2005

I MOTIVI

La stagione 2005 passa alla storia come l’ultima dell’era IRL caratterizzata da una vera battaglia tecnica, con tre motoristi coinvolti e due produttori di telai. È anche l’anno dell’apertura alle corse su circuiti non ovali, che come detto sposta definitivamente il campionato su una rotta diversa da quanto inizialmente preannunciato da Tony George. Nonostante, come ampiamente prevedibile, motori e telai non pensati per le piste stradali si rivelino poco adatti a questo tipo di percorsi, evidenziando un comportamento bizzarro e prestazioni poco esaltanti, nelle stagioni successive diversi circuiti si aggiungono a St. Petersburg, Sonoma e Watkins Glen, i tre percorsi scelti per il debutto nelle curve a destra. Sportivamente il 2005 è una stagione avvincente: non tanto in termini di lotta al titolo, sempre saldamente nelle mani di Dan Wheldon, quanto per il risultato sempre incerto che caratterizza ogni gara. Pur mantenendo un indiscutibile vantaggio infatti, raramente le squadre Honda dominano totalmente la scena come visto talvolta nel 2004, lasciando spazio agli inserimenti delle Penske e di Scheckter anche su alcuni degli ovali più veloci, con esiti talvolta spettacolari come da buona tradizione della serie.

 

 

TEAM E PILOTI

 

Panther Racing

Pilota Tomas Enge (CZE) Tomas Scheckter (RSA) Buddy Lazier (USA)
Buddy Lazier (USA)
Townsend Bell (USA)
Vettura #2 Rockstar #4 Pennzoil #95
Telaio Dallara Dallara Dallara
Motore Chevrolet Chevrolet Chevrolet
Ingegnere Andy Borme David Cripps
Stratega Doug Boles John Barnes
Capo meccanico Steve Namisnak Kevin Blanch

 

 

Team Penske

Pilota Helio Castroneves (BRA) Sam Hornish Jr. (USA)
Vettura #3 Marlboro #6 Marlboro
Telaio Dallara Dallara
Motore Toyota Toyota
Ingegnere Grant Newbury Tom German
Stratega Tim Cindric Roger Penkse
Capo meccanico Rick Rinaman Matt Jonsson

 

 

Andretti-Green Racing

Pilota Bryan Herta (USA) Tony Kanaan (BRA) Dan Wheldon (GBR) Dario Franchitti (SCO)
Vettura #7 XM Sirius Radio #11 7-Eleven #26 Jim Beam/Klein Tools #27 Arca/Ex
Telaio Dallara Dallara Dallara Dallara
Motore Honda Honda Honda Honda
Ingegnere Martin Pare Eric Cowdin Eddie Jones Allen McDonald
Stratega George Klotz Kim Green John Anderson Kyle Moyer
Capo meccanico Jeff Simon

 

 

Fernandez Racing

Pilota Scott Sharp (USA) Kosuke Matsuura (JPN)
Vettura #8 Delphi #55 Panasonic
Telaio G-Force G-Force
Motore Honda Honda
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Chip Ganassi Racing

Pilota Scott Dixon (NZL) Darren Manning (GBR) Ryan Briscoe (AUS)
Jaques Lazier (USA)
Giorgio Pantano (ITA)
Vettura #9 Target #10 Target #33 Target
Telaio G Force/Dallara G Force G Force
Motore Toyota Toyota Toyota
Ingegnere Eric Bretzman Bill Pappas Julian Robertson
Stratega Mike Hull Chip Ganassi
Capo meccanico

 

 

A.J. Foyt Enterprises

Pilota A.J. Foyt IV (USA)
Jeff Bucknum (USA)
Vettura #14 ABC Supply
Telaio Dallara
Motore Toyota/Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Rahal Letterman Racing

Pilota Buddy Rice (USA) Danica Patrick (USA) Vitor Meira (BRA)
Kenny Brack (SWE)
Vettura #15 Argent Mortgage #16 Argent Mortgage #17 Menard’s
Telaio G Force G Force G Force
Motore Honda Honda Honda
Ingegnere Todd Bowland Ray Leto  Jeff Britton
Stratega Bobby Rahal Scott Roembke
Capo meccanico

 

 

Vision Racing

Pilota Ed Carpenter (USA)
Vettura #20
Telaio Dallara
Motore Toyota
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Dreyer&Reinbold Racing

