Nelle ore precedenti la prova di St. Louis, con un comunicato il team Schmidt ha reso noto che Robert Wickens respira autonomamente ed è ora in grado di parlare con la famiglia. Non è però ancora chiara la gravità dell’infortunio subito alla colonna vertebrale. Il pilota canadese, trasferito al Methodist Hospital di Indianapolis, sarà sostituito nelle ultime due gare da Carlos Munoz, in questa stagione al via nella sola Indy 500.
Il ritorno ai nastri di partenza della vettura #6 si somma a quelli del team Juncos, che come a Road America schiera una vettura per il rookie Alfonso Celis Jr., e Shank, sempre guidato da Jack Harvey. La terza vettura schierata dal team Coyne per Santino Ferrucci, già debuttante nel doppio appuntamento di Detroit e atteso al via anche a Sonoma, porta a 25 il numero di auto in pista per questo fine settimana.
In occasione del ritorno nella tappa storica di Portland, l’IndyCar ha concesso una giornata di test liberi il giorno prima dell’inizio ufficiale dell’evento. Oltre a permettere di conoscere il circuito ai tanti piloti che mai avevano girato sullo stradale dell’Oregon, la sessione è stata notevolmente utile ai rientranti Munoz, Ferrucci e Celis per riprendere confidenza con la monoposto. Galvanizzato dal successo di sabato scorso a Gateway, Will Power ha capeggiato la classifica, staccando di meno di un decimo Marco Andretti. Poco più indietro Alexander Rossi ha preceduto l’ex compagno di squadra in GP2 Jordan King, oltre a Josef Newgarden. Il sempre più convincente Zach Veach si è poi piazzato davanti al capoclassifica Scott Dixon e a Ryan Hunter-Reay, che con l’ottavo tempo ha portato a quattro le vetture del team Andretti in una top ten chiusa dalla Honda di Sato e dalla Chevy di Pigot, a conferma di un grande equilibrio tra i due motori. Carlos Munoz, al debutto sugli stradali con la nuova aerodinamica, è stato il migliore dei rientranti, chiudendo 19° a meno di 7 decimi dalla vetta. Harvey, Celis e Ferrucci hanno invece chiuso la classifica con distacchi poco superiori al secondo.
Portland – Test libero – Sessione 1
Pos.
Pilota
Squadra
Motore
N
Sponsor
Tempo
Distacco
1
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
58,9540
–
2
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
Military to Motorsports
59,0204
0,0664
3
Alexander Rossi
Andretti
Honda
27
Napa
59,0642
0,1102
4
Jordan King
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
59,1327
0,1787
5
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Verizon
59,1537
0,1997
6
Zach Veach
Andretti
Honda
26
Relay Group 1001
59,2022
0,2482
7
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
59,2356
0,2816
8
Ryan Hunter-Reay
Andretti
Honda
28
DHL
59,2688
0,3148
9
Takuma Sato
Rahal
Honda
30
Panasonic
59,2802
0,3262
10
Spencer Pigot
Carpenter
Chevy
21
Fuzzy’s
59,3761
0,4221
11
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Gorilla Automotive
59,3864
0,4324
12
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
59,3988
0,4448
13
Matheus Leist
Foyt
Chevy
4
ABC
59,4473
0,4933
14
Tony Kanaan
Foyt
Chevy
14
ABC
59,4786
0,5246
15
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
59,5261
0,5721
16
Simon Pagenaud
Penske
Chevy
22
Menard’s
59,5753
0,6213
17
Gabby Chaves
Harding
Chevy
88
Harding
59,5758
0,6218
18
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
One Cure
59,5979
0,6439
19
Carlos Munoz
Schmidt
Honda
6
Lucas Oil
59,6366
0,6826
20
Pietro Fittipaldi
Coyne
Honda
19
Paysafe
59,6513
0,6973
21
Max Chilton
Carlin
Chevy
59
Gallagher
