85° Indianapolis 500 – 4° gara stagione 2001

Indianapolis 500 – Quarta gara stagionale – 27 maggio 2001

Circuito: Indianapolis Motor Speedway

Tipologia: Super Speedway

Lunghezza: 2.5  mi – 4.02 km

Configurazione aerodinamica: Indianapolis, monoplano posteriore

Record della pista: 37.895 – Arie Luyendyk, 1996 – Reynard-Ford

Distanza di gara: 200 giri – 500 miglia

Vincitore uscente: Juan Pablo Montoya

Elenco iscritti
Numero Pilota Nazionalità Squadra Sponsor Telaio Motore Muletto
2 Greg Ray Stati Uniti Team Menard Menards Dallara Oldsmobile si
3 Al Unser Jr. Stati Uniti Galles Racing Starz SuperPak G Force Oldsmobile si
4 Sam Hornish Jr. Stati Uniti Panther Racing Pennzoil Dallara Oldsmobile si
5 Arie Luyendyk Olanda Treadway Racing Meijer G Force Oldsmobile no
5T Felipe Giaffone* Brasile Treadway Racing Hollywood G Force Oldsmobile no
6 Jon Herb* Stati Uniti Tri Star Motorsports Dallara Oldsmobile no
7 Roberto Guerrero Colombia Dick Simon Racing YellowUack Dallara Oldsmobile si
8 Scott Sharp Stati Uniti Kelley Racing Delphi Dallara Oldsmobile si
9 Jeret Schroeder Stati Uniti PDM Racing Purity Products Dallara Oldsmobile si
10 Robby McGehee Stati Uniti Cahill Racing Cure Autism Now Dallara Oldsmobile si
11 Jack Miller Stati Uniti Cahill Racing Olympus Dallara Oldsmobile si
12 Buzz Calkins Stati Uniti Bradley Motorsports Bradley Food Marts Dallara Oldsmobile si
14 Eliseo Salazar Cile A.J. Foyt Enterprises Harrah’s Dallara Oldsmobile si
15 Sarah Fisher Stati Uniti Walker Racing Kroger Special Dallara Oldsmobile si
16 Corey Witherill Stati Uniti Indy Regency Racing Radio Shack G Force Oldsmobile si
18 Johnny Unser Stati Uniti Truscelli Racing Dallara Oldsmobile
21 Felipe Giaffone Brasile Treadway Racing Hollywood G Force Oldsmobile no
21T Raul Boesel Brasile Treadway Racing Hollywood G Force Oldsmobile no
24 Robbie Buhl Stati Uniti Dreyer&Reinbold Purex G Force Infiniti si
25 Casey Mears* Stati Uniti Walker Racing Dallara Oldsmobile no
27 Jim Guthrie Stati Uniti Bluprint Racing G Force Oldsmobile si
28 Mark Dismore Stati Uniti Kelley Racing Delphi Dallara Oldsmobile si
30 Jimmy Kite Stati Uniti McCormack Motorsports G Force Oldsmobile si
31 Casey Mears Stati Uniti Galles Racing Sportsline.com G Force Oldsmobile no
31T Didier André* Francia Galles Racing Sportsline.com G Force Oldsmobile no
32 Didier André* Francia Galles Racing G Force Oldsmobile no
33 Tony Stewart Stati Uniti Ganassi Racing Target/Home Depot G Force Oldsmobile no
35 Jeff Ward Stati Uniti Heritage Motorsports Aerosmith G Force Oldsmobile no
36 Sthephan Gregoire Francia Heritage Motorsports Delco G Force Oldsmobile no
37 Memo Gidley* Stati Uniti Brayton Racing Cure Autism Now G Force Oldsmobile no
39 Michael Andretti Stati Uniti Team Green/Panther Motorola Dallara Oldsmobile si
41 Robby Gordon Stati Uniti Foyt/Childress Racing Conseco Dallara Oldsmobile si
44 Jimmy Vasser Stati Uniti Ganassi Racing Target G Force Oldsmobile no
49 Nicolas Minassian* Francia Ganassi Racing Target G Force Oldsmobile no
50 Bruno Junqueira* Brasile Ganassi Racing Target G Force Oldsmobile no
51 Eddie Cheever Jr. Stati Uniti Cheever Racing Excite Dallara Infiniti si
52 Scott Goodyear Canada Cheever Racing Thermos Grill2Go Dallara Infiniti si
55 Shigeaki Hattori* Giappone Vertex-Cunningham Racing Epson Dallara Oldsmobile si
60 Tyce Carlson Stati Uniti Tri Star Motorsports Dallara Oldsmobile no
60T Richie Hearn Stati Uniti Tri Star Motorsports Dallara Oldsmobile no
61 Memo Gidley* Stati Uniti Brayton Racing Cure Autism Now G Force Oldsmobile no
66 Gil De Ferran* Brasile Team Penske Dallara Oldsmobile si
68 Helio Castroneves* Brasile Team Penske Dallara Oldsmobile si
77 Jaques Lazier Stati Uniti Jonathan Byrd Racing Classmates.com G Force Oldsmobile si
81 John Paul Jr. Stati Uniti Zali Racing Capital Funding LLC G Force Oldsmobile sno
84 Donnie Beechler Stati Uniti A.J. Foyt Enterprises Harrah’s G Force Oldsmobile no
88 Airton Daré Brasile Team Xtreme Racing 1-800 BAR-NONE Dallara Oldsmobile si
91 Buddy Lazier Stati Uniti Hemelgarn Racing Tae-Bo/Coors Dallara Oldsmobile si
92 Stan Wattles Stati Uniti Hemelgarn Racing Dallara Oldsmobile si
98 Billy Boat Stati Uniti Curb Agajanian Beck Motorsports Curb Records Dallara Oldsmobile si
99 Davey Hamilton Stati Uniti Sam Schimdt Motorsports Dallara Oldsmobile si