Pilota Roger Yasukawa (USA)
Vettura #24
Telaio Dallara
Motore Honda
Ingegnere Len Paskus
Stratega Dennis Reinbold
Capo meccanico

 

 

Cheever Racing

Pilota Alex Barron (USA) Patrick Carpentier (CAN)
Vettura #51 Red Bull #83 Red Bull
Telaio Dallara Dallara
Motore Toyota Toyota
Ingegnere Garrett Mothersead Iain Watt
Stratega
Capo meccanico

 

Hemelgarn Racing

Pilota Paul Dana (USA)
Jimmy Kite (USA)
Vettura #91 Ethanol
Telaio Dallara
Motore Toyota
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

CALENDARIO

Gara Data Pista Tipologia
1 6 marzo Homestead Ovale medio
2 19 marzo Phoenix Ovale corto
3 3 aprile St. Petersburg Cittadino
4 30 aprile Motegi Ovale medio
5 29 maggio Indianapolis Super speedway
6 11 giugno Texas Ovale medio
7 25 giugno Richmond Ovale corto
8 3 luglio Kansas Ovale medio
9 16 luglio Nashville Ovale medio – cemento
10 24 luglio Milwaukee Ovale corto
11 31 luglio Michigan Super speedway
12 14 agosto Kentucky Ovale medio
13 21 agosto Pikes Peak Ovale corto
14 28 agosto Sonoma Stradale permanente
15 11 settembre Chicagoland Ovale medio
16 25 settembre Watkins Glen Stradale permanente
17 16 ottobre Fontana Super speedway

 

 

RACCONTO DELLA STAGIONE

La stagione si apre con la pole position di Tomas Scheckter, che a Homestead divide la prima fila con Meira. Fin dalle prime fasi di gara si forma un gruppetto in testa, che vede alternarsi al comando le vetture del team Penske, Kanaan, Wheldon e il sudafricano, mentre Rice e Franchitti sono tra i primi ad abbandonare la compagnia con problemi al motore. La svolta della gara arriva nel finale, quando Matsuura osa troppo in una ripartenza, causando un incidente a catena che fa fuori 8 vetture, tra cui il poleman. Alla bandiera verde Wheldon riesce a costruire un buon margine e si invola verso la prima vittoria stagionale, mentre sul traguardo Hornish precede Kanaan e Meira in una spettacolare volata a tre, con Castroneves subito dietro.

10 anni dopo la prima pole nel 1995, Bryan Herta si ripete sull’ovale di Phoenix, precedendo Wheldon. I due guidano la corsa nelle prime fasi, mentre Kanaan rimonta alla grande dall’ultimo posto dopo aver sostituito il motore prima della partenza. Sulla distanza però si assiste alla risalita delle Penske, che passano a condurre con Castroneves a precedere Hornish, fino a quando Franchitti rompe gli indugi e in pochi giri ha la meglio su entrambi. I giochi sembrano fatti, ma all’ultima sosta Hornish evita il cambio gomme riportandosi davanti allo scozzese, che nella fase decisiva se la deve vedere anche con Wheldon, doppiato. Il successivo incidente di Scheckter porta ad uno shoot out di pochi giri, in cui Franchitti tenta di superare Hornish all’esterno in curva 1 per poi finire nello sporco e lasciare campo libero a Castroneves e Kanaan, che completano il podio.

Il cittadino di St.Petersburg ospita la prima storica corsa della IRL fuori da un ovale. In qualifica Bryan Herta beffa Castroneves, dominatore delle prove, ma per il brasiliano la delusione maggiore arriva in gara, quando un contatto con il doppiato Foyt fa finire la Dallara Penske contro le barriere. Diverse neutralizzazioni, frutto anche dell’inesperienza di alcuni piloti su questo tipo di circuito, portano a diverse strategie, come nel caso del debuttante Ryan Briscoe, che nel finale si ritrova al comando inseguito da Manning e i piloti del team AGR. Dopo l’ennesima ripartenza, Kanaan fa fuori in poche curve Wheldon e Manning a suon di ruotate, per poi avventarsi su Briscoe, autore di una plateale manovra di blocking. Senza aspettare eventuali decisioni della direzione gara,  il brasiliano risponde poco dopo con una staccata clamorosa ma pulita, cui Briscoe reagisce chiudendo la porta. Il contatto è inevitabile, come l’impatto  dell’australiano contro le gomme. Della schermaglia approfitta Wheldon, che si porta al comando e controlla fino al traguardo dove precede Kanaan, Franchitti (più volte costretto a rientrare ai box per problemi di rifornimento) e Herta, in un incredibile poker AGR.

Dopo la difficile prova in Florida, Sam Hornish torna su un terreno a lui più congeniale, conquistando la pole position a Motegi. Nelle prime fasi l’americano si alterna nelle prime posizione con Scott Sharp e la sorprendente Danica Patrick, ma dopo le prime soste il controllo della gara è preso dalle vetture del team AGR, con Franchitti che finisce però contro il muro della cruva  4 nel tentativo di resistere a un attacco di Wheldon. Dopo l’ultima sequenza di soste, il comando passa nelle mani di Tomas Scheckter, che si difende strenuamente dagli attacchi di Kanaan e Wheldon, salvo poi rimanere a secco a tre giri dal termine. Mentre Kanaan imbocca la corsia box poco dopo, Wheldon riesce a ritardare l’inevitabile, fino a quando la bandiera gialla per l’incidente di Castroneves non congela le posizioni, sancendo la vittoria dell’inglese davanti a Sharp, Buddy Rice e una positiva Danica Patrick.

Pos. Pilota Punti
1 Dan Wheldon 234
2 Tony Kanaan 162
3 Sam Hornish Jr. 146
4 Bryan Herta 139
5 Vitor Meira 136
6 Scott Sharp 125
7 Helio Castroneves 123
8 Dario Franchitti 123
9 Danica Patrick 112
10 Darren Manning 108

Con un rassicurante primato in classifica, Dan Wheldon affronta la Indy500 partendo dalla 16° posizione, mentre la prima fila  è appannaggio di Kanaan, Hornish e Sharp, che precedono la Panoz Honda di Danica Patrick, ormai diventata un vero fenomeno mediatico dopo la buona prova in Giappone e un mese di maggio da protagonista. La gara è avvincente e vive per circa tre quarti della distanza sull’eterno duello tra Hornish e Kanaan, spesso insidiati da Franchitti, Sharp, Meira e un Wheldon in rimonta. La svolta arriva però con il ritiro di Hornish, che finisce contro il muro nel tentativo di resistere a un aggressivo Bourdais. Alla ripartenza infatti Danica Patrick, rimasta attardata per via di qualche errore ai box, perde il controllo della sua vettura nel gruppo, portando a una reazione a catena che costa il ritiro a due terzi del team Panther. L’inconveniente diventa una seconda possibilità per la giovane americana, che effettuando un altro rabbocco insieme alle riparazioni,  punta a terminare la corsa senza ulteriori soste, prendendo il comando nel momento in cui i primi si fermano per l’ultima volta. L’azzardo riesce e negli ultimi passaggi la Patrick battaglia alla pari con Wheldon per la testa della corsa, finchè l’allarmante livello del metanolo la costringe a lasciare spazio anche a Meira e Herta. L’incidente di Bourdais al penultimo giro chiude le ostilità, consegnando a Wheldon e al team AGR la prima vittoria a Indianapolis, la quarta della stagione, davanti a Meira e Herta.

L’appuntamento successivo si tiene sull’ovale di Fort Worth, che come sempre rispetta le attese di spettacolarità, ospitando una corsa tiratissima dal primo all’ultimo giro. Tomas Scheckter parte in pole davanti al compagno Enge ed è protagonista di una infinita battaglia al vertice che coinvolge tra gli altri le vetture di Penske, AGR e Rahal. Nel finale il sudafricano ingaggia poi un duello da brivido con Kanaan per la testa della corsa, che mantiene fino al traguardo, nonostante la pressione di Hornish, il re degli arrivi in volata, che questa volta deve accontentarsi del secondo posto davanti a Kanaan, Sharp e Castroneves.

Come nel 2004, le Penske si segnalano come le vetture da battere a Richmond, dove Hornish conquista la pole davanti a Castroneves. Dopo aver condotto le prime fasi però, l’americano si ritrova dietro il compagno di squadra, dando l’impressione di giocare al gatto col topo, fino a quando uno scompenso aerodinamico dietro la Dallara gemella non lo conduce contro il muro. Viaggiando su una strategia alternativa, Franchitti conduce a lungo la corsa nella fase centrale, ma alla fine nulla può per contrastare il ritmo di Castroneves, che nel finale scampa al contatto con la vettura fuori di controllo di Yasukawa, centrando il primo successo stagionale. Franchitti chiude secondo, precedendo Carpentier e Scheckter, mentre Wheldon può accontentarsi di un quinto posto dopo il ritiro di Kanaan, fuori per un contatto con Meira.

Il brasiliano si presenta pronto al riscatto nell’appuntamento successivo in Kansas, dove Danica Patrick fa ancora scalpore, guidando un tris in qualifica per il team di Bobby Rahal. Come in Texas la corsa si rivela una lotta senza quartiere, che in testa coinvolge Scheckter, Kanaan, Franchitti, Wheldon e Hornish. L’americano rimane però attardato da un problema durante una sosta, rimanendo escluso dal duello finale che dopo l’ultimo rifornimento si restringe a Kanaan e Wheldon. I due viaggiano affiancati fino al traguardo, insidiati però da Meira, che lanciandosi sotto la riga bianca partecipa al foto finish, che vede Kanaan prevalere su Wheldon e il brasiliano di Rahal.

Pos. Pilota Punti
1 Dan Wheldon 335
2 Tony Kanaan 259
3 Helio Castroneves 230
4 Dario Franchitti 219
5 Sam Hornish Jr. 216
6 Vitor Meira 205
7 Scott Sharp 198
8 Bryan Herta 198
9 Tomas Scheckter 192
10 Danica Patrick 171

Tomas Scheckter guida ancora il gruppo al via di Nashville, precedendo Danica Patrick, ormai divenuta una certezza, almeno in qualifica. Al via Franchitti prende presto il comando, ma è Kanaan a dominare la corsa, almeno fino a quando il cedimento di una sospensione non lo spedisce contro il muro insieme all’incolpevole Manning. I primi approfittano della neutralizzazione per rifornire, tranne la Patrick, che rimane in pista lottando caparbiamente con Franchitti e Hornish per la prima posizione. Entrambi gli americani perdono però tempo prezioso durante l’ultimo turno di soste, evitato da Carpentier, che tenta di concludere senza un rabbocco finale. Il canadese resiste fino a 7 giri dal termine, quando Franchitti gli strappa la prima posizione, imitato poco più tardi da Hornish. Per lo scozzese è il primo successo della stagione, mentre Carpentier centra un insperato podio dietro Hornish, autore comunque di una grande gara.

Sempre al top negli ovali corti, la Penske conquista la prima fila a Milwaukee, con Hornish a precedere Castroneves. L’americano comanda le prime fasi, ma un problema dopo la prima sosta le costringe a lasciare strada a Wheldon e Castroneves. Dopo l’ultimo turno di soste, i tre si ritrovano dietro Franchitti e Kanaan, che tentano di terminare la corsa evitando l’ultimo rifornimento. Un aiuto gli arriva proprio da Hornish, che toccandosi con Castroneves spedisce il brasiliano contro il muro. Alla ripartenza però l’americano è inarrestabile, facendo fuori in pochi giri Wheldon e Kanaan, per poi andare alla caccia di Franchitti. Lo scozzese resiste come può alla carica di Hornish, ma poco può anche quando l’americano quasi tocca il muro dopo aver già ripreso il comando. Per Hornish arriva quindi il secondo successo stagionale davanti a Franchitti e Scheckter, autore di una bella rimonta nel finale.

Il ritorno su un ovale veloce, il super speedway di Michigan, vede ancora primeggiare il team AGR, che piazza in pole Bryan Herta davanti a Tomas Scheckter. Mentre il sudafricano perde subito un giro durante una sosta, Herta domina la corsa, lasciando il comando solo nella fase centrale a causa di un pit stop lento. Dopo un violentissimo incidente multiplo che coinvolge Jaques Lazier, Matsuura, Yasukawa e Bell, la corsa si decide negli ultimi giri, in cui Herta controlla il mucchio selvaggio alle sue spalle, regolando in volata Wheldon, l’ottimo Scheckter e Kanaan.

L’appuntamento successivo in Kentucky ripropone lo strapotere Honda, mai realmente messo in discussione peraltro, con Danica Patrick alla seconda pole stagionale davanti a Wheldon. La gara, combattuta come da tradizione, vede i principali contendenti al titolo sparire uno dopo l’altro. Kanaan e Franchitti abbandonano infatti per problemi alle sospensioni, Hornish deve dire addio al treno di testa per una sosta problematica e Castroneves chiude solo quinto un fine settimana incolore. Alla fine la vittoria diventa un affare tra Scott Sharp, salito al comando con autorità nella seconda metà gara, e l’eterno piazzato Vitor Meira, che anche in questo caso deve accontentarsi del secondo posto a 77 millesimi dall’americano, che replica il successo ottenuto da patron Fernandez nel 2004. Il terzo posto va invece bene a Wheldon, a lungo in testa ma comunque soddisfatto dati i problemi dei principali avversari.

Pos. Pilota Punti
1 Dan Wheldon 455
2 Sam Hornish Jr. 365
3 Tony Kanaan 350
4 Dario Franchitti 345
5 Scott Sharp 326
6 Helio Castroneves 316
7 Bryan Herta 303
8 Vitor Meira 297
9 Tomas Scheckter 287
10 Patrick Carpentier 267

Come già accaduto a Richmond e Milwaukee, la Penske occupa l’intera prima fila nell’ultimo ovale corto della stagione, Pikes Peak, con Castroneves in pole. Il primato del brasiliano in realtà dura poco, perché è Hornish a comandare la prima parte di gara, ma entrambi sono poi costretti a lasciare spazio a Franchitti e Wheldon. Lo scozzese ha la corsa sotto controllo, ma getta tutto al vento spegnendo il motore durante l’ultima sosta, errore che gli costa un giro e lo relega al settimo posto finale. Per Wheldon non ci sono più ostacoli verso il quinto successo stagionale, mentre Hornish riesce a contenere Kanaan per il secondo posto.

L’appuntamento successivo vede l’esordio della serie su uno stradale permanente, Sonoma. Le prove sono comandate dal rookie Briscoe, che ottiente una larga pole position davanti a Helio Castroneves. Dopo aver dominato le prime fasi però, l’australiano perde il comando della gara durante il primo turno di soste, rovinando poi la sua corsa, oltre a quella di Castroneves e Danica Patrick, con una manovra arrischiata nel traffico. Mentre Wheldon si ritira per problemi di pescaggio, la lotta al vertice coinvolge ora Kanaan e il rookie Enge, autore anche di un testacoda a metà gara e quinto alla fine. Per il brasiliano arriva quindi il secondo successo stagionale davanti a un ottimo Rice e al duo Cheever Barron-Carpentier.

Ancora una volta a suo agio sugli ovali a D, Danica Patrick centra la terza pole stagionale davanti al compagno Rice. Dopo lo spavento iniziale per il tremendo incidente di Ryan Briscoe, che riporta danni lievi dopo essere finito nelle reti in seguito a un contatto con Barron, la corsa offre il solito spettacolo mozzafiato con le vetture AGR, Penske e Panther a contendersi il primato. Protagonista di una furiosa rimonta dopo un problema a metà gara, è però il solito Wheldon a emergere largamente in testa dopo l’ultima sosta ai box, fino a quando una bandiera gialla nel finale non rimette tutto in discussione. L’inglese, ormai a un passo dal titolo, riesce comunque a controllare la situazione, precedendo sul traguardo Castroneves e Hornish di pochi millesimi.

Le qualifiche di Watkins Glen vedono finalmente Castroneves conquistare una pole su stradali/cittadini, davanti allo strepitoso rookie Pantano. Mentre l’italiano ha qualche esitazione al via, Castroneves conduce le prime fasi, ma dal gruppo inizia la rimonta di Dixon, che dopo una partenza movimentata ha la meglio su Franchitti e Kanaan. Il neozelandese è chiaramente il pilota più veloce in pista, prendendo il comando su Castroneves e facendosi ancora largo tra le vetture AGR dopo l’ultima sosta, quando Franchitti e Kanaan tornano davanti, ma a gomme fredde devono comunque cedere il passo al campione 2003. I tre chiudono così nell’ordine, precedendo un positivo Pantano e Dan Wheldon, che conquista un titolo strameritato semplicemente prendendo parte alla gara.

