Prima sessione di libere tutto sommato tranquilla, con una sola bandiera rossa causata da un testacoda innocuo di Tony Kanaan. Il brasiliano ha guidato a lungo la sessione, ma a svettare alla fine è stato il compagno di squadra Matheus Leist. Il rookie ha infatti segnato il giro più veloce, mettendosi dietro una pattuglia di vetture motorizzate Honda guidata da Bourdais e il duo Hunter-Reay/Rossi. Come il francese anche Dixon, quinto, ha trovato un giro veloce solo allo scadere della sessione. Robert Wickens ha chiuso il pacchetto Honda, precedendo le Penske-Chevy di Pagenaud e Power. Altre due vetture del cravattino, guidate da Kanaan e Pigot, hanno quindi chiuso la top ten.
St. Petersburg – Libere 1 – 09/03/2018
Pos.
Pilota
Squadra
Motore
N
Sponsor
Tempo
Distacco
Giri
1
Matheus Leist
Foyt
Chevy
4
ABC
01:01.7231
–.—-
18
2
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Sealmaster
01:01.7719
0.0488
15
3
Ryan Hunter-Reay
Andretti
Honda
28
DHL
01:01.8812
0.1581
10
4
Alexander Rossi
Andretti
Honda
27
Napa
01:02.0415
0.3184
10
5
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
01:02.0560
0.3329
16
6
Robert Wickens
Schmidt
Honda
6
Lucas Oil
01:02.1833
0.4602
20
7
Simon Pagenaud
Penske
Chevy
22
Menard’s
01:02.2162
0.4931
16
8
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
01:02.3069
0.5838
17
9
Tony Kanaan
Foyt
Chevy
14
ABC
01:02.3370
0.6139
6
10
Spencer Pigot
Carpenter
Chevy
21
Fuzzy’s
01:02.3565
0.6334
14
11
Jordan King
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
01:02.4112
0.6881
15
12
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
United Rentals
01:02.4659
0.7428
16
13
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
01:02.6148
0.8917
13
14
Zachary Claman De Melo
Coyne
Honda
19
Paysafe
01:02:7376
1.015
21
15
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Hitachi
01:02.7667
1.044
16
16
Zach Veach
Andretti
Honda
26
One Thousand One
01:02.7902
1.067
6
17
Jack Harvey
Shank
Honda
60
Autonation
01:02.8416
1.119
16
18
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
US Concrete
01:02.8843
1.161
10
19
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
01:03.0515
1.328
6
20
Max Chilton
Carlin
Chevy
59
Gallagher
01:03.3742
1.651
12
21
Charlie Kimball
Carlin
Chevy
23
Tresiba
01:03.6210
1.898
14
22
Takuma Sato
Rahal
Honda
30
Panasonic
01:03.6243
1.901
13
23
Gabby Chaves
Harding
Chevy
88
Harding
01:04.1845
2.461
16
24
Rene Binder
Juncos
Chevy
32
Binderholz
01:04.8859
3.163
19
Ryan Hunter-Reay ha confermato il passo mostrato nella prima sessione, facendo segnare il miglior tempo nel secondo turno di libere. L’americano ha preceduto di mezzo decimo la seconda vettura Honda di James Hinchcliffe e di 164 millesimi la prima Chevy di Power. A due decimi e mezzo hanno quindi chiuso Dixon e Newgarden, La top ten è poi stata chiusa da Rossi, Wickens (alle prese per la prima volta con le gomme “rosse”), Bourdais, Kanaan e Sato. La sessione è stata interrotta due volte con la bandiera rossa: Jordan King è finito, come molti altri, nella via di fuga della curva 3, riuscendo comunque a rientrare in pit lane senza danni dopo aver faticato a trovare la retromarcia. Renè Binder è poi scampato ad un potenzialmente disastroso testacoda ad alta velocità in curva 3, evitando il muro ma rimanendo fermo in pista. Sorte simile è toccata sul finire della sessione a Pagenaud, che è riuscito a rientrare senza aiuti nonostante il musetto danneggiato.
