I MOTIVI
Fatta salva qualche breve parentesi negli anni a venire, la stagione 2006 segna l’ingresso della IRL/IndyCar nel novero dei monomarca. Se l’abbandono di Toyota e Chevrolet a fine 2005 era stato annunciato da tempo, la dismissione definitiva del telaio Panoz dal team Rahal e il suo impiego nei soli stradali da parte del team Ganassi, pone fine alla battaglia tra la Dallara e la casa anglo-americana. Questa condizione di indesiderata parità tecnica potrebbe far pensare a un ulteriore livellamento della griglia, ma il 2006 segna invece l’inizio di un duopolio Ganassi-Penske che caratterizzerà, 2007 a parte, il quinquennio successivo. Seppur ridotta a due squadre, la battaglia per il titolo si dimostra comunque avvincente, fornendo ulteriore conferma del talento di Dan Wheldon, dominatore di buona parte delle corse con il team Ganassi, spesso però frenato da sfortune e errori banali. Concessioni impensabili quando il rivale si chiama team Penske. Una serie di gare in gran parte divertenti e dal finale mai scontato, ha vissuto il suo apice in occasione di una Indy500 antologica, con l’esplosione di Marco Andretti, rookie dell’anno e vincitore nell’appuntamento di fine stagione a Sonoma, beffato sul traguardo da un immenso Sam Hornish.
TEAM E PILOTI
Vision Racing
Pilota | Tomas Scheckter (RSA) | Ed Carpenter (USA) |
Roberto Moreno (BRA) | ||
Vettura | #2 | #20 |
Telaio | Dallara | Dallara |
Ingegnere | ||
Stratega | Tony George | Larry Curry |
Capo meccanico |
Team Penske
Pilota | Helio Castroneves (BRA) | Sam Hornish Jr. (USA) |
Vettura | #3 Marlboro | #6 Marlboro |
Telaio | Dallara | Dallara |
Ingegnere | Ron Ruzewski | Tom German |
Stratega | Tim Cindric | Roger Penske |
Capo meccanico | Rick Rinaman | Matt Jonsson |
Panther Racing
Pilota | Vitor Meira (BRA) |
Vettura | #4 |
Telaio | Dallara |
Ingegnere | Bill Pappas |
Stratega | John Barnes |
Capo meccanico |
Dreyer&Reinbold Racing
Pilota | Buddy Lazier (USA) |
Ryan Briscoe (AUS) | |
Sarah Fisher (USA) | |
Vettura | #5 Escort |
Telaio | Dallara |
Ingegnere | Larry Curry |
Stratega | Dennis Reinbold |
Capo meccanico |
Andretti-Green Racing
Pilota | Bryan Herta (USA) | Tony Kanaan (BRA) | Marco Andretti (USA) | Dario Franchitti (SCO) |
A.J. Foyt IV (USA) | ||||
Vettura | #7 XM Sirius Radio | #11 7-Eleven | #26 NYSE | #27 Jim Beam/Klein Tools |
Telaio | Dallara | Dallara | Dallara | Dallara |
Ingegnere | Martin Pare | Eric Cowdin | Eddie Jones | Allen McDonald |
Stratega | George Klotz | Kim Green | Kyle Moyer | John Anderson |
Capo meccanico | Jeff Simon |
Super Aguri Fernandez
Pilota | Scott Sharp (USA) | Kosuke Matsuura (JPN) |
Vettura | #8 Delphi | #55 Panasonic |
Telaio | Dallara/Panoz G Force | Dallara |
Ingegnere | John Dick | |
Stratega | Tom Anderson | Simon Hodgson |
Capo meccanico |
Chip Ganassi Racing
Pilota | Scott Dixon (NZL) | Dan Wheldon (ENG) |
Vettura | #9 Target | #10 Target |
Telaio | Panoz-G Force / Dallara | Panoz-G Force / Dallara |
Ingegnere | Eric Bretzman | Andy Brown |
Stratega | Mike Hull | Barry Wanser |
Capo meccanico | Ricky Davis |
A.J. Foyt Enterprises
Pilota | Felipe Giaffone (BRA) |
Jeff Bucknum (USA) | |
Vettura | #14 ABC Supply |
Telaio | Dallara |
Ingegnere | |
Stratega | A.J. Foyt |
Capo meccanico |
Rahal Letterman Racing
Pilota | Buddy Rice (USA) | Danica Patrick (USA) | Paul Dana (USA) |
Jeff Simmons (USA) | |||
