. Problemi al motore eliminano invece Bourdais a metà gara.

Tracy rompe il digiuno di pole position nella prima tappa della trasferta europea a Brands Hatch, dove guida il primo tratto di gara tenendo a distanza Bourdais. Il francese è però più veloce nella prima sequenza di soste, prendendo con margine il comando quando il cedimento del motore costringe al ritiro il capo classifica. Con Tracy fuori gioco Bourdais è libero di veleggiare verso la prima vittoria, guidando una doppietta Newman-Haas completata dal poco spettacolare ma consistente Junqueira, che precede Dominguez, premiato da una strategia risparmiosa.

Pos. Pilota Punti
1 Paul Tracy 65
2 Bruno Junqueira 54
3 Michel Jourdain, Jr. 42
4 Adrian Fernandez 29
5 Patrick Carpentier 28
6 Sebastien Bourdais 27
7 Mario Dominguez 24
7 Roberto Moreno 24
9 Alex Tagliani 22
10 Mario Haberfeld 20

L’egemonia Newman-Haas prosegue al Lausitzring, dove Bourdais torna in pole position e comanda a lungo le prime fasi, alternandosi al vertice con Junqueira. Mentre Tracy naviga nelle retrovie rallentato da un eccessivo carico aerodinamico, davanti Bourdais deve però vedersela con Dominguez, che passa a condurre dopo le prime soste e si difende strenuamente dagli attacchi del francese, ricevendo anche una penalità. I due danno vita a un duello tesissimo che coinvolge nel finale anche Jourdain, emerso in testa dall’ultima sosta. Il messicano non può però resistere a Bourdais, che prende il comando negli ultimi giri, difendendosi talvolta oltre il limite da Dominguez, che chiude secondo in volata. Bourdais centra quindi la vittoria al debutto su un ovale, mentre Jourdain completa il podio davanti a Junqueira e Servia, separati da pochi millesimi sul traguardo.

Alex Tagliani conquista a sorpresa la pole nell’appuntamento successivo di Milwaukee, ma a dominare la corsa è Jourdain, che lo affianca in prima fila. Dopo una immediata bandiera gialla per un testacoda di Junqueira, che spedisce a muro anche gli incolpevoli Moreno e  Lemarié, il messicano passa infatti a condurre, solo saltuariamente insidiato da Tracy, che per tutta la corsa ha il suo bel da fare nel contenere Servia, leggermente più veloce. Una ruota mal avvitata nell’ultima decisiva sosta elimina però il canadese, escluso da un eccitante finale in cui Jourdain si guadagna la prima vittoria in carriera resistendo agli attacchi di Servia, insidiato da vicino da Carpentier e l’ottimo Manning, primo dei piloti Reynard.

Il momento positivo di Jourdain sembrerebbe continuare a Laguna Seca, dove il messicano conquista la pole, salvo vedersi togliere il miglior tempo quando la sua vettura è trovata leggermente sotto peso. A partire al palo è quindi Carpentier, con Tracy che brucia in partenza Junqueira e tallona a lungo il compagno di squadra. Una brutto bloccaggio frena però il canadese a metà gara, costringendolo a cedere il passo a Junqueira, che dopo l’ultima sosta mette sotto pressione Carpentier, non riuscendo però a negargli il primo successo stagionale. Un secondo posto comunque positivo per il brasiliano, davanti al rivale per il titolo Tracy, che precede il capo classifica Jourdain, autore di una bella rimonta dalla 13° piazza con vari pregevoli sorpassi.

I due condividono la prima fila nell’appuntamento successivo a Portland e dopo 4 tentativi di partenza è Jourdain a passare Tracy all’esterno e prendere il comando. I due procedono in tandem fino alla prima sosta, quando Tracy occupa l’intera pit lane per bloccare il messicano, cosa che qualche giro più tardi gli costa 5 secondi di penalità. Nel frattempo però il tentativo di Jourdain di riprendersi con la forza il primato finisce con un contatto alla prima curva, da cui la Lola del team Rahal esce ferma nella direzione opposta. Jourdain perde così un giro  mentre Tracy continua a condurre, fino a quando è un altro messicano, Fernandez, che con una decisa staccata all’ultima ripartenza prende il comando e si invola verso il successo. Per Tracy un secondo posto comunque buono per la classifica davanti a Tagliani (beneficiario del ritiro per cedimento dell’ala posteriore di Bourdais) e Junqueira.