59,7359
0,7819
22
Charlie Kimball
Carlin
Chevy
23
Tresiba
59,8958
0,9418
23
Jack Harvey
Shank
Honda
60
Autonation
60,1315
1,1775
24
Alfonso Celis Jr
Juncos
Chevy
32
Juncos
60,1824
1,2284
25
Santino Ferrucci
Coyne
Honda
39
Cly-Del
60,2326
1,2786
Scott Dixon ha chiuso in testa la sessione pomeridiana degli Open test a Portland, abbassando di 6 decimi il tempo fatto segnare in mattinata da Will Power. L’australiano non è comunque rimasto con le mani in mano, piazzandosi dietro al rivale a soli 34 millesimi di distacco, precedendo il compagno di squadra Newgarden e il duo di casa Andretti Autosports, Andretti-Veach, fermatisi a circa 3 decimi dalla vetta. Fatta eccezione per le due Penske nei piani alti, il dominio Honda della top ten è proseguito con la sesta piazza di Bourdais, che ha preceduto Hunter-Reay, Jones, Rossi e l’ottimo Jack Harvey. Ancora difficoltà per Rahal e Pagenaud, relegati al 17° e 18° posto davanti a Munoz.
Dopo l’Open test del giovedì, il week end di Portland si apre ufficialmente con la prima sessione di libere, completata su pista asciutta nonostante qualche breve accenno di pioggia. Sebastien Bourdais ha chiuso al comando con un tempo ben un secondo sotto il riscontro fatto segnare nei test da Scott Dixon e due decimi più veloce del record della pista di Justin Wilson. Il neozelandese ha comunque continuato a gravitare nelle prime posizioni, comandando a lungo la classifica e fermandosi a soli 25 millesimi dal tempo del francese, precedendo Newgarden e il costante Andretti. Quinta piazza per Will Power, staccato come Jordan King, Alexander Rossi e Takuma Sato di quasi quattro decimi. Ed Jones e Zach Veach hanno quindi chiuso la top ten, precedendo Harvey e un buon Santino Ferrucci, staccato di 6 decimi dal compagno Bourdais. Continua il momento negativo di Pagenaud, solo 14° davanti ad Hunter-Reay. Ancora peggio è andata a Fittipaldi, tenuto fuori dalla sessione da problemi ai freni.
Numerosi lunghi e testacoda hanno caratterizzato la sessione, comprese le uscite nella veloce esse finale di Veach e Celis, che negli ultimi minuti hanno costretto all’intervento i commissari.
Portland – Libere 1 – 31/08/2018
Pos.
Pilota
Squadra
Pacchetto
N
Sponsor
Tempo
Distacco
1
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Gorilla Automotive
57,3975
–.—-
2
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
57,4221
0.0246
3
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Verizon
57,5836
0.1861
4
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
Military to Motorsports
57,7114
0.3139
5
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
57,7663
0.3688
6
Jordan King
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
57,7873
0.3898
7
Alexander Rossi
Andretti
Honda
27
Napa
57,7892
0.3917
8
Takuma Sato
Rahal
Honda
30
Panasonic
57,7915
0.3940
9
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
57,8816
0.4841
10
Zach Veach
Andretti
Honda
26
Relay Group 1001
57,9762
0.5787
11
Jack Harvey
Shank
Honda
60
Autonation
57,9806
0.5831
12
Santino Ferrucci
Coyne
Honda
39
Cly-Del
57,9969
0.5994
13
Max Chilton
Carlin
Chevy
59
Gallagher
58,0464
0.6489
14
Simon Pagenaud
Penske
Chevy
22
Menard’s
58,0672
0.6697
15
Ryan Hunter-Reay
Andretti
Honda
28
DHL
58,0898
0.6923
16
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
One Cure
58,1059
0.7084
17
Gabby Chaves
Harding
Chevy
88
Harding
58,1265
0.7290
18
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
58,2281
0.8306
19
Spencer Pigot
Carpenter
Chevy
21
Fuzzy’s
58,2855
0.8880