Vettura | #15 Argent Mortgage | #16 Argent Mortgage | #17 Ethanol |
Telaio | Panoz-G Force / Dallara | Panoz-G Force / Dallara | Panoz-G Force / Dallara |
Ingegnere | Jeff Britton | Ray Leto | Steve Dickson |
Stratega | Bobby Rahal | Bobby Rahal | Scott Roembke |
Capo meccanico |
Cheever Racing
Pilota | Eddie Cheever Jr. (USA) |
Tomas Enge (CZE) | |
Vettura | #51 Cisco Systems |
Telaio | Dallara |
Ingegnere | Iain Watt |
Stratega | |
Capo meccanico |
Hemelgarn Racing
Pilota | P.J. Chesson (USA) |
Vettura | #91 |
Telaio | Dallara |
Ingegnere | |
Stratega | |
Capo meccanico |
Tutte le vetture motorizzate Honda e gommate Firestone
CALENDARIO
Gara | Data | Pista | Tipologia |
1 | 26 marzo | Homestead | Ovale medio |
2 | 2 aprile | St. Petersburg | Cittadino |
3 | 22 aprile | Motegi | Ovale medio |
4 | 28 maggio | Indianapolis | Super speedway |
5 | 4 giugno | Watkins Glen | Stradale permanente |
6 | 10 giugno | Texas | Ovale medio |
7 | 24 giugno | Richmond | Ovale corto |
8 | 2 luglio | Kansas | Ovale medio |
9 | 15 luglio | Nashville | Ovale medio – cemento |
10 | 23 luglio | Milwaukee | Ovale corto |
11 | 30 luglio | Michigan | Super speedway |
12 | 13 agosto | Kentucky | Ovale medio |
13 | 27 agosto | Sonoma | Stradale permanente |
14 | 10 settembre | Chicagoland | Ovale medio |
RACCONTO DELLA STAGIONE
La prima prova stagionale a Homestead è funestata dall’incidente che nel warm up costa la vita a Paul Dana, che investendo dei detriti perde il controllo della propria vettura, centrando Ed Carpenter, fermo in pista dopo aver colpito il muro in curva 2. Il ritiro delle vetture di Rice e Patrick, compagni dello sfortunato rookie, riduce il numero di partenti a 16. Al via Hornish conduce dalla pole, precedendo Castroneves. L’americano comanda buona parte della corsa, ma nel finale non riesce a inserirsi nel duello tra Dan Wheldon e Helio Castroneves, che percorrono gli ultimi 20 giri affiancati fino al traguardo, dove l’inglese ha la meglio sul brasiliano per 9 millesimi, con Hornish poco più indietro a precedere Franchitti e Dixon. Un incidente in corsia di decelerazione costa invece il ritiro a Kanaan.
Franchitti guida il gruppo al via del secondo appuntamento di St.Petersburg, ma la sua gara non va oltre 15 giri a causa di un problema alle sospensioni. Il comando delle operazioni è quindi preso da Dixon, che subisce però l’attacco di Castroneves durante alcuni difficili doppiaggi. Mentre Wheldon, mai realmente in gara, prima si tocca con Marco Andretti e poi è definitivamente messo fuori causa da un contatto con Hornish in regime di bandiere gialle, Castroneves Dixon e Kanaan in testa formano un trenino compatto, senza che nessuno trovi lo spunto per tentare un sorpasso. La cosa è resa ancora più difficile per il neozelandese da un’ala anteriore solo parzialmente connessa al resto della vettura. I tre chiudono così nell’ordine, precedendo Herta e Meira.
Castroneves si impone su Dixon anche nelle qualifiche di Motegi, ma in gara il brasiliano deve combattere con entrambe le vetture del team Ganassi, che dopo ogni sosta pressano pesantemente il leader della classifica, alla guida comunque di una vettura più consistente. Una mano poi gli arriva da Dixon, che all’ultima sosta fa spegnere il motore perdendo un giro, mentre anche Wheldon, in crisi coi consumi, nel finale deve abbandonare la caccia, accontentandosi del secondo posto davanti a Kanaan.