Il giorno della gara le condizioni atmosferiche sono difficili, con vento e basse temperature a rendere la vita dura ai piloti. Alla partenza Scott Sharp imbocca in testa la prima curva, ma la sua Dallara si intraversa improvvisamente quando l’americano tocca la riga bianca. Sharp tenta di correggere ma la vettura compie un rapidissimo pendolo, finendo violentemente contro il muro. Per il polesitter la gara dura quindi solo poche centinaia di metri. La corsa riprende al 6° giro comandata da Robby Gordon, che conduce le fasi iniziali su Ray, De Ferran, Dismore e Luyendyk. Non si fa però in tempo a completare due gire che Sarah Fisher perde il controllo della vettura in curva 2. L’americana finisce contro il muro coinvolgendo lo sfortunato Goodyear, che non può evitare l’incidente. Mentre Buddy Lazier è costretto a fermarsi per problemi al motore, al 18° giro la bandiera verde non fa in tempo a mostrarsi quando in curva 4 Hornish finisce in testacoda in ripartenza, costringendo Unser Jr. a colpire il muro per evitare il contatto con la Dallara Pennzoil. Per il due volte vincitore è il ritiro mentre Hornish riesce a proseguire seppur attardato. La conseguente neutralizzazione è sfruttata da Michael Andretti per rimediare a una foratura.

La corsa riprende al 23° giro e finalmente si vede un po’ di azione. Ray supera Gordon e prende il comando delle operazioni, precedendo ancora De Ferran, Dismore e Ward, che soffia il quinto posto a Luyendyk. I primi quattro proseguono quindi in formazione compatta con Gordon, De Ferran e Dismore che danno vita a una bella battaglia. Arrivano quindi le prime soste, che rimescolano un po’ le prime posizioni. Gordon perde terreno per problemi nel rifornimento, Luyendyk spegne il motore e Minassian è attardato da problemi al cambio. Andretti, in virtù della sosta precedente, prende brevemente il comando della corsa per poi fermarsi al 50° passaggio e lasciare campo libero a Dismore, che va in testa precedendo Ray, De Ferran, Ward, Castroneves e Buhl, mentre Gordon è precipitato in nona piazza. Al  73° giro Dismore apre il secondo turno di soste per il gruppo di testa, lasciando brevemente la testa a Ray. Quando tutti i protagonisti completano le soste Dismore riprende il comando della gara, ma le sue speranze di vittoria evaporano tristemente quando intorno a metà gara un problema al cambio ferma la sua vettura in pista, estromettendolo dalla lotta per la vittoria.

Con dei nuvoloni scuri a minacciare di pioggia la corsa, la bandiera verde sventola nuovamente al giro 95 con Greg Ray a precedere Michael Andretti, De Ferran, Castroneves e Gordon. L’incombere della pioggia trasforma una fase di gara normalmente tranquilla in una battaglia: Buhl supera Gordon e Castroneves mentre davanti Andretti mette sotto intensa pressione Ray, fino a quando il campione ’99 non bacia il muro della curva 3, perdendo numerose posizioni. Poco dopo, quando la pioggia sembra ormai arrivare, la bandiera gialla tanto attesa da Andretti è richiamata dall’incidente di Jon Herb, che colpisce il muro in curva 1. L’acquazzone però non arriva e le vetture continuano a girare dietro la pace car. Quando è ormai è evidente che la corsa ripartirà Andretti, Vasser, Stewart e Buhl approfittano della neutralizzazione per effettuare un pit stop, mentre Ward è attardato da problemi tecnici. La testa della corsa passa quindi alle Penske, con De Ferran che conduce alla ripartenza del 119° giro su Castroneves, Andretti e Gordon, subito attaccato da Stewart. Con i primi separati da diversi doppiati, la corsa è nuovamente interrotta al 133° giro dall’incidente in curva 4 di Witherill.

La neutralizzazione danneggia Gordon, che si era fermato pochi giri prima, ed è sfruttata dai primi per effettuare l’ennesimo pit stop. Ad avvantaggiarsi maggiormente è Castroneves, che lasciando aggressivamente la sua piazzola riesce a sopravanzare De Ferran. La manovra costringe però Stewart a frenare improvvisamente, innescando un contatto con Andretti che seguiva subito dietro. La direzione gara punisce le Penske lasciando la prima posizione a Stewart, che conduce quindi alla ripartenza del 140° giro. Dopo aver brevemente superato De Ferran l’ala danneggiata in pit lane comincia a rallentare Andretti, che perde numerose posizioni. In suo aiuto arriva però un’altra bandiera gialla richiamata dalla rottura del motore di Beechler. Andretti e Stewart ne approfittano così per controllare le rispettive vetture. La testa della corsa torna quindi a Castroneves, che deve però guardarsi da un aggressivo Buhl, in grado di installarsi tra le due Penske prima della bandiera gialla. Dopo una breve interruzione con la bandiera rossa causata da una leggera pioggia, la corsa riprende al 159° giro con Buhl subito all’attacco di Castroneves. Il duello, piuttosto intenso, dura pochi giri, perché l’americano esagera in curva 2 finendo contro il muro. Il gruppo di testa compie quindi l’ultimo decisivo turno di soste. Castroneves riesce a mantenere la testa su De Ferran mentre il duo di esperti del team Ganassi, Vasser e Stewart, arruolati per l’occasione, spegne il motore in ripartenza, lasciando campo libero ad Andretti. L’ultima ripartenza arriva al 172° giro, con le Penske protette da diversi doppiati a precedere Andretti, Junqueira, Stewart e Vasser.

Alla ripartenza De Ferran tenta il tutto per tutto affiancando Castroneves all’esterno in curva 1, ma il campione CART non riesce a completare la manovra, vedendosi costretto ad accodarsi alla Dallara gemella.  In una sfida basata sulla velocità e i consumi, Castroneves prende progressivamente margine sul compagno, mentre Andretti rimane invischiato nel traffico e non riesce mai a costituire una minaccia per le Penske, così come le vetture del team Ganassi, rimaste attardate dopo l’ultima sosta. L’ultima speranza per gli insegitori potrebbe venire dal motore rotto di Gordon al 185° giro, ma la bandiera gialla non arriva, preservando il vantaggio di Castroneves, che a 10 tornate dal termine precede De Ferran di circa 1.5 secondi e Andretti di 3.

Una volta liberatosi dei doppiati Castroneves aumenta ulteriormente il vantaggio e nonostante un po’ di traffico ha la freddezza sufficiente negli ultimi giri per controllare la rimonta del compagno di squadra. Alla prima partecipazione il brasiliano conquista quindi la Indy 500, guidando una doppietta Penske, alla prima apparizione allo Speedway dopo il disastro del 1995. Michael Andretti chiude il suo positivo ritorno al terzo posto precedendo Jimmy Vasser, che si toglie almeno la soddisfazione di precedere sul traguardo i compagni in casa Ganassi Junqueira e Stewart. Per il campione ’97 una prova consistente al ritorno in monoposto, nonostante i crampi che lo hanno afflitto a metà gara. Qualche ora più tardi Stewart terminerà al terzo posto la seconda tappa del Double Duty, la 600 miglia Nascar di Charlotte. Eliseo Salazar, staccato di un giro, è il primo dei “regulars” IRL, precedendo sul traguardo Daré, Boat e Giaffone. Dispersi i big della serie: Hornish, velocissimo, chiude 14° staccato di 4 giri dopo il testacoda nelle prime battute; Ray non va oltre il 17° posto dopo il contatto col muro a metà gara. Il campione in carica Buddy Lazier termina invece 18° a causa di problemi al motore.