20
Matheus Leist
Foyt
Chevy
4
ABC
58,3772
0.9797
21
Charlie Kimball
Carlin
Chevy
23
Tresiba
58,3897
0.9922
22
Carlos Munoz
Schmidt
Honda
6
Lucas Oil
58,4954
1,0979
23
Tony Kanaan
Foyt
Chevy
14
ABC
58,5197
1,1222
24
Alfonso Celis Jr
Juncos
Chevy
32
Juncos
58,9654
1,5679
25
Pietro Fittipaldi
Coyne
Honda
19
Paysafe
–
–
In testa nella prima sessione di test svolta giovedì, Will Power ha chiuso al comando anche le libere 2. Nonostante l’uso della mescola morbida abbia permesso a tutti di simulare la qualifica, l’australiano non ha però migliorato il tempo fatto segnare da Bourdais in mattinata. Marco Andretti ha confermato ancora il buona affiatamento trovato con la vettura, piazzandosi a soli 62 millesimi dal vincitore di Gateway, precedendo di un soffio il sorprendente Ferrucci, molto veloce con le gomme rosse. Alle spalle del rookie ha quindi chiuso Scott Dixon davanti all’ottimo Jack Harvey, costantemente più veloce dei “cugini” di casa Schmidt. Josef Newgarden ha poi chiuso la sessione in sesta piazza a 3 decimi dal compagno australiano, precedendo un’altra sorpresa della sessione, Gabby Chaves, ottimo settimo davanti a Veach, King e Bourdais. Gli impatti in rapida successione di Sato e Pagenaud contro il muro di gomme dell’ultima curva hanno causato le uniche due sospensioni della sessione.
Portland – Libere 2 – 31/08/2018
Pos.
Pilota
Squadra
Pacchetto
N
Sponsor
Tempo
Distacco
1
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
57,4053
–.—-
2
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
Military to Motorsports
57,4668
0.0615
3
Santino Ferrucci
Coyne
Honda
39
Cly-Del
57,4818
0.0765
4
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
57,5662
0.1609
5
Jack Harvey
Shank
Honda
60
Autonation
57,6984
0.2931
6
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Verizon
57,7154
0.3101
7
Gabby Chaves
Harding
Chevy
88
Harding
57,7222
0.3169
8
Zach Veach
Andretti
Honda
26
Relay Group 1001
57,7225
0.3172
9
Jordan King
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
57,7915
0.3862
10
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Gorilla Automotive
57,8248
0.4195
11
Spencer Pigot
Carpenter
Chevy
21
Fuzzy’s
57,8314
0.4261
12
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
57,8472
0.4419
13
Simon Pagenaud
Penske
Chevy
22
Menard’s
57,8552
0.4499
14
Charlie Kimball
Carlin
Chevy
23
Tresiba
57,885
0.4797
15
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
57,9014
0.4961
16
Carlos Munoz
Schmidt
Honda
6
Lucas Oil
57,9141
0.5088
17
Ryan Hunter-Reay
Andretti
Honda
28
DHL
57,9253
0.5200
18
Max Chilton
Carlin
Chevy
59
Gallagher
58,0145
0.6092
19
Pietro Fittipaldi
Coyne
Honda
19
Paysafe
58,0825
0.6772
20
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
One Cure
58,0963
0.6910
21
Takuma Sato
Rahal
Honda
30
Panasonic
58,1227
0.7174
22
Tony Kanaan
Foyt
Chevy
14
ABC
58,1937
0.7884
23
Alexander Rossi
Andretti
Honda
27
Napa
58,2485
0.8432
24
Matheus Leist
Foyt
Chevy
4
ABC
58,2488
0.8435
25
Alfonso Celis Jr
Juncos
Chevy
32
Juncos
58,5262
1,1209