Dopo un inizio di stagione mediocre, Sam Hornish si presenta a Indianapolis con l’obiettivo di non ripetere gli errori degli anni passati. In cima alla lista dei tempi per tutto il mese, in qualifica l’americano si mette dietro Castroneves e Wheldon, conquistando la pole. In gara però è l’inglese a fare la voce grossa, dominando fino al al 130° passaggio, quando un violento incidente pone fine alla gara di Castroneves (mai protagonista) e Rice. Dopo la ripartenza infatti il campione in carica deve difendersi dagli attacchi di Hornish, Dixon e Kanaan, ma la vera svolta arriva al turno di soste successivo, quando un’ incomprensione con Roger Penske causa un incidente ai box, che costa quasi un giro all’americano, virtualmente fuori dalla lotta per la vittoria. Con Dixon attardato da una penalità per blocking, la corsa vive sul duello tra Wheldon e Kanaan, ma una foratura costringe l’inglese a una sosta supplementare, lasciando al comando quattro vetture del team AGR con ancora un rabbocco da effettuare. In un finale già thrilling di suo, il muro colpito da Giaffone al 190° passaggio scombina ancora le carte. La bandiera gialla arriva infatti nel momento in cui Marco Andretti, autore di una prova perfetta, sta effettuando il suo ultimo pit stop, mentre Kanaan e Franchitti devono fermarsi più tardi, perdendo le proprie posizioni. L’ultima bandiera verde arriva a 5 giri dal termine e vede Michael Andretti al comando davanti al figlio Marco, che precede un gruppo di vetture con all’interno Dixon, Wheldon, il redivivo Hornish e Kanaan. Mentre Marco ha vita facile nel superare il padre, mai competitivo, Hornish si fa largo nel gruppo degli inseguitori, andando a caccia del leader. Dopo aver sprecato una prima occasione al penultimo passaggio, le speranze sembrerebbero finite per il bicampione IRL, ma l’emozione tradisce Andretti, che guidando in modo troppo conservativo consente a Hornish di ritentare l’attacco e vincere la corsa in volata, facendo esplodere di gioia anche Roger Penske. Michael Andretti, all’ennesimo tentativo andato a vuoto allo Speedway, chiude terzo davanti a un delusissimo Wheldon e Kanaan.
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Helio Castroneves | 156 |
2 | Sam Hornish Jr. | 144 |
3 | Dan Wheldon | 139 |
4 | Scott Dixon | 120 |
5 | Tony Kanaan | 119 |
6 | Kosuke Matsuura | 95 |
7 | Dario Franchitti | 89 |
8 | Bryan Herta | 89 |
9 | Marco Andretti | 88 |
10 | Vitor Meira | 84 |
Una Watkins Glen bagnata ospita la quinta prova stagionale, che vede Castroneves in pole davanti a Kanaan. Il campione 2004 prende subito il comando e lo mantiene fino alle prime soste, rese necessarie dall’asfalto ormai asciutto. Tomas Scheckter, primo a effettuare il cambio gomme, rimane a lungo in testa, cedendo poi il comando a Castroneves, mentre più indietro una scellerata chiusura di Cheever rovina la generosa prestazione di Andretti, a tratti spettacolare sull’asfalto umido. Il turno di soste collettive durante la conseguente neutralizzazione costa poi caro al brasiliano, che perde posizioni per un problema nel rifornimento, lasciando il comando a Dixon, che resiste fino al traguardo nonostante la pioggia rifaccia capolino sul Glen, provocando errori e bandiere gialle a ripetizione. Secondo chiude un eccellente Meira, che precede un altrettanto superlativo Ryan Briscoe, veloce e mai in fallo sulla Dallara del team Dreyer&Reinbold.
Il ritorno sugli ovali nella sesta tappa di Fort Worth riporta al vertice Hornish e Wheldon, che condividono la prima fila. I due si danno battaglia in gara, con l’inglese che conduce più a lungo di tutti, guidando un trenino Ganassi-Penske che stacca il resto del gruppo. In una corsa tiratissima il momento decisivo arriva all’ultimo pit stop, in cui Hornish fa spegnere il motore e Wheldon risulta più lento di Dixon e Castroneves. Il brasiliano, mai apparso in grado di portare a casa la vittoria, precede di due decimi il neozelandese cogliendo il terzo successo stagionale, mentre un contrariato Wheldon chiude il podio davanti a Hornish.
Una prima fila tutta Penske guida al via a Richmond, con Castroneves a condurre le prime fasi davanti a Hornish. Dopo un lungo lavoro di logoramento però, l’americano prende il largo in una delle tante fasi di intenso traffico, dovendosi solo guardare dopo l’ultima ripartenza dalla pressione di Franchitti, primo degli inseguitori dopo l’ultima sosta, davanti a Castroneves. Proprio la lunga lotta tra il brasiliano, Andretti, Meira e Wheldon per l’ultimo gradino del podio tiene banco nel finale, fino a quando la Penske non accusa una foratura lenta e Wheldon è costretto a uno splash and go finale. Il definitivo dechappamento della gomma di Castroneves fa concludere la corsa sotto bandiere gialle, consegnando una meritata vittoria a Hornish, che precede un grande Meira, bravo ad approfittare di un doppiaggio difficile per passare un comunque positivo Franchitti. Ottima anche la prestazione di Andretti, quarto alla fine.