Pos. Pilota Punti
1 Paul Tracy 99
2 Bruno Junqueira 95
3 Michel Jourdain, Jr. 91
4 Patrick Carpentier 70
5 Adrian Fernandez 63
6 Oriol Servia 58
7 Sebastien Bourdais 53
8 Mario Dominguez 51
9 Alex Tagliani 46
10 Darren Manning 42

Cleveland vede il ritorno in pole position di Bourdais, che però alla prima curva è subito beffato da Tracy. I due prendono in breve margine su Junqueira, il primo degli inseguitori, ingaggiando un lungo duello di giri veloci. La contesa si risolve quando il francese passa a condurre durante il terzo turno di soste, andando poi subito in fuga. Solo un contatto con il doppiato Fernandez spaventa nel finale Bourdais, che però va a vincere nonostante una ripartenza all’ultimo giro, in cui è invece Tracy a sudare sette camicie per difendere il secondo posto dagli attacchi di Junqueira. Alle loro spalle chiude Carpentier, che precede Dominguez, Servia e Jourdain, costretto alla rimonta da un testacoda al primo giro.

Tracy si rifa subito sullo strade amiche di Toronto, dove conquista una larga pole position davanti a Junqueira, dominando in lungo e in largo la corsa. Una neutralizzazione nel finale potrebbe aiutare il brasiliano, che però nel pit stop decisivo sbaglia il posizionamento della sua vettura, cosa che lo costringe a cedere la piazza d’onore a Jourdain. Bourdais conclude ai piedi del podio una corsa senza sussulti, precedendo Servia, un ottimo Moreno e Carpentier. Un fortuito contatto con Junqueira costa caro a Tagliani, fuori gioco nei primi giri mentre si trova al secondo posto.

Tracy replica la pole position a Vancouver, nonostante il miglior tempo del venerdì gli venga annullato per aver bloccato alcuni avversari. I primi ritiri arrivano ancora prima del via, quando entrambi i piloti del team Coyne riescono a colpire il muro nei giri di riscaldamento. Nonostante Junqueira tagli con largo anticipo il traguardo la direzione gara convalida la bandiera verde, che dura però pochi secondi, perchè Bourdais manda subito contro il muro Moreno, ottimo quarto in qualifica. Alla ripartenza Tracy tallona a lungo Junqueira, che per evitare una penalità è costretto a restituire al canadese la prima piazza. Il brasiliano fa poi spegnere il motore durante la prima sosta, regalando la seconda piazza a Carpentier, per poi essere superato anche da Jourdain dopo l’incidente in cui il doppiato Monteiro elimina Tagliani, in quel momento quarto. Dopo il secondo turno di soste Junqueira recupera la posizione su Jourdain, risalendo poi al secondo posto quando un’insensata manovra di Dominguez, doppiato, elimina l’incolpevole Carpentier. Incontrastato in testa alla corsa, Tracy va quindi a conquistare il quinto successo stagionale davanti al rivale per il titolo Junqueira, che contiene la rimonta di Bourdais, in grado di scavalcare Jourdain durante il terzo turno di soste. Ottima quinta piazza per Manning, che precede Hunter-Reay e Haberfeld, tutti beneficiari dei guai tecnici che colpiscono Fernandez e Vasser nel finale.

Il team Newman-Haas monopolizza la prima fila a Road America, dove un violento acquazzone rimanda a lungo la partenza, causando diversi ritiri ancora prima che la corsa cominci. Il più clamoroso arriva però poco dopo la bandiera verde, quando Paul Tracy finisce nelle gomme mentre cerca di soffiare il terzo posto a Carpentier. Dopo un turno di soste collettive, un lungo di Dominguez regala il terzo posto al canadese, che oltre a mettere pressione a Bourdais deve guardarsi dagli attacchi di Tagliani. La rimonta dell’italo-canadese è poi facilitata da una lenta seconda sosta dell’ex compagno di squadra, che viene superato anche da Manning e Papis. Davanti Junqueira veleggia indisturbato verso la prima vittoria stagionale, che grazie al ritiro di Jourdain, arrivato in contemporanea a quello di Tracy, gli consegna il comando della classifica. Bourdais chiude secondo davanti a Tagliani mentre Papis riesce a volgere a suo favore una bella battaglia con Carpentier e Manning, che chiudono in quest’ordine.