St. Petersburg – Libere 2 – 09/03/2018
Pos.
Pilota
Squadra
Motore
N
Sponsor
Tempo
Distacco
Giri
1
Ryan Hunter-Reay
Andretti
Honda
28
DHL
01:00.8295
–.—-
12
2
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
01:00.8724
0.0429
20
3
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
01:00.9933
0.1638
16
4
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
01:01.1004
0.2709
20
5
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Hitachi
01:01.1012
0.2717
19
6
Alexander Rossi
Andretti
Honda
27
Napa
01:01.1542
0.3247
17
7
Robert Wickens
Schmidt
Honda
6
Lucas Oil
01:01.2190
0.3895
18
8
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Sealmaster
01:01.2741
0.4446
13
9
Tony Kanaan
Foyt
Chevy
14
ABC
01:01.3185
0.4890
16
10
Takuma Sato
Rahal
Honda
30
Panasonic
01:01.3491
0.5196
18
11
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
US Concrete
01:01.3780
0.5485
12
12
Matheus Leist
Foyt
Chevy
4
ABC
01:01.4385
0.6090
20
13
Simon Pagenaud
Penske
Chevy
22
Menard’s
01:01.4509
0.6214
10
14
Spencer Pigot
Carpenter
Chevy
21
Fuzzy’s
01:01.5505
0.7210
16
15
Jordan King
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
01:01.5579
0.7284
16
16
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
01:01.5819
0.7524
20
17
Gabby Chaves
Harding
Chevy
88
Harding
01:01.6177
0.7882
22
18
Zach Veach
Andretti
Honda
26
One Thousand One
01:01.8423
1.013
16
19
Charlie Kimball
Carlin
Chevy
23
Tresiba
01:01.9166
1.087
19
20
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
United Rentals
01:01.9993
1.170
17
21
Zachary Claman De Melo
Coyne
Honda
19
Paysafe
01:02:0368
1.207
19
22
Max Chilton
Carlin
Chevy
59
Gallagher
01:02.0636
1.234
19
23
Jack Harvey
Shank
Honda
60
Autonation
01:02.1640
1.335
18
24
Rene Binder
Juncos
Chevy
32
Binderholz
01:02.3254
1.496
19
Apparso inizialmente in difficoltà, a venti minuti dal termine della terza sessione Scott Dixon ha fatto segnare il miglior tempo del fine settimana, staccando nettamente Jordan King, sorprendentemente al comando per lunghi tratti. L’inglese, che ha fatto terminare in anticipo la sessione finendo contro le gomme dell’ultima curva, ha comunque chiuso quarto a meno di tre decimi, preceduto dalle Penske-Chevy di Newgarden e Power, staccati di poco più di un decimo dal neozelandese. Il sempre più convincente Leist ha chiuso poi in quinta piazza, precedendo le altre Chevrolet di Pagenaud e Pigot mentre Rossi, Sato e Kanaan hanno completato la top ten. Numerosi i lunghi sia in curva 1 che in curva 3. Da notare che ben 23 macchine sono racchiuse in 1.1 secondi, con Binder ancora impegnato a completare l’acclimatamento a macchina e pista.
Pole position al debutto per Robert Wickens nel primo appuntamento IndyCar stagionale. In un finale di qualifica reso imprevedibile dalla pioggia il canadese, già al top nella Q2, ha strappato all’ultimo il miglior tempo dalle mani di Will Power. Dopo due sessioni di Q1 asciutte, la pioggia ha fatto capolino sul cittadino di St. Petersburg a metà della seconda sessione, giocando un brutto scherzo a chi non aveva ancora fatto segnare un tempo significativo. Tra questi Dixon e Pagenaud, che inspiegabilmente hanno effettuato il primo tentativo con gomme dure, non riuscendo poi a migliorare quando la pioggia e la vernice a terra hanno reso quasi impossibile la frenata della prima curva. Alcune sorprese sono comunque arrivate già dalla Q1, che ha visto l’eliminazione di Newgarden, una bandiera rossa per testacoda di Rahal e una discussa penalità per Andretti. Un’altra penalità comminata a Rossi ha permesso poi ad Hunter-Reay di accedere alla Fast Six, in cui l’americano ha comandato le prime fasi, dovendosi infine accontentare di un sesto posto. Oltre a Wickens e Power, meglio di lui hanno fatto un Leist in grande spolvero, seguito dall’altrettanto impressionante King, autore in Q1 del record della pista. Beneficiario della penalità di Andretti, Sato partirà dall’interno della terza fila.
12 mesi dopo, Sebastien Bourdais si ripete sulle strade amiche di St. Petersburg, portando a casa la prima corsa del campionato IndyCar 2018. Lo fa al termine di una gara a due facce, che ha mostrato il meglio e il peggio della categoria. Per i primi 40 giri si è infatti rasentato il ridicolo, con ben 5 neutralizzazioni a rimediare a problemi tecnici e grossolani errori figli dell’inesperienza con il nuovo pacchetto tecnico. La seconda metà gara è stata invece molto lineare e combattuta, conducendo ad un finale che farà discutere a lungo. Protagonisti assoluti di ogni fase sono stati Robert Wickens e Alexander Rossi. Sopravvissuto all’assalto di Power in partenza, una volta vinta la resistenza di un coriaceo King il canadese ha sempre condotto la gara con autorità, a eccezione dei periodi di pit stop, mettendo in mostra un ritmo vincente con entrambe le mescole. Rossi, partito 12°, è stato invece autore di un avvio strepitoso, portandosi subito a ridosso dei primi e poi avventandosi su Leist e King. Ricuciti in breve i circa tre secondi guadagnati da Wickens, il californiano sembrava in controllo della corsa, ma il difficile doppiaggio di Chilton e il gran passo del canadese con le gomme dure hanno tenuto la situazione aperta fino all’ultima sosta, da cui il pilota del team SPM è emerso con tre secondi di vantaggio sul rivale. Portatosi ancora una volta sul cambio del canadese, un lungo di Rossi in curva 3 a 15 giri dalla fine sembrava aver posto fine alla contesa, ma quando nulla sembrava poter negare a Wickens un meritato successo, la vettura di Binder contro le gomme della curva 10 ha portato a una ripartenza a 5 giri dalla conclusione. Mancato il primo assalto, Rossi si è visto regalare un’altra possibilità da Chilton, finito in testacoda. Quando la bandiera verde è apparsa per l’ultima volta a 2 giri dalla fine, l’americano ha così messo Wickens nel mirino, tirando una gran staccata in curva 1. Peccato che il canadese, consapevole della scarsa aderenza della linea interna, abbia fatto lo stesso sulla traiettoria di gara. Risultato: Rossi in sovrasterzo e contro la vettura di un incolpevole Wickens, finito mestamente contro il muro della curva 1.
Spettatore interessato del duello tra i due proprio Bourdais, sopravvissuto a una foratura al primo giro che lo ha costretto ad una strategia alternativa. In perenne risparmio di etanolo, il francese si è alternato in testa alla corsa con Wickens, beneficiando delle neutralizzazioni finali per chiudere senza problemi di consumi. Alle sue spalle ha quindi concluso Rahal, partito ultimo e costretto a una strategia simile da un testacoda nelle prime fasi dopo un improbabile assalto su Pigot. Rossi, sopravvissuto al contatto e graziato dai commissari, ha quindi chiuso il podio, con Wickens classificato solo in 18ma piazza. Una corsa solida ma lontana dal ritmo del compagno ha visto Hinchcliffe conquistare il quarto posto, davanti ad Hunter-Reay, subito in pit lane per un problema elettronico e bravo a recuperare fino alla top 5. Nonostante delle ripartenze tentennanti, un incredibile svarione in frenata che lo ha visto travolgere Sato (con conseguente ripartenza dal fondo) e una penalità per eccesso di velocità in pit lane, Scott Dixon è riuscito a portare a casa una sesta piazza davanti a Newgarden, primo di un’armata Penske piena di problemi. L’americano, in perenne risparmio carburante dopo una foratura, ha soffiato all’ultimo restart la settima piazza ad un Ed Jones non particolarmente veloce ma bravo a tenersi fuori dai guai. Terzo nelle prime fasi e in perenne lotta nel gruppo, Marco Andretti ha portato a casa una nona piazza, precedendo Will Power, in testacoda al primo giro dopo un avventuroso tentativo di sorpasso su Wickens e costretto a ripartire dal fondo dopo la sostituzione dell’ala posteriore. Kanaan, mandato in testacoda al primo giro da Veach, ha chiuso 11°, precedendo Sato e Pagenaud, afflitto da problemi a una pistola pneumatica durante le soste. Tra i rookies King e Leist hanno condiviso le fortune di Wickens. Autore di una bella partenza, l’inglese ha brevemente preso il comando con un grandioso sorpasso su Wickens alla prima ripartenza, subendo però poco dopo il controsorpasso del canadese. Dopo un bel duello con Rossi, la sua corsa è poi stata rovinata da una foratura. Leist, a ridosso della testa nelle prime fasi, è stato a lungo attardato da un problema al cambio, finendo poi contro il muro al rientro in pista, forse a causa di un guasto.
Sul comportamento in gara del nuovo aerokit, il giudizio di Will Power è stato chiaro: “La griglia è molto molto competitiva. Ci sono buone macchine in tutto lo schieramento e di tante squadre diverse. Ma possiamo comunque correre vicini. Non c’è molta scia, ma si può arrivare proprio dietro un’altra macchina”. Sia dalle inquadrature esterne che dalle onboard cameras si è poi potuto apprezzare l’elevato numero di correzioni e la guida perennemente sul filo del sovrasterzo imposta dalla nuova vettura, che ha pienamente passato il test dei cittadini. Il prossimo, quello degli ovali corti, sarà però forse il più difficile.
St. Petersburg – 11/03/2017 – Ordine d’arrivo
Pos.
Pilota
Squadra
Motore
N
Sponsor
Tempo
1
Sebastien Bourdais (L)
Coyne
Honda
18
Sealmaster
110 giri in 02:17:48.4954 – 86,207 mph
2
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
United Rentals
0.1269
3
Alexander Rossi (L)
Andretti
Honda
27
Napa
0.7109
4
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
1.518
5
Ryan Hunter-Reay (L)
Andretti
Honda
28
DHL
1.991
6
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
2.272
7
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Hitachi
3.384
8
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
4.299
9
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
US Concrete
4.836
10
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
6.127
11
Tony Kanaan
Foyt
Chevy
14
ABC
6.518
12
Takuma Sato
Rahal
Honda
30
Panasonic
7.401
13
Simon Pagenaud
Penske
Chevy
22
Menard’s
7.990
14
Gabby Chaves
Harding
Chevy
88
Harding
9.227
15
Spencer Pigot
Carpenter
Chevy
21
Fuzzy’s
1 giro
16
Zach Veach
Andretti
Honda
26
One Thousand One
1 giro
17
Zachary Claman De Melo
Coyne
Honda
19
Paysafe
1 giro
18
Robert Wickens (P)(L)(LL)
Schmidt
Honda
6
Lucas Oil
2 giri
19
Max Chilton
Carlin
Chevy
59
Gallagher
2 giri
20
Charlie Kimball
Carlin
Chevy
23
Tresiba
3 giri
21
Jordan King (L)
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
3 giri
22
Rene Binder
Juncos
Chevy
32
Binderholz
3 giri
23
Jack Harvey
Shank
Honda
60
Autonation
Incidente
24
Matheus Leist
Foyt
Chevy
4
ABC
Incidente
Giro più veloce
Alexander Rossi
1,01,7244
Giri in testa
Robert Wickens
69
Sebastien Bourdais
30
Alexander Rossi
5
Jordan King
5
Ryan Hunter-Reay
1
P: Punto per la pole position
L: Punto per aver condotto un giro in testa
LL: Due punti per il maggior numero di giri in testa