Dopo le delusione di Richmond, il ritorno su un ovale veloce come quello del Kansas riporta al vertice il team Ganassi, in pole position con Wheldon davanti a Hornish. I due fanno corsa a se, staccando il gruppo di inseguitori composto da Dixon, Castroneves, Meira, Kanaan e Andretti. Per il capo classifica le cose si mettono subito male dopo un contatto col muro e relativa sostituzione dell’ala posteriore, effettuata incredibilmente senza perdere nessun giro. Castroneves, in crisi d’assetto, non è poi mai protagonista, dovendo osservare a distanza la bella battaglia ai margini del podio che vede l’ottimo Meira avere la meglio su Dixon e Kanaan. Davanti invece il duello raggiunge il suo apice negli ultimi tre giri: dopo averlo seguito come un’ombra per tutta la gara, Wheldon tenta l’attacco risolutivo su Hornish al penultimo passaggio, senza però trovare uno spunto tale da completare la manovra. Per l’americano l’ennesimo successo al foto finish permette di coronare anche il lungo inseguimento in classifica a Castroneves.
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Sam Hornish Jr. | 300 |
2 | Helio Castroneves | 280 |
3 | Scott Dixon | 261 |
4 | Dan Wheldon | 257 |
5 | Vitor Meira | 227 |
6 | Tony Kanaan | 206 |
7 | Scott Sharp | 176 |
8 | Dario Franchitti | 175 |
9 | Kosuke Matsuura | 173 |
10 | Marco Andretti | 172 |
Il duello Wheldon-Hornish si ripropone anche a Nashville, dove i due dividono la prima fila e battagliano per metà gara. Tutto cambia però quando Hornish perde il controllo nel tentativo di attaccare Meira dopo un turno di soste La conseguente neutralizzazione scompagina le carte, permettendo a Dixon di prendere il comando davanti a Wheldon e allo stesso Meira. I tre battagliano nelle ultime decine di giri e dopo aver perso e riguadagnato di forza la posizione sul brasiliano, Wheldon non trova lo spunto giusto per ripetersi su Dixon, che conquista il secondo successo stagionale. La doppietta del team Ganassi, unita alla giornata storta del team Penske (Castroneves chiude quinto), compatta i quattro in testa al campionato, dando speranze di titolo anche a Meira.
Come nel 2005, le qualifiche di Milwaukee vedono la prima fila occupata dalle vetture del team Penske, in pole con Castroneves. Mentre Hornish perde colpi nelle prime fasi, perdendo addirittura un giro per un errore strategico, il brasiliano comanda la corsa, subendo però il ritorno del duo Kanaan-Andretti, che guida a lungo nel tratto centrale, quando la gara di Castroneves prende una piega disastrosa dopo un contatto evitabile con Carpenter. Con la risalita di Franchitti e Herta, il team AGR riesce a piazzare ben 4 vetture in top 5, che diventa top 4 nel momento in cui l’ennesima gran gara di Meira, finisce contro il muro della curva 3 a causa di un cedimento meccanico. I giochi sembrerebbero fatti, ma il team AGR non fa i conti con Hornish, che con un’ultima sosta velocissima si riporta nel giro dei primi, andando all’attacco nel finale fino a raggiungere il secondo posto. Kanaan però ha un altro passo e trionfa con margine davanti all’americano, occupato negli ultimi giri a controllare il prepotente ritorno di Scheckter, che con gomme nuove sbaraglia Andretti e Franchitti cogliendo il primo podio per il team Vision.
Un’altra prima fila Penske apre l’undicesimo appuntamento stagionale a Michigan, dove Castroneves ottiene l’ennesima pole. In gara le cose inizialmente non vanno molto bene per il team del Capitano, che perde Hornish a causa di un problema al motore. La prima fase di gara vede praticamente tutta la griglia raccolta in poche decine di metri battagliare per le posizioni di vertice, fino a quando Castroneves non riesce a farsi largo nel traffico, andando all’inseguimento del leader Meira. Dopo le ultime soste ai box, il pilota Penske riesce a prendere margine sul connazionale, ma un problema di surriscaldamento mantiene i giochi aperti fino all’ultimo, con Meira che non riesce a completare la rimonta anche a causa del traffico. Per Castroneves arriva così la quarta affermazione stagionale mentre Wheldon è il migliore degli altri, chiudendo terzo.