Pos. Pilota Punti
1 Bruno Junqueira 164
2 Paul Tracy 161
3 Michel Jourdain, Jr. 125
4 Sebastien Bourdais 116
5 Patrick Carpentier 98
6 Oriol Servia 76
7 Adrian Fernandez 71
8 Darren Manning 68
9 Alex Tagliani 65
9 Mario Dominguez 65

Dopo il disastro di Road America, a Mid Ohio Tracy è determinato a recuperare i punti perduti, conquistando la pole davanti a un sorprendente Hunter-Reay. Nelle prime fasi il canadese prende subito margine sull’americano, che precede Jourdain e Bourdais. Subito dopo la neutralizzazione per un’uscita di Moreno arriva però una svolta nella lotta per il titolo, quando un contatto alla Key Hole spedisce nella sabbia Servia e Junqueira, che perde diversi giri. Mentre Tracy comanda indisturbato la corsa, alle sue spalle Carpentier supera Hunter-Reay durante le soste, mentre Vasser continua una bella rimonta avendo ragione di Jourdain. La formazione dei team Forsythe e American Spirit si rompe però a 10 giri dal termine, quando il campione ’96 finisce mestamente contro le gomme, riportando in pista la pace car. La ripartenza non altera però gli equilibri, lasciando Tracy libero di vincere davanti a Carpentier, Hunter-Reay, Jourdain e Bourdais.

Tagliani manda in visibilio il pubblico di casa a Montreal, conquistando la pole davanti a Servia. Il canadese guida poi a lungo la corsa, consumando però troppo nel tentativo di staccare Jourdain, che ha la meglio su Servia dopo la prima sosta. L’ultimo pit stop particolarmente lungo decide quindi la corsa per il canadese, che si ritrova superato dai due rivali e le vetture del team Forsythe. Nel finale Jourdain è poi bravo a gestire la situazione, cogliendo la seconda vittoria stagionale davanti a Servia, Carpentier, lo stesso Tagliani e Dominguez, che precede un Tracy rimasto a secco sul rettilineo d’arrivo. Il canadese guadagna comunque punti su Junqueira, fuori dalla top ten dopo due testacoda al tornantino.

Il brasiliano si rifà a Denver, dove conquista la pole davanti a Servia, che gli contende il comando nelle prime fasi, dovendo però arrendersi dopo l’ultimo turno di soste, che lo vede scivolare dietro anche a Bourdais. Minaccioso nel finale, il francese accompagna fino al traguardo il capo squadra brasiliano, che con il successo guadagna punti preziosi su Tracy, quarto al termine di una prova poco emozionante. Il canadese precede Fernandez, un Jourdain insolitamente lento e Dominguez, coinvolto in numerosi contatti, tra cui quello in cui rovina la corsa di Haberfeld, per metà gara in lotta per un posto in top 5.

Fernandez conquista a sorpresa la pole nell’appuntamento successivo di Miami, conducendo a lungo la corsa dopo un breve botta e risposta con Junqueira. Tracy, solo ottavo in qualifica, risale in terza piazza complice anche l’uscita di pista di Servia, rovinando poi tutto con un’insensata manovra ai danni di Bourdais. Junqueira riesce però ancora una volta a non approfittare dell’occasione: sempre in coda a Fernandez, il brasiliano finisce per tamponare il leader durante un doppiaggio, rovinando la gara di entrambi. Potrebbe quindi essere la corsa di Jourdain, che però viene spedito in fondo al gruppo per un’infrazione in pit lane. Il comando passa così a un incredulo Dominguez, che precede Moreno in una doppietta Herdez davanti al miracolato Salo, che chiude davanti a Vasser e Haberfeld.

Pos. Pilota Punti
1 Paul Tracy 204
2 Bruno Junqueira 191
3 Michel Jourdain, Jr. 171
4 Sebastien Bourdais 142
5 Patrick Carpentier 136
6 Oriol Servia 108
7 Mario Dominguez 101
8 Adrian Fernandez 99
9 Alex Tagliani 91
10 Darren Manning 83

Tracy rimette le cose a posto a Mexico City, dove conquista la pole davanti al sorprendente Monteiro, contenendo nelle prime fasi il duo Newman Haas. Junqueira, debilitato da una intossicazione alimentare, perde però terreno dopo il secondo turno di soste, scivolando dietro Bourdais e poi subendo gli attacchi di Monteiro, Dominguez e Salo. Dopo le ultime soste Bourdais mette pressione a Tracy, che però prende del margine nel finale conquistando il settimo successo stagionale e una buona ipoteca sul titolo. Bourdais chiude secondo davanti a un veloce Dominguez, che sul traguardo precede il redivivo Jourdain, un ottimo Salo, Monteiro e Junqueira.

Il brasiliano si presenta a Surfers Paradise con 29 punti da recuperare, accomodandosi in prima fila al fianco di Bourdais. In partenza il francese lascia subito passare il compagno, venendo però sfilato anche da Tracy, che non completa il sorpasso. Quando i due negoziano quindi la prima curva il canadese si inserisce senza considerare il rivale e il contatto è inevitabile. Bourdais prosegue senza danni mentre Tracy si ritrova in fondo al gruppo. Poco dopo la ripartenza per recuperare la vettura di Servia, a muro nella confusione iniziale, le prime gocce di pioggia tradiscono poi il francese, anticipando un nubifragio che obbliga a una lunga sospensione. Quando la corsa riprende gli incidenti si sprecano, coinvolgendo anche i contendenti al titolo. Tracy rimane infatti vittima di un contatto tra Moreno e Tagliani, perdendo tre giri. Junqueira, a lungo in testa, viene prima superato da Jourdain e Fernandez e poi finisce a sua volta contro il muro quando ormai la pista è praticamente asciutta. Il ritiro del brasiliano assegna matematicamente il titolo a Tracy.

Una diversa sequenza di rifornimenti e le tante bandiere gialle premiano intanto il team American Spirit, che nel finale piazza davanti Hunter-Reay e Vasser. Mentre il californiano deve cedere nel finale a un aggressivo Manning, chiudendo terzo, in testa il rookie gestisce bene varie ripartenze e negli ultimi giri fa il vuoto, conquistando la prima vittoria in carriera.

L’assegnazione anticipata del titolo e i vasti incendi che affliggono le aree prossime al catino di Fontana convincono poi gli organizzatori a cancellare la 500 miglia conclusiva prevista sul circuito californiano.

Classifica finale
Pos. Pilota Punti Distacco Corse Vittorie Podi Top 5 Top 10 Poles LL L
1 Paul Tracy 226 0 18 7 10 11 12 6 658 10
2 Bruno Junqueira 199 27 18 2 9 12 14 2 184 6
3 Michel Jourdain, Jr. 195 31 18 2 6 11 15 1 350 6
4 Sebastien Bourdais 159 67 18 3 7 9 10 5 254 8
5 Patrick Carpentier 146 80 18 1 4 8 14 1 107 3
6 Mario Dominguez 118 108 18 1 4 7 13 0 76 3
7 Oriol Servia 108 118 18 0 3 7 9 0 37 3
8 Adrian Fernandez 105 121 18 1 2 4 11 2 123 5
9 Darren Manning 103 123 18 0 1 3 15 0 4 1
10 Alex Tagliani 97 129 18 0 3 5 11 1 70 3
11 Jimmy Vasser 72 154 18 0 1 3 8 0 18 2
12 Mario Haberfeld 71 155 18 0 0 3 11 0 0 0
13 Roberto Moreno 67 159 17 0 1 2 9 0 6 1
14 Ryan Hunter-Reay 64 162 18 1 2 2 6 0 15 1
15 Tiago Monteiro 29 197 17 0 0 0 5 0 14 2
16 Mika Salo 26 200 4 0 1 2 2 0 6 1
17 Max Papis 25 201 7 0 0 1 4 0 0 0
18 Rodolfo Lavin, Jr. 17 209 18 0 0 0 3 0 0 0
19 Gualter Salles 11 215 9 0 0 0 1 0 0 0
20 Geoff Boss 8 218 11 0 0 0 2 0 0 0
21 Patrick Lemarié 8 218 6 0 0 0 2 0 0 0
22 Joel Camathias 6 220 7 0 0 0 1 0 0 0
23 Alex Yoong 4 222 4 0 0 0 1 0 0 0
24 Roberto Gonzalez 3 223 2 0 0 0 1 0 0 0
25 Bryan Herta 2 224 1 0 0 0 0 0 0 0