Pos. Pilota Punti
1 Dan Wheldon 600
2 Tony Kanaan 508
3 Sam Hornish Jr. 482
4 Dario Franchitti 448
5 Helio Castroneves 418
6 Scott Sharp 412
7 Vitor Meira 387
8 Bryan Herta 378
9 Tomas Scheckter 361
10 Patrick Carpentier 361

L’ultima prova di Fontana vede una battaglia ancora aperta per il secondo posto in classifica tra Kanaan e Hornish. La prima fila però va alla coppia Franchitti-Scheckter, con il sudafricano a comandare la prima metà gara, mentre Hornish rimane subito attardato di un giro, dovendo scontare un drive through per eccesso di velocità ai box. Nonostante la corsa di gruppo, nel finale Kanaan e Franchitti riescono a prendere un po’ di margine sugli inseguitori, presentandosi affiancati sulla dirittura d’arrivo, finchè Kanaan non attiva il limitatore di velocità, consegnando a Franchitti la vittoria sulla pista in cui il suo caro amico Greg Moore aveva perso la vita 6 anni prima. Il secondo posto garantisce comunque al brasiliano il ruolo di vice campione, data la quinta piazza finale di Hornish, preceduto sul traguardo anche da Meira e Sharp. Un incidente nelle ultime fasi pone fine alla buona corsa del duo Jaques Lazier-Patrick, con la giovane americana che nel paddock arriva alle mani col collega.

Classifica finale
Pos. Pilota Punti Distacco Corse Vittorie Podi Top 5 Top 10 Poles LL L
1 Dan Wheldon 628 0 17 6 9 12 15 0 752 15
2 Tony Kanaan 548 80 17 2 9 12 14 1 375 13
3 Sam Hornish Jr. 512 116 17 2 7 9 12 3 364 10
4 Dario Franchitti 498 130 17 2 6 8 13 1 448 10
5 Scott Sharp 444 184 17 1 2 6 13 0 60 1
6 Helio Castroneves 440 188 17 1 3 8 11 2 230 7
7 Vitor Meira 422 206 17 0 4 7 11 0 55 4
8 Bryan Herta 397 231 17 1 2 4 9 3 251 9
9 Tomas Scheckter 390 238 17 1 3 6 8 3 365 8
10 Patrick Carpentier 376 252 17 0 2 3 11 0 30 3
11 Alex Barron 329 299 17 0 1 2 6 0 6 1
12 Danica Patrick 325 303 17 0 0 2 7 3 63 5
13 Scott Dixon 321 307 17 1 1 1 5 0 25 1
14 Kosuke Matsuura 320 308 17 0 0 0 7 0 2 2
15 Buddy Rice 295 333 16 0 2 2 4 0 17 2
16 Tomas Enge 261 367 15 0 0 1 4 0 20 3
17 Roger Yasukawa 246 382 17 0 0 0 0 0 0 0
18 Ed Carpenter 244 384 17 0 0 0 1 0 0 0
19 Ryan Briscoe 232 396 15 0 0 0 3 1 59 2
20 A.J. Foyt IV 231 397 15 0 0 0 2 0 0 0
21 Darren Manning 186 442 10 0 0 0 5 0 3 1
22 Jimmy Kite 163 465 11 0 0 0 1 0 0 0
23 Buddy Lazier 140 488 6 0 0 1 5 0 0 0
24 Jaques Lazier 81 547 6 0 0 0 0 0 13 1
25 Jeff Bucknum 63 565 4 0 0 0 1 0 0 0
26 Giorgio Pantano 48 580 2 0 0 1 1 0 0 0
27 Paul Dana 44 584 3 0 0 0 1 0 0 0
28 Sebastien Bourdais 18 610 1 0 0 0 0 0 0 0
29 Adrian Fernandez 16 612 1 0 0 0 0 0 0 0
30 Felipe Giaffone 15 613 1 0 0 0 0 0 0 0
31 Townsend Bell 15 613 1 0 0 0 0 0 0 0
32 Thiago Medeiros 12 616 1 0 0 0 0 0 0 0
33 Richie Hearn 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0
34 Kenny Brack 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0
35 Jeff Ward 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0
36 Bruno Junqueira 10 618 1 0 0 0 0 0 2 1
37 Marty Roth 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0
38 Larry Foyt 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0