La terz’ultima tappa in Kentucky ripropone il classico scontro al vertice Penske-Ganassi al gran completo, anche se la prima fila è ancora appannaggio di Castroneves e Hornish. L’intera corsa vive sul duello al vertice tra Hornish e Wheldon, con Castroneves e Dixon subito dietro, fino a quando l’ultimo turno di soste non porta scompiglio, con Wheldon che sbagliando l’ingresso nella sua piazzola rimane attardato nel gruppo, perdendo il treno della vittoria. Dopo l’ultima ripartenza Hornish sorprende il leader Dixon, regolandolo poi con la più classica delle volate. Castroneves chiudo terzo a pochi metri, precedendo Wheldon più staccato.
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Sam Hornish Jr. | 418 |
2 | Helio Castroneves | 411 |
3 | Dan Wheldon | 394 |
4 | Scott Dixon | 385 |
5 | Vitor Meira | 348 |
6 | Tony Kanaan | 339 |
7 | Dario Franchitti | 271 |
8 | Tomas Scheckter | 265 |
9 | Marco Andretti | 263 |
10 | Danica Patrick | 260 |
Sonoma si dimostra un tassello assolutamente decisivo del mosaico IndyCar 2006. Dixon parte in pole davanti a Marco Andretti, dominando letteralmente la corsa. Una vittoria del neozelandese, unita alla giornata difficile di Wheldon e Hornish, lo rilancerebbe clamorosamente nella lotta per il titolo. Peccato che uno degli air jack della sua Panoz smetta di funzionare nell’ultimo, decisivo pit stop, relegando Dixon in fondo al gruppo. Il comando nel frattempo passa nelle mani di Andretti, Kanaan e Patrick, che cercano di evitare l’ultimo rifornimento. Una mano gli arriva da un testacoda sospetto di Bryan Herta, che rimane fermo in pista causando l’ennesima neutralizzazione. Dopo aver fatto passare Franchitti, il primo degli inseguitori, Kanaan si difende in tutti i modi da Castroneves prima di effetture il rabbocco conclusivo, favorendo nel finale un attacco di Meira che fa perdere due posizioni al connazionale. Davanti intanto Marco Andretti, scortato da Franchitti, riesce ad arrivare al traguardo senza ulteriori soste, divenendo il più giovane vincitore della storia IRL. Franchitti chiude secondo davanti a Meira, il rimontante Dixon e Castroneves, che non ottenendo i risultati alla loro portata consentono a Wheldon (6°) e Hornish (9°), di limitare i danni in vista dell’ultima corsa.
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Helio Castroneves | 441 |
2 | Sam Hornish Jr. | 440 |
3 | Dan Wheldon | 422 |
4 | Scott Dixon | 420 |
5 | Vitor Meira | 383 |
6 | Tony Kanaan | 358 |
7 | Marco Andretti | 313 |
8 | Dario Franchitti | 311 |
9 | Danica Patrick | 284 |
10 | Tomas Scheckter | 278 |
L’ultimo appuntamento di Chicago vede 4 piloti ancora in grado di giocarsi il titolo, con Castroneves a precedere Hornish di soli 2 punti e la coppia Ganassi più staccata. Hornish conquista la pole davanti a Dixon, ma fin da subito la lotta al vertice coinvolge il neozelandese e Wheldon, con l’americano come terzo incomodo. La svolta per la corsa al titolo arriva quasi subito, quando Castroneves riceve una penalità per eccesso di velocità ai box, ritrovandosi in fondo alla classifica. Mentre gli altri contendenti al titolo fanno gara a sé staccando il gruppo, il brasiliano è costretto a rimontare posizione su posizione, trovando in Kanaan un ostacolo molto ostico. Quando finalmente Castroneves riesce a liberarsi del connazionale, i rivali sono ormai spariti, arrivando quasi a doppiarlo, quando una provvidenziale bandiera gialla non rimette tutto in discussione. Alla successiva ripartenza il brasiliano riesce a ricongiungersi con il trio di testa, ma negli ultimi giri viene riassorbito dal gruppo degli inseguitori, perdendo definitivamente il treno della vittoria. Hornish, istruito da Roger Penske, può quindi accomodarsi in terza posizione e assistere al duello fratricida tra i piloti del team Ganassi, che negli ultimi giri arrivano anche al contatto. Alla fine la vittoria va a Wheldon, che precede di pochi centesimi Dixon e Hornish. La vittoria permette all’inglese di eguagliare i punti dell’americano, che però conquista il suo terzo titolo in virtù del maggior numero di vittorie, 4 contro 2. Per Castroneves arriva un amaro terzo posto a due soli punti di distacco, mentre Dixon chiude il campionato quarto, 13 punti più indietro.