Primo posto col botto per Sebastien Bourdais nelle libere 3. Il francese ha infatti staccato negli ultimi minuti il miglior tempo della sessione, perdendo però rovinosamente il posteriore nella velocissima esse finale e terminando la sua corsa contro le gomme. Uscito indenne dalla vettura, il vincitore di St. Pete ha però dovuto prendere atto dei danni alla sospensione posteriore destra, che non dovrebbero comunque impedirgli di prendere parte alle qualifiche. Dopo due giorni difficili, Graham Rahal sembrerebbe aver finalmente visto la luce del buco tecnico in cui sembrava essere sprofondato, staccando il secondo tempo davanti al solito Will Power e Alexander Rossi, convincente dopo un difficile secondo turno di libere. L’americano ha preceduto la seconda vettura di casa Rahal condotta da Takuma Sato, piazzatosi davanti a Spencer Pigot per soli 3 millesimi. Hunter-Reay e Andretti hanno poi mantenuto sotto i 3 decimi il distacco da Bourdais, risultando più veloci di Newgarden, Veach e Dixon, staccato di quasi quattro decimi dalla vetta. James Hinchcliffe, finito nelle gomme in curva 2, è riuscito a completare solo 3 giri, candidandosi e una precoce eliminazione in qualifica considerando la scarsa velocità messa in mostra nelle sessioni precedenti.
Nessuna sorpresa nel primo gruppo della Q1, a eccezione forse del miglior tempo di Jones, poco in evidenza fino a questo momento, e dell’eliminazione di Harvey e Pigot, a tratti molto veloci nelle libere.
Portland – Q1 – Gruppo 1
Pos.
Pilota
Squadra
Pacchetto
N
Sponsor
Tempo
Distacco
1
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
00:57.5698
–.—-
2
Alexander Rossi
Andretti
Honda
27
Napa
00:57.5718
0.0020
3
Jordan King
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
00:57.6326
0.0628
4
Zach Veach
Andretti
Honda
26
Relay Group 1001
00:57.6874
0.1176
5
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
One Cure
00:57.7349
0.1651
6
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
Military to Motorsports
00:57.7480
0.1782
7
Jack Harvey
Shank
Honda
60
Autonation
00:57.9620
0.3922
8
Max Chilton
Carlin
Chevy
59
Gallagher
00:57.9865
0.4167
9
Spencer Pigot
Carpenter
Chevy
21
Fuzzy’s
00:57.9939
0.4241
10
Matheus Leist
Foyt
Chevy
4
ABC
00:58.0036
0.4338
11
Gabby Chaves
Harding
Chevy
88
Harding
00:58.1635
0.5937
12
Alfonso Celis Jr
Juncos
Chevy
32
Juncos
00:58.2735
0.7037
Pochi dubbi anche nel secondo gruppo, in cui Will Power ha subito messo le cose in chiaro facendo segnare il nuovo record della pista con 3 decimi di vantaggio su Scott Dixon. Ottima prova di Hinchcliffe, autore di un bel recupero dopo il disastro delle libere 3.
Portland – Q1 – Gruppo 2
Pos.
Pilota
Squadra
Pacchetto
N
Sponsor
Tempo
Distacco
1
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
00:57.2143
–.—-
2
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
00:57.5496
0.3353
3
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Gorilla Automotive
00:57.5534
0.3391
4
Ryan Hunter-Reay
Andretti
Honda
28
DHL
00:57.5851
0.3708
5
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Verizon
00:57.5911
0.3768
6
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
00:57.5980
0.3837
7
Carlos Munoz
Schmidt
Honda
6
Lucas Oil
00:57.6748
0.4605
8
Pietro Fittipaldi
Coyne
Honda
19
Paysafe
00:57.7321
0.5178
9
Santino Ferrucci
Coyne
Honda
39
Cly-Del
00:57.7735
0.5592
10
Takuma Sato
Rahal
Honda
30
Panasonic
00:57.7848
0.5705
11
Simon Pagenaud
Penske
Chevy
22
Menard’s
00:58.0983
0.8840
12
Tony Kanaan
Foyt
Chevy
14
ABC
00:58.2531
1,0388
13
Charlie Kimball
Carlin
Chevy
23
Tresiba
00:58.3219
1,1076
Will Power ancora in testa nella seconda sessione di qualifica, ma a fare notizia è l’eliminazione di Scott Dixon, incapace di replicare il tempo della Q1, frenato dal traffico e da un cattivo tempismo nel gestire i propri tentativi. Il capo classifica partirà dalla sesta fila. Delusione anche per Marco Andretti, leader del team per tutto il fine settimana ma rimasto fuori dalla Fast Six, cui accede invece l’ottimo Veach.
Portland – Q2
Pos.
Pilota
Squadra
Pacchetto
N
Sponsor
Tempo
Distacco
1
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
00:57.3556
–.—-
2
Alexander Rossi
Andretti
Honda
27
Napa
00:57.4291
0.0735
3
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Gorilla Automotive
00:57.4632
0.1076
4
Ryan Hunter-Reay
Andretti
Honda
28
DHL
00:57.4696
0.1140
5
Zach Veach
Andretti
Honda
26
Relay Group 1001
00:57.5371
0.1815
6
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Verizon
00:57.5619
0.2063
7
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
00:57.6429
0.2873
8
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
00:57.6499
0.2943
9
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
Military to Motorsports
00:57.7277
0.3721
10
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
One Cure
00:57.7772
0.4216
11
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
00:57.8554
0.4998
12
Jordan King
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
00:57.9010
0.5454
Con una continuità impressionante Will Power ha ripetuto in Fast Six praticamente lo stesso giro che lo aveva portato al vertice della Q2, conquistando la 54° pole in carriera con oltre tre decimi di vantaggio sul compagno Josef Newgarden. Il campione in carica ha staccato di poco Alexander Rossi in un tris di inseguitori di Dixon, relegato solo in 11° posizione. Sebastien Bourdais ha ben recuperato dalla rovinosa uscita di pista al termine delle libere 3, premiando la propria squadra con una solida quarta piazza davanti al duo Andretti Hunter Reay-Veach.
Portland – Fast Six
Pos.
Pilota
Squadra
Pacchetto
N
Sponsor
Tempo
Distacco
1
Will Power
Penske
Chevy
12
Verizon
00:57.3467
–.—-
2
Josef Newgarden
Penske
Chevy
1
Verizon
00:57.6877
0.3410
3
Alexander Rossi
Andretti
Honda
27
Napa
00:57.7361
0.3894
4
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Gorilla Automotive
00:57.8881
0.5414
5
Ryan Hunter-Reay
Andretti
Honda
28
DHL
00:57.9699
0.6232
6
Zach Veach
Andretti
Honda
26
Relay Group 1001
00:58.1057
0.7590
Griglia di Partenza
Pos.
Pilota
Tempo
Pilota
Tempo
1
Will Power
00:57.3467
2
Josef Newgarden
00:57.6877
3
Alexander Rossi
00:57.7361
4
Sebastien Bourdais
00:57.8881
5
Ryan Hunter-Reay
00:57.9699
6
Zach Veach
00:58.1057
7
James Hinchcliffe
00:57.6429
8
Ed Jones
00:57.6499
9
Marco Andretti
00:57.7277
10
Graham Rahal
00:57.7772
11
Scott Dixon
00:57.8554
12
Jordan King
00:57.9010
13
Jack Harvey
00:57.9620
14
Carlos Munoz
00:57.6748
15
Max Chilton
00:57.9865
16
Pietro Fittipaldi
00:57.7321
17
Spencer Pigot
00:57.9939
18
Santino Ferrucci
00:57.7735
19
Matheus Leist
00:58.0036
20
Takuma Sato
00:57.7848
21
Gabby Chaves
00:58.1635
22
Simon Pagenaud
00:58.0983
23
Alfonso Celis Jr
00:58.2735
24
Tony Kanaan
00:58.2531
25
Charlie Kimball
00:58.3219
Se le ultime corse su stradali di Road America e Mid Ohio erano filate via lisce senza neutralizzazioni, Portland ha invece riproposto il lato più pazzo, imprevedibile e per certi versi sgradevole dell’IndyCar. Le tre bandiere gialle di metà gara hanno infatti totalmente sconvolto i valori in campo, ribaltando lo scenario di gara e campionato delineatosi dopo i primi giri. Il primo colpo di scena è arrivato come prevedibile in partenza, ma non nella temutissima curva 1, superata indenne da tutti i 25 partenti, ma bensì dalla apparentemente innocua piega successiva. Mentre Will Power accelerava verso la curva tre inseguito da Rossi, Hunter-Reay e Newgarden, Hinchcliffe ha cercato di affiancare Veach all’esterno per tentare il sorpasso alla frenata successiva. Non avvedutosi della manovra, il rookie ha però stretto il Sindaco sul cordolo, innescando una carambola che ha visto Andretti volare sopra le teste di Hinchcliffe e dell’incolpevole Jones dopo essere stato tamponato nella confusione da Rahal. Scott Dixon, che seguiva subito dietro, si è a sua volta ritrovato coinvolto nell’incubo temuto dopo le qualifiche, riuscendo però incredibilmente non solo a evitare danni, ma anche a tenere il motore acceso, tanto da riuscire in breve a raggiungere la pit lane dietro Bourdais, scampato al disastro con un’ala a penzoloni dopo una brutta partenza. Con i due tetra campioni in fondo alla classifica ma ancora a pieni giri, Will Power ha così condotto il gruppo alla ripartenza dell’ottavo giro, con la speranza di ridurre ulteriormente le distanze da un Dixon finalmente alle perse con una giornata storta. In realtà un campanello d’allarme era suonato per l’australiano fin dai giri di riscaldamento, manifestandosi in tutta la sua gravità dopo il restart con il blocco del cambio. Rimasto senza prima marcia e precipitato ai margini della top ten, il vincitore di Indy ha quindi tentato di giocare al risparmio per effettuare una sosta in meno.
Con i due rivali per il titolo in seria difficoltà, tutto sembrava essersi messo per il meglio per Alexander Rossi, in grado di estendere fino a 8 secondi il suo comando su Hunter-Reay in previsione del primo pit stop, arrivato al 28° giro. Quando anche Power, Dixon, Sato e Bourdais (speranzosi di riuscire a fare un pit stop in meno del gruppo di testa) hanno completato le soste, il californiano ha così ripreso a veleggiare in solitaria, mentre alle sue spalle Newgarden, rivitalizzato dal nuovo treno di gomme, passava Hunter-Reay, incalzato dal combattivo terzetto composto da King, bravissimo nel districarsi nel caos iniziale, Harvey e Veach, alle prese con il fondo danneggiato nel contatto del primo giro con Hinchcliffe. Dopo il trambusto iniziale, la seconda svolta della gara è poi arrivata al 43° giro quando Power, ancora in difficoltà col cambio, si è infilato nelle gomme dell’ultima curva, obbligando all’intervento dei commissari. Una bandiera gialla (sfruttata, tra gli altri, da Pigot, Harvey e Pagenaud per rifornire) attesa tanto da Dixon, precipitato nuovamente in fondo al gruppo a causa di una penalità per eccesso di velocità in pit lane, quanto da Newgarden, che poco dopo la ripartenza ha approfittato del divario di aderenza tra le sue gomme rosse e le nere di Rossi per prendere perentoriamente il comando in curva 1, imitato da King, abile a soffiare il terzo posto ad Hunter-Reay. Poco più tardi il botto all’ultima curva di Veach, in quel momento quinto, ha però richiamato nuovamente in pista la pace car, ingarbugliando ulteriormente la situazione.
Newgarden, Rossi, King, Leist e Chilton hanno infatti sfruttato la neutralizzazione per effettuare la seconda sosta, sicuri così di poter completare la corsa con una solo ulteriore pit stop, lasciando le prime posizioni a un gruppetto composto da Hunter-Reay, Sato, i redivivi Bourdais e Dixon, Pigot e Pagenaud, invisibile per tutto il fine settimana. Alla ripartenza del 63° giro Newgarden e Rossi hanno quindi dato spettacolo nelle retrovie, risalendo il gruppo forti di gomme fresche e nessun calcolo sui consumi, a differenza di quanto accadeva nei piani alti, dove il gruppetto comandato da Hunter-Reay sapeva di dover gestire l’etanolo con parsimonia per poter vedere la bandiera a scacchi con una sola ulteriore sosta. L’americano, il più in difficoltà coi consumi, è stato il primo a rientrare al 71° giro, seguito tre tornate più tardi da Dixon, proprio quando Santino Ferrucci, ben comportatosi nella pancia del gruppo, è rimasto in panne in mezzo alla pista, costringendo tutti, compresi Newgarden e Rossi, a precipitarsi in pit lane prima della bandiera gialla, sapientemente ritardata dalla direzione gara per dare a tutti la possibilità di fermarsi in regime di corsa libera.
La sosta collettiva ha così di fatto azzerato le strategie, rovinando i piani del duo americano, sempre ai margini della top ten ma ora alle prese con avversari a loro volta dotati di gomme fresche e serbatoio pieno. Tra questi Dixon capace, grazie alla strategia e a una buona dose di fortuna, di volgere a suo favore una situazione che a inizio gara lo aveva visto perdere la testa del campionato a favore di Rossi. Max Chilton, autore di una bella corsa e salito al comando evitando la sosta collettiva nella speranza di altre neutralizzazioni, ha quindi guidato il gruppo alla ripartenza dell’81° giro, precedendo Sato, Hunter-Reay, Bourdais e Dixon, presto scavalcato da un combattivo Pigot. Rossi, ripartito 11°, non ha perso tempo per sfruttare la differenza di mescola (questa volta a suo vantaggio) e far fuori Newgarden, lentissimo con le coperture “nere”. La rimonta del californiano si è però fermata all’ottavo posto, non riuscendo ad avere ragione del duo Pagenaud-Kimball. Quando davanti Chilton si è poi dovuto rassegnare a effettuare l’ultima sosta è stato quindi Sato a prendere il comando e controllare Hunter-Reay, superato nel gioco dei pit stop. L’americano, il primo a fermarsi e quindi ancora in crisi con i consumi, ha morso il freno per risparmiare etanolo e tentare l’assalto negli ultimi tre giri, forte di un tesoretto di push to pass di quasi due minuti. Il tempo non è stato però sufficiente a costruire una manovra efficace.
Nonostante l’intensa pressione Sato ha infatti risposto colpo su colpo nelle ultime curve, andando così a conquistare il terzo successo in carriera. Hunter-Reay si è quindi dovuto accontentare del secondo posto davanti a Bourdais, bravo e fortunato a portare a casa un podio dopo la sfortuna del primo giro e il brutto incidente delle libere. Spencer Pigot, offuscato da King per buona parte della corsa, è stato alla fine in grado di trarre il meglio da una strategia fortunosa, soffiando a Dixon un prezioso quarto posto, terzo arrivo in top ten nelle ultime sei gare. Per il capo classifica fortuna e un pizzico di intuito hanno trasformato un fine settimana potenzialmente disastroso in un moderato successo. Il quinto posto permette infatti al neozelandese di riportare a 29 punti il suo margine su Rossi, relegato all’ottavo posto dietro Pagenaud e Kimball, bravi a mettere una pezza a un week end difficile facendo fruttare una buona strategia. Come a Gateway Pietro Fittipaldi, solido seppur lontano dai tempi di Bourdais e talvolta oscurato da Santucci, ha sfruttato a pieno una buona strategia per incamerare punti pesanti e piazzarsi al decimo posto davanti a Newgarden, in difficoltà nel finale con le gomme nere contro una muta di piloti su mescola morbida. Rammarico per le corse di Chaves (a lungo in top ten nelle prime fasi), King (tornato finalmente ai livelli di inizio stagione) e Harvey, rimasti beffati dal rimescolamento di carte indotto dalle neutralizzazioni.
Come detto, Scott Dixon si presenta al gran finale di Sonoma con un margine di 29 punti su Alexander Rossi, bottino rassicurante se non fosse per i punti doppi assegnati dalla corsa californiana. Dato il divario 1°-2° di 20 punti e 1°-3° di 30, in caso di vittoria dell’americano Dixon dovrà arrivare almeno secondo per portare a casa il quinto titolo. Per entrambi non sarà comunque facile puntare al podio. Will Power e Josef Newgarden, ora staccati di ben 87 punti, faranno di tutto infatti per portare a quattro il loro bottino di vittorie su una pista storicamente favorevole alla Penske. Solo un ritiro instantaneo di Dixon e Rossi lascierebbe però ai due qualche possibilità di conquista del campionato.
Ordine d’arrivo
Pos.
Pilota
Team
Pacchetto
N
Sponsor
Tempo
1
Takuma Sato (L)
Rahal
Honda
30
Panasonic
105 giri in 2:00:09.7537 – 102,971 mph
2
Ryan Hunter-Reay (L)
Andretti
Honda
28
DHL
0,6084
3
Sebastien Bourdais
Coyne
Honda
18
Gorilla Automotive
1,8266
4
Spencer Pigot
Carpenter
Chevy
21
Fuzzy’s
4,5557
5
Scott Dixon
Ganassi
Honda
9
PNC Bank
5,3215
6
Simon Pagenaud
Penske
Chevy
22
Menard’s
11,4605
7
Charlie Kimball
Carlin
Chevy
23
Tresiba
12,0057
8
Alexander Rossi (L)(LL)
Andretti
Honda
27
Napa
13,3769
9
Pietro Fittipaldi
Coyne
Honda
19
Paysafe
18,3753
10
Josef Newgarden (L)
Penske
Chevy
1
Verizon
19,8044
11
Tony Kanaan
Foyt
Chevy
14
ABC
22,1362
12
Carlos Munoz
Schmidt
Honda
6
Lucas Oil
22,7069
13
Gabby Chaves
Harding
Chevy
88
Harding
23,7138
14
Matheus Leist
Foyt
Chevy
4
ABC
29,7958
15
Jordan King
Carpenter
Chevy
20
Fuzzy’s
32,1352
16
Jack Harvey
Shank
Honda
60
Autonation
32,4191
17
Alfonso Celis Jr
Juncos
Chevy
32
Juncos
48,8038
18
Max Chilton (L)
Carlin
Chevy
59
Gallagher
55,2123
19
Zach Veach
Andretti
Honda
26
Relay Group 1001
1 giro
20
Santino Ferrucci
Coyne
Honda
39
Cly-Del
3 giri
21
Will Power (P)(L)
Penske
Chevy
12
Verizon
7 giri
22
James Hinchcliffe
Schmidt
Honda
5
Arrow Electronics
29 giri
23
Graham Rahal
Rahal
Honda
15
One Cure
incidente
24
Ed Jones
Ganassi
Honda
10
NTT Data
incidente
25
Marco Andretti
Andretti
Honda
98
Military to Motorsports
incidente
Giro più veloce
Carlos Munoz
58,7403
Giri in testa
Alexander Rossi
32
Takuma Sato
25
Ryan Hunter-Reay
19
Will Power
11
Max Chilton
10
Josef Newgarden
8
P: punto per la pole position
L: punto per aver condotto almeno un giro in testa
LL: due punti per il maggior numero di giri in testa