Classifica finale | |||||||||||
Pos. | Pilota | Punti | Distacco | Corse | Vittorie | Podi | Top 5 | Top 10 | Poles | LL | L |
1 | Sam Hornish Jr. | 475 | 0 | 14 | 4 | 7 | 9 | 11 | 4 | 655 | 10 |
2 | Dan Wheldon | 475 | 0 | 14 | 2 | 7 | 9 | 12 | 2 | 761 | 11 |
3 | Helio Castroneves | 473 | 2 | 14 | 4 | 6 | 9 | 12 | 6 | 450 | 10 |
4 | Scott Dixon | 460 | 15 | 14 | 2 | 6 | 9 | 12 | 1 | 215 | 9 |
5 | Vitor Meira | 411 | 64 | 14 | 0 | 6 | 7 | 12 | 0 | 83 | 4 |
6 | Tony Kanaan | 384 | 91 | 14 | 1 | 3 | 7 | 9 | 0 | 148 | 4 |
7 | Marco Andretti | 325 | 150 | 14 | 1 | 2 | 4 | 7 | 0 | 73 | 4 |
8 | Dario Franchitti | 311 | 164 | 13 | 0 | 2 | 3 | 7 | 1 | 40 | 2 |
9 | Danica Patrick | 302 | 173 | 14 | 0 | 0 | 2 | 8 | 0 | 0 | 0 |
10 | Tomas Scheckter | 298 | 177 | 14 | 0 | 1 | 2 | 9 | 0 | 20 | 4 |
11 | Bryan Herta | 289 | 186 | 14 | 0 | 0 | 1 | 6 | 0 | 19 | 2 |
12 | Scott Sharp | 287 | 188 | 14 | 0 | 0 | 2 | 8 | 0 | 9 | 4 |
13 | Kosuke Matsuura | 273 | 202 | 14 | 0 | 0 | 0 | 6 | 0 | 15 | 3 |
14 | Ed Carpenter | 252 | 223 | 13 | 0 | 0 | 1 | 6 | 0 | 0 | 0 |
15 | Buddy Rice | 234 | 241 | 14 | 0 | 0 | 2 | 2 | 0 | 13 | 2 |
16 | Jeff Simmons | 217 | 258 | 12 | 0 | 0 | 0 | 6 | 0 | 2 | 2 |
17 | Felipe Giaffone | 142 | 333 | 8 | 0 | 0 | 1 | 3 | 0 | 0 | 0 |
18 | Buddy Lazier | 122 | 353 | 8 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
19 | Eddie Cheever Jr. | 114 | 361 | 7 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
20 | Jeff Bucknum | 97 | 378 | 7 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 1 |
21 | Ryan Briscoe | 83 | 392 | 4 | 0 | 1 | 1 | 2 | 0 | 0 | 0 |
22 | P.J. Chesson | 54 | 421 | 4 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
23 | Marty Roth | 36 | 439 | 3 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
24 | Michael Andretti | 35 | 440 | 1 | 0 | 1 | 1 | 1 | 0 | 4 | 1 |
25 | Sarah Fisher | 32 | 443 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
26 | Max Papis | 16 | 459 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
27 | A.J. Foyt IV | 16 | 459 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 3 | 1 |
28 | Roger Yasukawa | 14 | 461 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
29 | Jaques Lazier | 13 | 462 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
30 | Airton Dare | 12 | 463 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
31 | P.J. Jones | 12 | 463 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
32 | Townsend Bell | 12 | 463 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
33 | Al Unser Jr. | 12 | 463 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
34 | Roberto Moreno | 12 | 463 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
35 | Tomas Enge | 12 | 463 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
36 | Arie Luyendyk Jr. | 10 | 465 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
37 | Stephan Gregoire | 10 | 465 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
38 | Larry Foyt | 10 | 465 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
39 | Thiago Medeiros | 10 | 465 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
40 | Paul Dana | 6 | 469 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |