Archivi categoria: CART/ChampCar

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2003 – Mexico City

Gran Premio Telmex/Gigante presented by Banamex/Visa – 12 ottobre 2003 – 17° prova della stagione 2003

Circuito Autodromo Hermanos Rodriguez – Mexico City
Tipologia Stradale
Lunghezza 2,786 mi –  4,482674 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.25.941 – Bruno Junqueira, 2002, Lola B02-Toyota
Distanza di gara 70 giri – 195,02 mi (313,78718 km)
Vincitore uscente Kenny Brack

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Paul Tracy 1:28.842
2 Tiago Monteiro 1:29.042
3 Bruno Junqueira 1:28.905
4 Sebastien Bourdais 1:29.110
5 Ryan Hunter-Reay 1:29.191
6 Darren Manning 1:29.193
7 Jimmy Vasser 1:29.315
8 Michel Jourdain, Jr. 1:29.375
9 Patrick Carpentier 1:29.449
10 Luis Diaz 1:29.546
11 Mario Dominguez 1:29.611
12 Mika Salo 1:29.761
13 Alex Tagliani 1:29.882
14 Mario Haberfeld 1:29.958
15 Adrian Fernandez 1:30.044
16 Oriol Servia 1:30.383
17 Rodolfo Lavin, Jr. 1:30.584
18 Roberto Gonzalez 1:31.162
19 Gualter Salles 1:31.442
20 Geoff Boss 1:31.626

 

Dopo un primo tentativo annullato, alla partenza Monteiro non è abbastanza pronto, facendosi superare da Junqueira, afflitto da un’intossicazione alimentare, che dalla seconda fila insidia subito Tracy. Più indietro un contatto multiplo vede coinvolti Jourdain, Vasser, Manning e Fernandez. Tutti riprendono ma l’intervento dei commissari richiede l’ingresso della pace car. Alla ripartenza Tracy allunga subito su Junqueira, incalzato da Bourdais, Monteiro, Hunter-Reay e Dominguez, che supera Carpentier. Il leader della corsa apre la sequenza di rifornimenti al 20° giro, presentandosi in pit lane con oltre 5 secondi di vantaggio su Junqueira e Bourdais, che precedono largamente Monteiro e Hunter-Reay. Le soste non cambiano la situazione al vertice, ma avvantaggiano Dominguez, che sale in quinta piazza mentre Hunter-Reay retrocede in settima, superato da un ottimo Salo. Poco o nulla accade fino al 39° giro, quando il trio di testa fa la sua ricomparsa in pit lane, da cui Bourdais emerge davanti a Junqueira. Poco dopo un contatto tra Tagliani e Vasser richiama in pista la pace car.

La bandiera verda rifà brevemente la sua comparsa al 46° giro, dando a Monteiro la possibilità di infilare abilmente Junqueira e portarsi in terza piazza, prima che un contatto tra Manning e Gonzales richiami in pista la pace car. Tre giri più tardi Tracy conduce il gruppo alla bandiera verde, insidiato da Bourdais, con Monteiro, Junqueira, Dominguez, Salo e Hunter-Reay subito dietro. La situazione di Junqueira si complica ulteriormente quando Dominguez gli sottrae senza troppo sforzo il quarto posto, portandosi in breve in coda a Monteiro. Al 57° giro tutto il gruppo di testa fa per l’ultima volta capolino in pit lane, da cui Tracy emerge ancora in testa, seppur incalzato a gomme fredde da Bourdais. Monteiro si vede invece scavalcare da Dominguez e Jourdain (su una strategia alternativa), mentre Junqueira arrivando lungo alla prima curva si vede soffiare anche la quinta posizione da Salo, che in breve si libera pure del portoghese. Negli ultimi giri Tracy riesce a costruire un margine di sicurezza su Bourdais, che vede Dominguez diventare più grande nei suoi specchietti. Per il canadese arriva quindi il settimo successo stagionale davanti al rivale Bourdais e al padrone di casa Dominguez, che precede il connazionale Jourdain. Per Salo un quinto posto ben più significativo del podio conquistato a Miami, davanti a un comunque ottimo Monteiro. Solo settimo Junqueira, che chuide davanti a Fernandez (coinvolto in numerosi contatti) e i superstiti Manning e Gonzalez.

 

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Paul Tracy Forsythe Lola 3 PF Racing 70 giri in 1:56:51.396 – 98.839 mph
2 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 Cialis 1.782
3 Mario Dominguez Herdez Lola 55 Herdez 3.254
4 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Gigante 12.118
5 Mika Salo PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta 13.787
6 Tiago Monteiro Fittipaldi-Dingam Reynard 7 O2 Diesel 17.744
7 Bruno Junqueira Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 18.080
8 Adrian Fernandez Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 19.679
9 Darren Manning Walker Reynard 15 sportsbook.com 27.476
10 Roberto Gonzalez Herdez Lola 4 Herdez 42.989
11 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 Gonher de Mexico 52.190
12 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 56.996
13 Oriol Servia Patrick Lola 20 Visteon 1 giro
14 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 PF Racing carburante
15 Gualter Salles Coyne Lola 19 Alpina cambio
16 Alex Tagliani Rocketsports Lola 33 Johnson Controls incidente
17 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit incidente
18 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona cambio
19 Luis Diaz Reynard 25 Sun Microsystems cambio
20 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens incidente
Giro più veloce 1.29.066 Ryan Hunter-Reay

 

Classifica dopo Mexico City
Posizione Pilota Punti
1 Paul Tracy 226
2 Bruno Junqueira 197
3 Michel Jourdain, Jr. 183
4 Sebastien Bourdais 158
5 Patrick Carpentier 136
6 Mario Dominguez 115
7 Oriol Servia 108
8 Adrian Fernandez 104
9 Alex Tagliani 91
10 Darren Manning 87
11 Mario Haberfeld 71
12 Roberto Moreno 67
13 Jimmy Vasser 58
14 Ryan Hunter-Reay 44
15 Tiago Monteiro 29
16 Max Papis 25
17 Mika Salo 24
18 Rodolfo Lavin, Jr. 12
19 Patrick Lemarié 8
20 Joel Camathias 6
21 Geoff Boss 4
22 Alex Yoong 4
23 Gualter Salles 3
24 Roberto Gonzalez 3
25 Bryan Herta 2

2003 – Miami

Grand Prix of Americas presented by sportsbook.com – 28 settembre 2003 – 16° prova della stagione 2003

Circuito Streets of Miami – Bayfront Park
Tipologia Cittadino
Lunghezza 1,15 mi –  1,85 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.01.264 – Tony Kanaan, 2002, Lola B02-Honda
Distanza di gara 135 giri – 155,25 mi (249,8 km)
Vincitore uscente Cristiano Da Matta

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Adrian Fernandez 44.253
2 Bruno Junqueira 45.024
3 Oriol Servia 44.289
4 Sebastien Bourdais 44.609
5 Paul Tracy 44.768
6 Michel Jourdain, Jr. 44.939
7 Roberto Moreno 45.140
8 Mario Dominguez 45.157
9 Tiago Monteiro 45.318
10 Alex Tagliani 45.372
11 Jimmy Vasser 45.380
12 Darren Manning 45.430
13 Mario Haberfeld 45.441
14 Ryan Hunter-Reay 45.652
15 Mika Salo 45.686
16 Rodolfo Lavin, Jr. 46.319
17 Geoff Boss 46.446
18 Patrick Carpentier 46.765
19 Alex Sperafico 48.871

 

Alla partenza Junqueira brucia Fernandez, che precede Servia mentre Tracy riesce a sopravanzare Bourdais. Con una grande staccata all’inizio del secondo giro il messicano riprende però subito il comando, guidando il gruppo dei primi cinque, raccolto in un fazzoletto di circa sei secondi, inseguiti da Jourdain con Moreno, Tagliani e Dominguez più staccati. Ulteriormento ricompattato dai continui doppiaggi in un circuito troppo corto e stretto, il gruppo di testa si precipita in pit lane al 40° giro, approfittando della neutralizzazione successiva a un testacoda di Geoff Boss. Le soste non modificano la classifica ma quasi tutti guadagnano una posizione quando Servia centra il muro subito dopo la ripartenza, abbandonando una promettente terza posizione. La bandiera verde rifà la sua comparsa al 54° giro e per diversi giri il gruppo prosegue compatto, con Fernandez a condurre su Junqueira, Tracy, Bourdais (sopravvissuto a una toccata a muro), Jourdain, Dominguez, Tagliani e Moreno. Al 68° giro però Bourdais riesce a infilare Tracy, che nel tentativo di replicare frana sul francese, spedendolo contro le gomme e condannando entrambi al ritiro. Evitato lo scontro fisico tra i due, la corsa riprende al 74° giro con Fernandez a condurre su Junqueira e Jourdain, promosso in terza piazza davanti a Dominguez, Tagliani, Moreno, Vasser e Monteiro.

Le soste del 90° giro non cambiano la situazione di testa, che viene però sconvolta quando nel doppiaggio del portoghese, attardato da un contatto in pit lane con Jourdain, Junqueira travolge Fernandez. Fermi in mezzo alla pista in attesa dei commissari, i due perdono un giro rimanendo esclusi dalla lotta per la vittoria. Dopo l’ennesima neutralizzazione per un contatto tra il doppiato Sperafico e Tagliani, l’ennesimo colpo di scena coinvolge Jourdain, spedito in fondo al gruppo perché ritenuto responsabile del precedente contatto in pit lane con Monteiro. È quindi Manning, su una strategia alternativa e con problemi al cambio, a condurre il gruppo alla ripartenza del giro 107, subendo però in breve il deciso attacco di Dominguez, che si porta dietro anche Moreno, Salo, Vasser e Haberfeld. L’ennesimo incidente, questa volta con protagonista Hunter-Reay, richiama in pista nel finale la pace car. Negli ultimi giri Dominguez costruisce quindi un buon margine su Moreno, guidando un imprevedibile 1-2 per il team Herdez. Ancora più incredibile è il terzo posto di Salo, che precede un gruppetto in lotta composto da Vasser, Haberfeld, Carpentier (in difficoltà per tutto il fine settimana) e Jourdain. Fernandez, Junqueira e Boss chiudono la top ten.

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Mario Dominguez Herdez Lola 55 Herdez 135 giri in 2:03:19.401 – 75.533 mph
2 Roberto Moreno Herdez Lola 4 Herdez 5.241
3 Mika Salo PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta 7.988
4 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit 9.208
5 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 9.483
6 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 Player’s 10.257
7 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Office Depot 19.174
8 Adrian Fernandez (P) (LL) Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 1 giro
9 Bruno Junqueira (P) Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 4 giri
10 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens 6 giri
11 Darren Manning Walker Reynard 15 sportsbook.com cambio
12 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 American Spirit incidente
13 Alex Tagliani Rocketsports Lola 33 Johnson Controls incidente
14 Alex Sperafico Coyne Lola 19 Dale Coyne Racing incidente
15 Tiago Monteiro Fittipaldi-Dingam Reynard 7 O2 Diesel incidente
16 Paul Tracy Forsythe Lola 3 Player’s incidente
17 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 McDonald’s/Lilly incidente
18 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona incidente
19 Oriol Servia Patrick Lola 20 Visteon incidente
Giro più veloce 45.010 Adrian Fernandez

 

Classifica dopo Miami
Posizione Pilota Punti
1 Paul Tracy 204
2 Bruno Junqueira 191
3 Michel Jourdain, Jr. 171
4 Sebastien Bourdais 142
5 Patrick Carpentier 136
6 Oriol Servia 108
7 Mario Dominguez 101
8 Adrian Fernandez 99
9 Alex Tagliani 91
10 Darren Manning 83
11 Mario Haberfeld 70
12 Roberto Moreno 67
13 Jimmy Vasser 58
14 Ryan Hunter-Reay 42
15 Max Papis 25
16 Tiago Monteiro 20
17 Mika Salo 14
18 Rodolfo Lavin, Jr. 12
19 Patrick Lemarié 8
20 Joel Camathias 6
21 Geoff Boss 4
22 Alex Yoong 4
23 Gualter Salles 3
24 Bryan Herta 2

 

2003 – Denver

Centrix Financial Grand Prix of Denver – 31 agosto 2003 – 15° prova della stagione 2003

Circuito Streets of Denver
Tipologia Cittadino
Lunghezza 1.647 mi – 2.65 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.01.709 – Bruno Junqueira, 2002, Lola B02-Toyota
Distanza di gara 106 giri – 174,6 mi (280,9 km)
Vincitore uscente Bruno Junqueira

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Bruno Junqueira 1.01.438
2 Oriol Servia 1.01.477
3 Sebastien Bourdais 1.01.547
4 Adrian Fernandez 1.01.583
5 Tiago Monteiro 1.01.628
6 Patrick Carpentier 1.01.804
7 Darren Manning 1.01.869
8 Mario Haberfeld 1.02.050
9 Paul Tracy 1.02.056
10 Michel Jourdain, Jr. 1.02.141
11 Alex Tagliani 1.02.287
12 Ryan Hunter-Reay 1.02.447
13 Jimmy Vasser 1.02.944
14 Mario Dominguez 1.02.993
15 Rodolfo Lavin, Jr. 1.03.166
16 Roberto Moreno 1.03.275
17 Mika Salo 1.03.875
18 Gualter Salles 1.03.891
19 Geoff Boss 1.04.193

 

Dopo due tentativi di partenza, Junqueira mantiene il comando davanti a Servia, Bourdais, Fernandez, Carpentier e Tracy, che recupera dalla nona piazza di partenza superando Jourdain, Haberfeld e Monteiro. Dopo una breve neutralizzazione per un contatto con Moreno che costa il ritiro a Lavin, le posizioni non cambiano alla ripartenza, con Junqueira che prende lentamente margine, salvo poi essere riavvicinato da Servia e Bourdais attorno al 30° giro, quando il gruppo di testa effettua la prima sosta, che vede lo spagnolo battere il pole sitter all’uscita dalla pit lane. Evitata la seconda neutralizzazione dopo un dritto di Salles per via di problemi alla trasmissione, il trio di testa continua a procedere a stretto contatto, con Fernandez staccato di oltre 8 secondi e il duo Forsythe altri 7 secondi più indietro, seguito da Haberfeld, Monteiro, Jourdain e Dominguez. Liberatosi di Carpentier, vistosamente più lento, al 50° giro Tracy inizia la sua rimonta, guadagnando circa un secondo al giro sul leader Servia, impegnato a risparmiare carburante dopo aver preso la testa grazie a un rifornimento parziale.

La gara difficile di Carpentier finisce nelle gomme al 61° giro, causando la seconda neutralizzazione della corsa, sfruttata dal gruppo di testa per effettuare la seconda sosta, che questa volta vede Junqueira tornare in testa e Servia scivolare dietro anche a Bourdais. Il brasiliano mantiene il comando alla ripartenza del 66° giro, seguito da Bourdais che semina Servia, incalzato da Fernandez. Tracy più indietro fatica a contenere Haberfeld, la cui gara è però rovinata da un ottimista attacco di Dominguez, che promuove Monteiro al sesto posto. Al 78° giro la gara di Moreno finisce poi contro il muro, permettendo al gruppo di effettuare la terza sosta dietro la pace car, da cui Tracy emerge davanti a Fernandez. Jourdain sale invece in sesta piazza mentre Monteiro, superato da Manning e Dominguez, retrocede suo malgrado in nona. Momenti di paura accompagnano il pit stop di Hunter-Reay, quando un problema al rifornimento porta a un principio di incendio. La ripartenza arriva all’85° giro con Junqueira a condurre su Bourdais e Servia, che controlla Tracy. Poco dopo un problema tecnico spedisce Monteiro contro l’incolpevole Salo, causando il ritiro di entrambi ma senza causare un’altra neutralizzazione. Negli ultimi giri Bourdais avvicina Junqueira, senza però metterne a rischio una vittoria fondamentale per il campionato. Servia porta a casa un buon terzo posto davanti a Tracy, che precede il trio messicano Fernandez-Jourdain-Dominguez. Manning porta a casa un ottavo posto al termine di una prova solida, precedendo Tagliani e Haberfeld, che avrebbe senz’altro meritato di più.

 

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Bruno Junqueira (P)(LL) Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 106 giri in 2:03:10.259 – 85.044 mph
2 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 McDonald’s/Lilly 0,335
3 Oriol Servia (P) Patrick Lola 20 Visteon 12,495
4 Paul Tracy Forsythe Lola 3 Player’s 13,318
5 Adrian Fernandez Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 17,715
6 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Gigante 18,781
7 Mario Dominguez Herdez Lola 55 Herdez 19,263
8 Darren Manning Walker Reynard 15 sportsbook.com 25,59
9 Alex Tagliani Rocketsports Lola 33 Johnson Controls 26,916
10 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 50,699
11 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit
12 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens 5 giri
13 Tiago Monteiro Fittipaldi-Dingam Reynard 7 O2 Diesel incidente
14 Mika Salo PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta incidente
15 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 American Spirit incendio
16 Roberto Moreno Herdez Lola 4 Herdez incidente
17 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 Player’s incidente
18 Gualter Salles Coyne Lola 19 Alpina semiasse
19 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona incidente
Giro più veloce 1.02.082 Mario Haberfeld

 

Classifica dopo Denver
Posizione Pilota Punti
1 Paul Tracy 204
2 Bruno Junqueira 186
3 Michel Jourdain, Jr. 165
4 Sebastien Bourdais 142
5 Patrick Carpentier 128
6 Oriol Servia 108
7 Adrian Fernandez 92
8 Alex Tagliani 91
9 Darren Manning 81
10 Mario Dominguez 81
11 Mario Haberfeld 60
12 Roberto Moreno 51
13 Jimmy Vasser 46
14 Ryan Hunter-Reay 41
15 Max Papis 25
16 Tiago Monteiro 20
17 Rodolfo Lavin, Jr. 12
18 Patrick Lemarié 8
19 Joel Camathias 6
20 Alex Yoong 4
21 Gualter Salles 3
22 Bryan Herta 2
23 Geoff Boss 1

2003 – Montreal

Molson Indy Montreal – 23/25 agosto 2003 – 14° prova della stagione 2003

Circuito Montreal – Circuit Gilles Villeneuve
Tipologia Cittadino
Lunghezza 2.709 mi – 4.359 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.18.959 – Cristiano Da Matta, 2002, Lola B02-Toyota
Distanza di gara 75 giri – 203,2 mi (326,9 km)
Vincitore uscente Dario Franchitti

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Alex Tagliani 1.19.665
2 Oriol Servia 1.19.757
3 Bruno Junqueira 1.19.671
4 Michel Jourdain, Jr. 1.19.751
5 Patrick Carpentier 1.19.810
6 Sebastien Bourdais 1.19.818
7 Jimmy Vasser 1.19.882
8 Paul Tracy 1.20.015
9 Darren Manning 1.20.308
10 Mario Dominguez 1.20.360
11 Tiago Monteiro 1.20.360
12 Mario Haberfeld 1.20.639
13 Roberto Moreno 1.20.826
14 Ryan Hunter-Reay 1.20.963
15 Max Papis 1.21.116
16 Adrian Fernandez 1.21.237
17 Gualter Salles 1.21.497
18 Rodolfo Lavin, Jr. 1.21.718
19 Geoff Boss 1.22.177

 

In partenza Tagliani mantiene il comando su Servia e Junqueira, mentre Tracy risale dall’ottavo al sesto posto, imitato da Dominguez, che supera Vasser. La prima neutralizzazione arriva al nono giro, quando Hunter-Reay rimane bloccato al tornantino dopo un avventato tentativo di sorpasso su Haberfeld. La corsa riprende all’11° giro, registrando dopo due passaggi il grave errore di Junqueira, che va in testacoda al tornantino precipitando dal terzo all’ottavo posto. Tagliani apre la prima sequenza di pit stop (Moreno e Fernandez si erano già fermati) al 19° giro, seguito il giro successivo dal resto del gruppo di testa. Soste che non cambiano la classifica, eccezion fatta per il secondo posto, con Jourdain che supera Servia. Afflitto da problemi al cambio, Bourdais si ritira al 29° giro dopo una lunga battaglia con Dominguez. Al  39° giro è ancora Tagliani ad aprire la seconda sequenza di pit stop del gruppo di testa, che lo segue in pit lane il giro successivo. Le soste non cambiano però la classifica, che vede sempre Tagliani condurre con margine su Jourdain, Servia, Carpentier e Tracy, mentre Fernandez, Dominguez e Moreno sono coinvolti in un contatto multiplo al tornantino da cui escono senza conseguenze.

Al 45° giro un secondo testacoda al tornantino complica ulteriormente la corsa di Junqueira, che spegnendo il motore richiama in pista la pace car. Neutralizzazione sfruttata da Fernandez, Moreno, Papis, Hunter-Reay e Haberfeld per effettuare l’ultimo pit stop. Tagliani mantiene il comando alla ripartenza del 49° giro, subito sospesa quando Monteiro centra Hunter-Reay al tornantino. L’ennesima bandiera verde arriva quindi al 53° giro, con Tagliani che prende leggermente margine mentre Servia mette pressione a Jourdain in seconda piazza. Poco più tardi il canadese apre l’ultima sequenza di pit stop, al 58° giro, ma una sosta particolarmente lunga per via di problemi di consumo lo fa retrocedere al quinto posto, superato da Jourdain, Servia e le vetture del team Forsythe. Quando Moreno, Fernandez e Papis completano le proprie soste è quindi Jourdain a prendere il comando al 67° giro, costruendo un margine di sicurezza su Servia, insidiato da Carpentier. Nulla cambia nel finale, che vede Jourdain conquistare la seconda vittoria stagionale davanti a Servia, Carpentier e Tagliani, che insieme a Dominguez supera sulla dirittura d’arrivo Tracy, rimasto a secco a pochi metri dal traguardo. Primo dei piloti su una strategia alternativa, Moreno chiude settimo davanti a Fernandez, Papis e Manning.

 

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Gigante 75 giri in 1:54:23.210 – 106.573 mph
2 Oriol Servia (P) Patrick Lola 20 Visteon 1,277
3 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 Player’s 2,099
4 Alex Tagliani (P)(LL) Rocketsports Lola 33 Johnson Controls 7,219
5 Mario Dominguez Herdez Lola 55 Herdez 10,010
6 Paul Tracy Forsythe Lola 3 Player’s 14,911
7 Roberto Moreno Herdez Lola 4 Herdez 16,833
8 Adrian Fernandez Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 37,195
9 Max Papis PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta 37,543
10 Darren Manning Walker Reynard 15 sportsbook.com 38,417
11 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 38,827
12 Gualter Salles Coyne Lola 19 Alpina 50,546
13 Bruno Junqueira Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 1 giro
14 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens 1 giro
15 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona 1 giro
16 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit cambio
17 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 American Spirit cambio
18 Tiago Monteiro Fittipaldi-Dingam Reynard 7 O2 Diesel incidente
19 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 Lilly differenziale
Giro più veloce 1.20.634 Bruno Junqueira

 

Classifica dopo Montreal
Posizione Pilota Punti
1 Paul Tracy 192
2 Bruno Junqueira 164
3 Michel Jourdain, Jr. 157
4 Patrick Carpentier 128
5 Sebastien Bourdais 126
6 Oriol Servia 93
7 Alex Tagliani 87
8 Adrian Fernandez 82
9 Darren Manning 76
10 Mario Dominguez 75
11 Mario Haberfeld 57
12 Roberto Moreno 51
13 Jimmy Vasser 44
14 Ryan Hunter-Reay 41
15 Max Papis 25
16 Tiago Monteiro 20
17 Rodolfo Lavin, Jr. 12
18 Patrick Lemarié 8
19 Joel Camathias 6
20 Alex Yoong 4
21 Gualter Salles 3
22 Bryan Herta 2

2003 – Cleveland

U.S. Bank presents the Cleveland Grand Prix – 5 luglio 2003 – Nona prova della stagione 2003

Circuito Cleveland Burke Lakefront Airport
Tipologia Aeroporto – Stradale temporaneo
Lunghezza 2.106 mi – 3.389 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 56,417 – 1998, Jimmy Vasser – Reynard 98i Honda
Distanza di gara 115 giri – 242,19 mi (389,7 km)
Vincitore uscente Patrick Carpentier

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Sebastien Bourdais 58,014
2 Paul Tracy 58,405
3 Patrick Carpentier 58,449
4 Oriol Servia 58,502
5 Bruno Junqueira 58,506
6 Michel Jourdain, Jr. 58,700
7 Alex Tagliani 58,718
8 Mario Dominguez 58,724
9 Roberto Moreno 58,845
10 Jimmy Vasser 58,861
11 Ryan Hunter-Reay 59,073
12 Mario Haberfeld 59,141
13 Darren Manning 59,167
14 Adrian Fernandez 59,306
15 Rodolfo Lavin, Jr. 59,531
16 Tiago Monteiro 59,822
17 Gualter Salles 59,968
18 Max Papis 1,00,020
19 Geoff Boss 1,01,103

Un trauma cranico riportato in un brutto incidente nel warm up costringe Tiago Monteiro a dare forfait pochi minuti prima della bandiera verde.

Alla partenza Bourdais difende la linea interna ma arriva lungo, permettendo a Tracy di incorciare la traiettoria e passare subito a condurre, mentre il francese deve guardarsi da Junqueira, salito in terza piazza.  Poco più indietro Servia tiene dietro Jourdain, che all’uscita della prima esse va in testacoda,  riprendendo ultimo e molto staccato. Il trio di testa nei primi giri stacca progressivamente gli inseguitori, capitanati da Servia, Carpentier e Moreno.

Al 16° giro però un azzardato tentativo di sorpasso di Vasser lascia Moreno fermo nell’erba della curva 1, causando la prima neutralizzazione, sfruttata da tutto il gruppo per effettuare il primo pit stop, in cui Carpentier soffia il quarto posto a Servia. Dopo un’altra breve neutralizzazione per recuperare la vettura di Gualter Salles rimasta in panne, alla ripartenza del 23° giro Tracy continua a condurre su Bourdais e Junqueira, mentre Jourdain prosegue la sua rimonta dal fondo, superando le vetture del team American Spirit per salire in settima piazza. Il duo franco-canadese al vertice, separato da circa un secondo, ingaggia un furioso duello di giri veloci, staccando nettamente Junqueira e Carpentier. Tracy accumula qualche ulteriore decimo di vantaggio prima della sosta collettiva del 43° giro, che accende la battaglia per il terzo posto con Carpentier che si fa sotto a Junqueira, mentre Servia deve guardarsi dal ritorno di Jourdain, passato davanti a Dominguez, che precede Hunter-Reay.  Davanti prosegue intanto l’inseguimento di Bourdais, che si riporta lentamente in coda a Tracy, mentre il distacco di Junqueira continua a oscillare tra gli 8 e i 10 secondi. La battaglia di giri veloci si interrompe però quando Rodolfo Lavin perde il controllo in curva 8, causando la terza neutralizzazione, che vede solo Vasser fermarsi per effettuare un rabbocco.

Il restart arriva al 61° giro e vede ancora Tracy allungare leggermente su Bourdais, mentre un dritto di Servia in curva 1 consegna il quinto posto a Jourdain. Tracy guida il gruppo in pit lane al 68° giro, perdendo però la posizione a favore di Bourdais, che una volta guadagnata pista libera stacca nettamente il canadese. Il pit stop successivo al 95° giro non cambia la situazione per il trio di testa mentre Carpentier, in difficoltà con un’ala anteriore leggermente danneggiata, deve guardarsi dagli attacchi di Dominguez, portatosi davanti a Jourdain, a sua volta impegnato fino al traguardo in una serrata battaglia con Servia. Davanti Bourdais sembra tranquillamente avviato verso il successo quando, a 5 giri dalla fine, un contatto con il doppiato Fernandez danneggia un componente aerodinamico nella Lola del francese. Subito dopo un testacoda di Vasser in curva 1 riporta in pista la pace car, riducendo la corsa ad un ultimo giro di bandiera verde in cui Bourdais si invola vittorioso, mentre Tracy è protagonista di un bel botta e risposta con Junqueira, che però deve accontentarsi della terza piazza. Alle loro spalle Carpentier contiene Dominguez fino al traguardo mentre Jourdain deve cedere a Servia il sesto posto. Superate difficoltà tecniche iniziali, Tagliani chiude all’ottavo posto davanti ad Hunter-Reay e Darren Manning.

Ordine d’arrivo
Pos. Team Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 McDonald’s/Lilly 115 giri in 2:03:51.974 – 117.315 mph
2 Paul Tracy Forsythe Lola 3 Player’s 2,241
3 Bruno Junqueira Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 2,978
4 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 Player’s 7,837
5 Mario Dominguez HVM Lola 55 Herdez 8,235
6 Oriol Servia Patrick Lola 20 Visteon 9,865
7 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Gigante 10,526
8 Alex Tagliani Rocketsports Lola 33 Johnson Controls 12,961
9 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 American Spirit 15,359
10 Darren Manning Walker Reynard 15 Air China 22,223
11 Adrian Fernandez Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 1 giro
12 Max Papis PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta 1 giro
13 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit 2 giri
14 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona 3 giri
15 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 5 giri
16 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens Sospensione
17 Gualter Salles Coyne Lola 19 Alpina Cavo acceleratore
18 Roberto Moreno HVM Lola 4 Herdez Incidente
Classifica dopo Cleveland
Pos. Pilota Punti
1 Paul Tracy 117
2 Bruno Junqueira 109
3 Michel Jourdain, Jr. 97
4 Patrick Carpentier 82
5 Sebastien Bourdais 74
6 Oriol Servia 66
7 Adrian Fernandez 65
8 Mario Dominguez 61
9 Alex Tagliani 51
10 Darren Manning 45
11 Mario Haberfeld 41
12 Jimmy Vasser 38
13 Roberto Moreno 31
14 Tiago Monteiro 15
15 Ryan Hunter-Reay 14
16 Patrick Lemarié 8
17 Rodolfo Lavin, Jr. 6
18 Joel Camathias 6
19 Alex Yoong 4
20 Bryan Herta 2
21 Max Papis 1
22 Gualter Salles 0
23 Geoff Boss 0

 

1986 – Long Beach

Toyota Grand Prix of Long Beach – 13 aprile 1986 – Seconda gara del campionato 1986

Circuito Streets of Long Beach
Tipologia Cittadino
Lunghezza 1,67 mi – 3.183 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.05.213 – Mario Andretti, Lola T84 Cosworth, 1985
Distanza di gara 95 giri – 189,96 mi
Vincitore uscente Mario Andretti

 

Griglia di Partenza
Posizione Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Danny Sullivan 1,06,565
2 Al Unser Jr. 1,07,115
3 Mario Andretti 1,07,403
4 Emerson Fittipaldi 1,07,435
5 Raul Boesel 1,07,438
6 Roberto Moreno 1,07,561
7 Michael Andretti 1,07,575
8 Jacques Villeneuve 1,07,642
9 Rick Mears 1,07,83
10 Kevin Cogan 1,07,894
11 Arie Luyendyk n.d.
12 Bobby Rahal n.d.
13 Roberto Guerrero n.d.
14 Geoff Brabham n.d.
15 Tom Sneva n.d.
16 Jan Lammers n.d.
17 Randy Lanier n.d.
18 Ed Pimm n.d.
19 Josele Garza n.d.
20 Dominic Dobson n.d.
21 Johnny Rutherford n.d.
22 Randy Lewis n.d.
23 Rick Miaskiewicz n.d.
24 Dale Coyne n.d.

Mentre Guerrero accosta subito per problemi tecnici, alla partenza Al Unser Jr. supera di slancio Sullivan, prendendo il comando su Fittipaldi, Mario Andretti, Moreno, Michael Andretti, Boesel e Mears. Dopo aver brevemente studiato l’avversario, Sullivan riconquista il comando, imitato da Michael Andretti, che in pochi giri si porta in terza posizione superando il padre Mario e Unser Jr., già sopravanzato da Fittipaldi. Il testacoda di Randy Lanier al tornantino causa però la prima neutralizzazione, sfruttata tra gli altri da Michael e Mario Andretti per effettuare la prima sosta. Dopo un brutto incendio scoppiato durante il pit stop di Dale Coyne, la corsa riprende con Sullivan a condurre su Fittipaldi, Unser, Boesel, Mears, Brabham  e il rimontante Michael Andretti. In rapida successioneiI problemi al motore Chevrolet di Mears e al Cosworth di Boesel causano però il ritiro di entrambi, facendo avanzare Andretti, che dopo la ripartenza ha subito la meglio su Brabham.

La seconda neutralizzazione per olio in pista è poi sfruttata da Sullivan, Fittipaldi e Unser Jr. per effettuare la prima sosta. I pit stop lanciano quindi in testa Michael Andretti, che al restart guida il gruppo davanti al padre Mario, oltre che a Moreno, Garza e Sullivan. Nella fretta di rimontare il pilota della Penske compie però un pasticcio al tornantino, centrando il messicano e danneggiando l’ala anteriore, proprio mentre Fittipaldi si ferma definitivamente in pit lane con problemi al turbo. Mentre le riparazioni costano a Sullivan un giro, nonostante problemi alla frizione Michael Andretti conduce davanti al rimontante Unser Jr., Mario Andretti, Luyendyk, Sneva e Moreno, fino alla seconda sosta del 55° giro. Imitato da Moreno e il padre Mario, Michael lascia la testa della corsa ad Unser Jr. e Luyendyk, riprendendola al 72° passaggio dopo aver superato Unser, rientrato in pista a gomme fredde dopo aver a sua volta effettuato l’ultimo pit stop. Con Sneva staccato al terzo posto, che deve poi cedere a Geoff Brabham nel finale per problemi di consumi, il finale di gara si trasforma in un duello tra i figli d’arte, con Unser in vantaggio grazie all’ultima sosta ritardata e quindi più metanolo da spendere. Più volte il vice campione in carica da l’impressione di potere portare l’assalto vincente, specie quando il doppiaggio di un Moreno in difficoltà sorprende Andretti, che si vede affiancato dal rivale in prossimità del tornantino. Il pilota della Pennsylvania resiste però fino all’ultimo, avendo la meglio quasi in volata sul giovane Unser per conquistare la prima vittoria in carriera. I due precedono sul traguardo Brabham, autore di una bella rimonta e beneficiario dei problemi di consumi di Sneva, che chiude comunque quarto davanti a Mario Andretti, afflitto da vari problemi ma comunque quinto in virtù dei guai al motore che colpiscono all’ultimo giro un più che positivo Moreno, classificato sesto.

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Squadra Telaio Motore N Sponsor Tempo
1 Michael Andretti Kraco March 86C Cosworth 18 Kraco-Electrolux 95 giri in 1:57:34.18 – 80.965 mph
2 Al Unser, Jr. Shierson Lola T8600 Cosworth 30 Domino’s Pizza 0,22
3 Geoff Brabham Galles Lola T8600 Cosworth 8 Valvoline
4 Tom Sneva Curb Racing March 86C Cosworth 33 Skoal Bandit 1 giro
5 Mario Andretti Newman-Haas Lola T8600 Cosworth 5 Hanna Car Wash 2 giro
6 Roberto Moreno Galles Lola T8600 Cosworth 9 Five Star Marketing 2 giri
7 Josele Garza Machinists Union March 86C Cosworth 59 Schaefer 3 giri
8 Jacques Villeneuve (I) Hemelgarn March 86C Cosworth 71 Living Well 5 giri
9 Johnny Rutherford Morales March 86C Cosworth 21 Vermont American 6 giri
10 Randy Lewis Pace Racing Lola T8600 Cosworth 36 Raychem 7 giri
11 Danny Sullivan Penske March 86C Cosworth 4 Miller Accensione
12 Dominic Dobson Leader Card March 85C Cosworth 24 Leader Card Carburante
13 Randy Lanier Arciero March 86C Cosworth 12 Arciero Racing 20 giri
14 Jan Lammers All American Racers Eagle 86GC Cosworth 98 Skoal Bandit Ala posteriore
15 Arie Luyendyk Bettenhausen Lola T8600 Cosworth 61 Race For Life Motore
16 Emerson Fittipaldi Patrick March 86C Cosworth 20 Marlboro Wastegate
17 Kevin Cogan Patrick March 86C Cosworth 7 7-Eleven Motore
18 Bobby Rahal Truesports March 86C Cosworth 3 Budweiser Sospensione
19 Raúl Boesel Simon Lola T8600 Cosworth 22 Coppertop Motore
20 Rick Mears Penske Penske PC-15 Chevy A 1 Pennzoil Pressione olio
21 Rick Miaskiewicz Mosquito March 85C Cosworth 16 R.C.V. Corp Fuori pista
22 Ed Pimm Curb Racing March 86C Cosworth 66 Skoal Longcut Turbo
23 Dale Coyne Coyne DC-1 Chevy 19 Coyne Racing Incendio
24 Roberto Guerrero Cotter March 86C Cosworth TC 2 True Value Motore

 

Classifica dopo Long Beach
Pos. Pilota Punti
1 Tom Sneva 28
2 Michael Andretti 22
3 Kevin Cogan 20
4 Al Unser, Jr. 17
5 Geoff Brabham 17
6 Mario Andretti 17
7 Danny Sullivan 15
8 Johnny Rutherford 14
9 Roberto Moreno 8
10 Arie Luyendyk 8
11 Josele Garza 6
12 Jacques Villeneuve (I) 5
13 Roberto Guerrero 5
14 Jan Lammers 4
15 Randy Lewis 3
16 Randy Lanier 2
17 Dominic Dobson 1

 

1981 – Phoenix 2

 

Miller High Life 150 – 31 ottobre 1981 – 11° prova stagionale

Circuito: Phoenix International Raceway

Tipologia: Ovale corto

Lunghezza: 1 mi – 1.609 km

Configurazione aerodinamica:  Ovale corto

Record della pista: 24.210, Bobby Unser – Lightning/Offenhauser, 1977

Distanza di gara: 150 giri – 150 mi

Vincitore uscente: Tom Sneva

Griglia di partenza – Phoenix #2
P Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Bobby Unser 24.211
2 Johnny Rutherford
3 Mario Andretti
4 Gordon Johncock
5 Tom Sneva
6 Al Unser
7 Chip Mead
8 Rick Mears
9 Pancho Carter
10 Josele Garza
11 Bob Lazier
12 Mike Mosley
13 Dennis Ferguson
14 Greg Leffler
15 Herm Johnson
16 Tony Bettenhausen
17 Tom Bigelow
18 Dick Simon
19 Johnny Parsons
20 Bill Alsup
21 Phil Krueger
22 Gordon Smiley
23 Vern Shuppen
24 Jerry Sneva

Al via Bobby Unser mantiene il comando su Rutherford e Johncock, ma dopo una breve bandiera gialla per detriti il campione in carica passa all’attacco, superando la Penske nel traffico per poi prendere il largo. Unser se la deve quindi vedere con la Wildcat di Johncock, che passa in seconda posizione poco prima che la corsa sia nuovamente interrotta per recuperare la vettura di Al Unser, fermo per problemi di accensione. Un motore rotto e problemi al cambio avevano già posto fine poco prima alla corsa rispettivamente di Leffler e Mosley. Rutherford è il primo del gruppo di testa a precipitarsi in pit lane, ma la sua travagliata stagione ha un epilogo ugualmente negativo quando una fuoriuscita di carburante arriva all’abitacolo, che prende fuoco mentre la Chaparral imbocca la corsia di accelerazione, costringendo Lone Star a parcheggiare la vettura e uscire di tutta fretta con la tuta annerita.

Alla ripartenza Bobby Unser conduce nuovamente la corsa, dovendosi però a lungo guardare da un aggressivo Sneva, con Johncock poco lontano. Il testacoda in curva 1 di Phil Krueger interrompe le ostilità, arrivando provvidenziale per Unser, che oltre a rifornire può rimediare a una foratura. Sneva rimane invece in pista prendendo il largo su Andretti e Johncock, che si contendono a lungo il secondo posto. Il recupero di Unser, risalito fino al quarto posto, è poi agevolato quando Mears, mai in gara, striscia contro le barriere della curva 2 causando l’ennesima neutralizzazione, subito sfruttata dai primi, Unser compreso, per effettuare l’ultima sosta. Urtando prima il cavo dell’aria compressa e poi una gomma, Andretti riesce a tornare in pista davanti a Sneva, che alla bandiera verde precede Johncock e Unser. Sneva non perde però tempo a liberarsi di Andretti, cosciente che il suo unico avversario per la vittoria è Unser, che riesce a sopravanzare Johncock poco prima che Dick Simon impatti contro le barriere al giro 101.

Alla ripartenza Unser ha poi la meglio su Andretti, ingaggiando finalmente un serrato duello con Sneva per la vittoria. Negli ultimi giri i due procedono a stretto contatto nel traffico, ma pur quasi affiancando il rivale, Unser non ha lo spunto giusto per issarsi al comando, dovendosi accontentare della piazza d’onore. Per Sneva arriva quindi la seconda affermazione stagionale, mentre il pilota del New Mexico rimane a secco di successi nel campionato CART, pur avendo portato a casa la Indy 500. Johncock riesce a precedere Andretti per il terzo posto mentre due giri più indietro Carter risolve a suo favore un duello con Garza, che chiude la top 5 davanti a Ferguson. Solo settimo il campione Mears, sopravvissuto al contatto con le barriere ma in difficoltà per tutto il fine settimana. Il californiano, staccato di 5 giri, termina davanti alla Eagle di Johnson, con Smiley, Bigelow e Jerry Sneva a chiudere la zona punti.

Pos. Pilota Squadra Telaio N. Tempo
1 Tom Sneva (L) Bignotti March 81C/Cosworth 2 150 giri in 1:20:10 – 112.266 mph
2 Bobby Unser (P) Penske Penske PC-9B/Cosworth 3
3 Gordon Johncock Patrick Wildcat/Cosworth 20
4 Mario Andretti Patrick Wildcat/Cosworth 40
5 Pancho Carter Morales Penske PC-7/Cosworth 5
6 Josele Garza Garza Penske PC-9/Cosworth 55
7 Dick Ferguson Cannon Penske PC-7/Cosworth 99
8 Rick Mears Penske Penske PC-9B/Cosworth 6
9 Herm Johnson Menard Eagle 81/Chevy V6 28
10 Gordon Smiley Rhoades Wildcat/Cosworth 12
11 Tom Bigelow Gohr Penske PC-7/Chevy V6 56
12 Jerry Sneva Leader Card Vollstedt/Offenhauser 17
13 Bob Lazier Fletcher March 80C/Cosworth 35
14 Chip Mead Space Eagle 81/Cosworth 49
15 Vern Schuppan Theodore McLaren/Cosworth 33
16 Phil Krueger Magneto Eagle/Offenhauser 89
17 Bill Alsup Penske Penske PC-7/Cosworth 7 Pompa carburante
18 Johnny Parsons Wysard Eagle/Cosworth 34 Pistone
19 Tony Bettenhausen, Jr. Bettenhausen McLaren/Cosworth 16 Cambio
20 Dick Simon Leader Card Watson/Cosworth 22 Incidente
21 Johnny Rutherford Chaparral Chaparral/Cosworth 1 Incendio
22 Al Unser Longhorn Longhorn LR-02/Cosworth 8 Accensione
23 Greg Leffler AMI Racing Armstrong/Cosworth 43 Motore
24 Mike Mosley All American Racers Eagle 81/Chevy V6 48 Cambio

 

1981 – Riverside

Los Angeles Times 500 – 30 agosto 1981 – 6° corsa stagionale

Circuito: Riverside International Raceway

Tipologia: Stradale permanente

Lunghezza: 3.3 mi – 5.31 km

Configurazione aerodinamica:  Stradale

Record della pista: Corsa inaugurale

Distanza di gara: 95 giri – 313.5 mi

Vincitore uscente: Corsa inaugurale

 

Griglia di Partenza – Riverside
P Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Geoff Brabham 1.31.696
2 Al Unser
3 Rick Mears
4 Bobby Unser
5 Gordon Johncock
6 Johnny Rutherford
7 Tom Sneva
8 Kevin Cogan
9 Michael Chandler
10 Bill Alsup
11 Josele Garza
12 Herm Johnson
13 Vern Schuppan
14 Pancho Carter
15 Gordon Smiley
16 Hurley Haywood
17 Larry Dickson
18 Dennis Ferguson
19 Jerry Karl
20 Scott Brayton
21 Steve Chassey
22 Dick Simon
23 Bob Lazier
24 Bill Tempero
25 Phil Krueger
26 Ken Hamilton
27 Roger Rager
28 John Mahler

 

 

Alla partenza Brabham prende subito il comando precedendo Al Unser, Mears, Rutherford e Johncock, mentre Bobby Unser perde terreno. L’australiano fa in breve il vuoto dietro di sé, con il solo Unser a tenerlo a vista, mentre più indietro Johncock e Carter hanno ragione di Rutherford. Il primo colpo di scena arriva al 17° giro, quando il battistrada effettua la prima sosta, dovendo però subito riportare la vettura in pit lane a causa di una ruota rimasta lenta. Un banale ma irrisolvibile problema al sistema di fissaggio costa incredibilmente il ritiro al futuro campione CanAm, negando l’ennesima vittoria certa alla Eagle. Il comando passa quindi ad Al Unser, che dopo le soste continua a precedere Mears e Rutherford. Peggio va al fratello Bobby, che perde 12 giri in pit lane per un problema tecnico.

Un brutto incidente tra il campione in carica e Jerry Karl obbliga però alla neutralizzazione della corsa, sfruttata da molti per effettuare la seconda sosta. Allo sventolare della bandiera verde Al Unser continua a condurre su Mears, Alsup, Garza e Johncock. Mentre il messicano supera il pilota Penske per il terzo posto e Schuppan è protagonista di un brutto incidente in curva 1, Unser conduce con ampio margine su Mears, tanto da rimanere al comando dopo la seconda sosta, effettuata al 43° giro. Peccato che proprio nel giro di rientro sia abbandonato dal cambio, che lo costringe al ritiro consegnando il comando a Mears.

Completata la sua sosta, il californiano prende così saldamente il controllo della gara, mentre alle sue spalle Alsup e Johncock si contendono il secondo posto, precedendo Chandler, Carter e Garza, con le posizioni che cambiano in continuazione in base alle soste. Tra il 52° e il 63° giro gli ultimi due sono però costretti ad abbandonare a causa di problemi al motore. Più avanti intanto la battaglia per il secondo posto si infiamma quando Johncock, recuperato il tempo perduto in una precedente escursione nella sabbia, corona un lungo inseguimento strappando ad Alsup il secondo posto all’80 giro. Il duello si rinnova però poco più tardi, quando Johncock si ferma per l’ultima volta mentre Alsup rimane in pista cercando di evitare l’ultima sosta. Il pilota del Michigan non ha però problemi a replicare la stessa manovra in curva 8, appropiandosi definitivamente del secondo posto a 3 giri dalla bandiera a scacchi.

All’ultimo giro Johncock supera anche Mears, ma il sorpasso gli permette solo di tornare nel giro del leader. Il californiano, unico sopravvissuto tra i piloti partiti nelle prime due file in una corsa durissima a causa del gran caldo, porta quindi a casa il successo davanti allo stesso Johncock, con Alsup che chiudendo al terzo posto centra il miglior risultato in carriera. Dopo aver rischiato di rimanere a secco in pista, Mike Chandler centra invece un buon quarto posto, precedendo Bob Lazier, sopravvissuto a un fuori pista a metà gara. Dick Simon è invece sesto davanti a Herm Johnson, in testacoda nelle prime fasi, che precede Scott Brayton e Bobby Unser, ultimo dei piloti in pista fino alla bandiera a scacchi. La zona punti è completata da Carter, Cogan e Garza.

Pos. Pilota Squadra Vettura N. Tempo
1 Rick Mears (L) Penske Penske PC-9B/Cosworth 6 95 giri in 2:43:40.98 – 108.300 mph
2 Gordon Johncock Patrick Wildcat/Cosworth 20
3 Bill Alsup Penske Penske PC-9/Cosworth 7 1 giro
4 Michael Chandler Hodgdon Penske PC-7/Cosworth 74 1 giro
5 Bob Lazier Fletcher Penske PC-7/Cosworth 35 3 giri
6 Dick Simon Simon Watson/Cosworth 22 5 giri
7 Herm Johnson Menard Lightning/Chevrolet V6 28 7 giri
8 Scott Brayton Brayton Penske PC-7/Cosworth 37 8 giri
9 Bobby Unser Penske Penske PC-9B/Cosworth 3 11 giri
10 Pancho Carter Morales Penske PC-7/Cosworth 5 motore
11 Kevin Cogan O’Connell Phoenix/Cosworth 32 uscita
12 Josele Garza Garza Penske PC-9/Cosworth 55 iniezione
13 Roger Rager Rager Wildcat/Chevrolet V6 66 incidente
14 Al Unser Longhorn Longhorn LR-02/Cosworth 8 cambio
15 Steve Chassey Jet Engineering Eagle/Chevrolet V6 64 motore
16 Larry Dickson Machinists Union Penske PC-7/Cosworth 31 motore
17 Vern Schuppan Theodore March/Cosworth 33 incidente
18 Dick Ferguson Cannon Penske PC-7/Cosworth 99 fuoco
19 Geoff Brabham (P) All American Racers Eagle/Chevrolet V6 48 dado ruota
20 Phil Krueger Magneto Eagle/Chevrolet V6 89 motore
21 Johnny Rutherford Chaparral Chaparral 2K/Cosworth 1 incidente
22 Jerry Karl Karl Karl/Chevrolet V6 38 incidente
23 Ken Hamilton Hamilton Riley/Chevrolet V6 63 motore
24 Tom Sneva Bignotti Cotter March/Cosworth 2 motore
25 Gordon Smiley Rhoades Wildcat/Cosworth 12 incidente
26 Hurley Haywood Wysard Eagle/Cosworth 34 freni
27 John Mahler Duke Penske PC-7/Offenhauser 92 motore
28 Bill Tempero Tempero McLaren 15 cambio

 

Classifica dopo Riverside
Pos. Pilota Punti
1   Rick Mears 186
2   Pancho Carter 141
3   Bill Alsup 122
4   Tony Bettenhausen Jr 89
5   Gordon Johncock 82
6   Johnny Rutherford 61
7   Scott Brayton 55
8   Tom Bigelow 54
9   Bob Lazier 52
10   Mario Andretti 46
11   Bobby Unser 43
12   Gary Bettenhausen 40
13   Al Unser 38
14   Michael Chandler 36
15   Dick Simon 33
16   Tom Sneva 31
17   Larry Dickson 30
18   Phil Caliva 27
19   Mike Mosley 26
20   Kevin Cogan 23

1981 – Atlanta Twins 125

Kraco Twins 125 – 28 giugno 1981 – 4° e 5° corsa stagionale

Circuito: Atlanta Motor Speedway

Tipologia: Ovale

Lunghezza: 1.522 mi – 2.449 km

Configurazione aerodinamica: Ovale

Record della pista: 26.975 – 1979 – Bobby Unser, Penske PC7 – Cosworth

Distanza di gara: 83 giri – 125 mi

Vincitore uscente:  Rick Mears

Griglia di Partenza gara 1
P Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Johnny Rutherford 27.326
2 Bobby Unser 27.578
3 Mario Andretti 27.631
4 Pancho Carter 27.999
5 Al Unser
6 Gordon Johncock
7 Rick Mears
8 Bill Alsup
9 Kevin Cogan
10 Scott Brayton
11 Tony Bettenhausen Jr.
12 Larry Cannon
13 Jerry Karl
14 Larry Dickson
15 Dennis Firestone
16 Steve Chassey
17 Josele Garza
18 Herm Johnson
19 Spike Gehlhausen
20 Phil Caliva
21 Jim Buick
22 Bill Tempero
23 Bob Lazier

Al via Rutherford prende subito il comando, distanziando Bobby Unser, Andretti, Al Unser, Johncock e Carter. Mentre Chassey è fermo ai box per problemi al motore, al 7° giro un testacoda di Bob Lazier causa la prima neutralizzazione. Alla ripartenza Rutherford mantiene il comando, ma la bandiera verde lascia subito il posto alla gialla quando un contatto tra Karl e Johnson conduce al ritiro entrambi, oltre che a un pugno sul casco del primo. Johncock approfitta della neutralizzazione per effettuare un rabbocco, poco prima che la pace car si faccia da parte al 15° passaggio. Rutherford ricostruisce in breve il suo vantaggio, comandando su Bobby Unser e Andretti, inseguiti da Mears, in rimonta dopo una partenza prudente. Al Unser e Pancho Carter battagliano invece per il quinto posto. La bandiera gialla fa però di nuovo capolino quando la vettura di Bobby Unser rallenta in pista, raggiungendo a fatica la pit lane. Tutti i principali protagonisti approfittano dell’interruzione per effettuare la prima sosta, cosa che permette a Josele Garza di guidare il gruppo alla ripartenza, inseguito da Lazier, Dickson, Cogan e Johncock. L’impatto di Dennis Firestone con il muro della curva 3 riporta però ancora in pista la pace car.

Quando anche il gruppetto di piloti provvisoriamente in testa effettua la sosta, Rutherford riprende il comando davanti a Mears, che nel frattempo si è liberato di Andretti e Al Unser. Con 30 giri da completare e un vantaggio di svariati secondi, il campione in carica sembrerebbe avere la corsa in tasca, ma Mears inizia progressivamente a ridurre le distanze. Alle sue spalle intanto Andretti e Johncock si danno battaglia per il terzo posto, precedendo Al Unser, Pancho Carter e Tony Bettenhausen, che dopo una lunga lotta riesce a portare la sua McLaren alla larga da una battaglia serrata che vede coinvolti Dickson, Alsup, Cogan e Brayton.

Davanti intanto Rutherford, in difficoltà nel traffico, vede il suo vantaggio ridursi nei confronti di un Mears velocissimo, che a 10 giri dalla bandiera a scacchi è ormai in coda alla Chaparral. Per diverse tornate il californiano pressa il campione in carica tra i doppiati, ma quando a 4 giri dal termine i due hanno pista libera Mears si affianca all’esterno in curva 2, sfilando facilmente Rutherford per poi staccarlo nettamente negli ultimi chilometri di gara. Per Rocket Rick arriva quindi il primo successo stagionale a coronare un ritorno in grande stile dopo il fuoco di Indianapolis, in barba alle voci che lo volevano propenso al ritiro. Rutherford coglie comunque un buon secondo posto al termine di una gara dominata, precedendo Andretti e Johncock, con Carter e Al Unser più staccati. Tony Bettenhausen regola invece il gruppo dei doppiati, avendo la meglio su Alsup e Brayton, mentre un giro più indietro Dickson risolve a suo favore una lunga battaglia con Cannon e Garza. Bobby Unser, rimasto a secco a metà gara, è solo tredicesimo.

Pos. Pilota Squadra Vettura N. Tempo
1 Rick Mears Penske Penske PC-9B/Cosworth 6 83 giri in 51:29 – 147.22 mph
2 Johnny Rutherford (P) (L) Chaparral Chaparral 2K/Cosworth 1 3.0
3 Mario Andretti Patrick Wildcat/Cosworth 40
4 Gordon Johncock Patrick Wildcat/Cosworth 20
5 Pancho Carter Morales Penske PC-7/Cosworth 5
6 Al Unser Longhorn Longhorn LR-02/Cosworth 8
7 Tony Bettenhausen Jr. Bettenhausen McLaren/Cosworth 16 1 giro
8 Bill Alsup Penske Penske PC-9/Cosworth 7 1 giro
9 Scott Brayton Brayton Penske PC-7/Cosworth 37 1 giro
10 Larry Dickson Machinists Union Penske PC-7/Cosworth 31 2 giri
11 Larry Cannon Cannon Penske PC-7/Cosworth 99 2 giri
12 Josele Garza Garza Penske PC-9/Cosworth 55 2 giri
13 Bobby Unser Penske Penske PC-9B/Cosworth 3 2 giri
14 Spike Gehlhausen Leader Card Watson/Cosworth 22 3 giri
15 Bill Tempero Tempero McLaren/Chevrolet V6 15 8 giri
16 Kevin Cogan O’Connell Phoenix/Cosworth 32 pistone
17 Bob Lazier Fleher Penske PC-7/Cosworth 35 11 giri
18 Dennis Firestone Rhoades Wildcat/Cosworth 12 incidente
19 Phil Caliva Alsup McLaren/Chevrolet V6 47 problemi elettrici
20 Jim Buick Buick Eagle/Chevrolet V6 86 vibrazione
21 Jerry Karl Karl Karl/Chevrolet V6 38 incidente
22 Herm Johnson Menard Lightning/Chevrolet V6 28 incidente
23 Steve Chassey Jet Engineering Eagle/Chevrolet V6 64 motore

L’ordine d’arrivo di gara 1 determina lo schieramento di partenza della seconda frazione, che alla bandiera verde vede Rutherford passare Mears, portandosi dietro anche Andretti e Johncock. Mentre Bobby Unser in mezzo al gruppo avvia una lenta rimonta, Rutherford ripete il copione visto in gara 1, costruendo inizialmente un ampio margine su Andretti e Mears, che dopo qualche giro recupera il tempo perduto, lasciando Johncock a difendersi dagli attacchi di Pancho Carter. Rientrato in zona podio, il californiano non ha intenzione di nascondersi come nella prima corsa, andando subito all’attacco di Andretti per poi chiudere in breve il divario costruito da Rutherford nelle prime fasi. Il sorpasso arriva inesorabile al 22° passaggio, replicato poco più tardi dallo stesso Andretti, determinato a non perdere il contatto dall’ex compagno di squadra. La bandiera gialla per recuperare la vettura incidentata di Ross Davis riazzera però la situazione, permettendo ai principali protagonisti di effettuare il rifornimento.

Al termine della lunga neutralizzazione, la corsa riprende al 46° giro con Andretti che attacca subito Mears, che però riesce a controllare la situazione e rimanere al vertice. Alle loro spalle intanto Rutherford, a suo agio con il pieno, si installa al terzo posto superando Johncock. Una penalità per infrazione in pit lane lascia invece attardato Al Unser, in quel momento quinto. Con venti giri da completare Mears conduce la gara, guidando un terzetto ravvicinato che comprende Andretti e Rutherford, con Johncock poco più staccato. Nelle ultime fasi il campione ’79 sembra in grado di costruirsi un piccolo vantaggio nel traffico, ma una volta a pista libera Andretti ricuce il divario, installandosi sulla coda della Penske senza però riuscire a impostare il sorpasso.

Mentre Rutherford perde contatto, a due giri dal termine Mears sembra avere la corsa in tasca, ma proprio in vista della bandiera bianca il duo di testa si imbatte in un gruppetto di doppiati. In curva 2 il californiano rimane per un attimo intruppato dietro Dickson, permettendo il rapido ritorno di Andretti, che tenta il sorpasso arrivando fin sotto la riga bianca all’ingresso di curva 3. Lo stesso fa però Mears, che prendendosi un discreto rischio supera Buick con la ruote anteriore sinistra sull’apron, lasciando indietro il rivale, bloccato dai doppiati. Mears centra quindi il bottino pieno ad Atlanta aggiudicandosi entrambe le corse. Per Andretti un positivo secondo posto davanti a Rutherford, in difficoltà alla fine di ogni stint. Johncock chiude quarto, precedendo Carter e Bobby Unser, ultimo dei piloti a pieni giri. Un competitivo Al Unser è il primo dei doppiati a causa della penalità rimediata a metà gara, chiudendo al settimo posto davanti ad Alsup, Lazier, Brayton, Tony Bettenhausen e Dickson.

Pos. Pilota Squadra Vettura N. Tempo
1 Rick Mears (L) Penske Penske PC-9B/Cosworth 6 83 giri in 45:20 – 167.073 mph
2 Mario Andretti Patrick Wildcat/Cosworth 40
3 Johnny Rutherford Chaparral Chaparral 2K/Cosworth 1
4 Gordon Johncock Patrick Wildcat/Cosworth 20
5 Pancho Carter Morales Penske PC-7/Cosworth 5
6 Bobby Unser Penske Penske PC-9B/Cosworth 3
7 Al Unser Longhorn Longhorn LR-02/Cosworth 8 1 giro
8 Bill Alsup Penske Penske PC-9/Cosworth 7 2 giri
9 Bob Lazier Fleher Penske PC-7/Cosworth 35 2 giri
10 Scott Brayton Brayton Penske PC-7/Cosworth 37 2 giri
11 Tony Bettenhausen, Jr. Bettenhausen McLaren/Cosworth 16 3 giri
12 Larry Dickson Machinists Union Penske PC-7/Cosworth 31 4 giri
13 Spike Gehlhausen Leader Card Watson/Cosworth 22 5 giri
14 Bill Tempero Tempero McLaren/Chevrolet V6 15 8 giri
15 Phil Caliva Alsup McLaren/Chevrolet V6 47 9 giri
16 Jim Buick Buick Eagle/Chevrolet V6 86 9 giri
17 Herm Johnson Menard Wildcat/Offenhauser 95 21 giri
18 Josele Garza Garza Penske PC-9/Cosworth 55 motore
19 Ross Davis Davis Wildcat/Offenhauser 77 incidente
20 Larry Cannon Cannon Penske PC-7/Cosworth 99 perdita olio
21 Jerry Karl Karl Karl/Chevrolet V6 38 guidabilità
22 Steve Chassey Jet Engineering Lightning/Cosworth 75 giunto omocinetico

 

Classifica dopo il doppio appuntamento di Atlanta
Pos. Pilota Punti
1   Johnny Rutherford 61
2   Rick Mears 53
3   Mario Andretti 46
4   Gordon Johncock 34
5   Pancho Carter 27
6   Bobby Unser 26
6   Tom Sneva 26
8   Al Unser 25
9   Mike Mosley 21
10   Bill Alsup 20
11   Kevin Cogan 17
12   Scott Brayton 10
13   Dick Simon 9
13   Tony Bettenhausen Jr 9
15   Larry Dickson 7
15   Bob Lazier 7
17   Billy Engelhart 5
17   Larry Cannon 5
17   Jerry Karl 5
20   Geoff Brabham 4

1981 – Michigan 500

Norton Michigan 500 – 25 luglio 1981 – Quinta prova stagionale

Circuito: Michigan International Speedway

Tipologia: Super Speedway

Lunghezza: 2 mi – 3.218 km

Configurazione aerodinamica:  Ovale

Record della pista: 34.060 mph – 1978, Tom Sneva – Penske PC6-Cosworth

Distanza di gara: 250 giri – 500 mi

Vincitore uscente:  Prima 500 miglia di Michigan

Ultimo vincitore su questa pista: Mario Andretti

 

Griglia di Partenza
P Pilota  Tempo Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Tom Sneva 35.757
2 Johnny Rutherford
3 Rick Mears
4 Pancho Carter
5 Steve Krisiloff
6 A.J. Foyt
7 Bill Alsup
8 Bill Whittington
9 Bobby Unser
10 Al Unser
11 Kevin Cogan
12 Mike Mosley
13 Gordon Johncock
14 Mike Chandler
15 Bill Engelhart
16 Larry Cannon
17 Bob Lazier
18 Gary Bettenhausen
19 Josele Garza
20 Tony Bettenhausen Jr.
21 Tom Bigelow
22 Jerry Karl
23 Herm Johnson
24 Larry Dickson
25 Vern Schuppan
26 Billy Vukovich II
27 Dick Ferguson
28 Salt Walther
29 Chip Mead
30 Dick Simon
31 Scott Brayton
32 Roger Rager
33 Cliff Hucul
34 Steve Chassey
35 Bill Tempero
36 Harry MacDonald
37 Phil Caliva

Dopo un rinvio di una settimana causa pioggia, la prima Michigan 500 può finalmente iniziare con Tom Sneva subito a prendere il comando su Johnny Rutherford e Steve Krisiloff, sostituto di Andretti al team Patrick, che sorprende al via Rick Mears. La corsa è però subito interrotta quando Larry Cannon va in testacoda in curva 2, riuscendo comunque a evitare danni per poi riportare la vettura ai box. Il copione si ripete quasi uguale alla ripartenza: Rutherford prende il comando su Sneva ma la bandiera gialla fa di nuovo la sua comparsa quando Bill Whittington perde il controllo in curva 2, confermando la scarsa aderenza garantita dall’asfalto poco gommato. Il pilota della Florida non è però fortunato quanto Cannon, non riuscendo a evitare il contatto con i rails oltre a coinvolgere l’incolpevole Johncock, che piega una sospensione dopo aver investito un detrito. Quando la gara riprende Rutherford guida brevemente il gruppo, prima che sia Sneva ad assumere il comando. Poco più indietro, mentre Mears perde lentamente il contatto coi primi, si assiste alla rimonta di Mike Mosley, che giro dopo giro guadagna stabilmente posizioni avvicinandosi alla vetta. Dopo aver fatto fuori Krisiloff e Rutherford, la Eagle del team All American Racers mette infatti nel mirino la March di Sneva, ingaggiando nel traffico una lunga battaglia ruota a ruota in cui la superiorità dell’innovativo telaio americano è compensata dall’apparente vantaggio di potenza del motore Cosworth sul V6 Chevy aspirato di Mosley.

Le ostilità sono nuovamente interrotte al 23° giro, quando l’esplosione del motore di Tempero inonda d’olio la pista, mandando in testacoda Carter e Dickson, che però riescono a evitare seri danni. Tutti approfittano della neutralizzazione per effettuare la prima sosta, ma la gara è presto interrotta con la bandiera rossa quando un incendio divampato durante il pit stop di Herm Johnson si estende a diverse piazzole, mandando nel caos la pit lane. Grazie al massiccio intervento dei vigili del fuoco dopo qualche decina di minuti la situazione torna più o meno alla normalità, cosa che permette di riprendere la corsa con Sneva a condurre su Rutherford, Mosley, Bobby Unser e Mears. Mosley non ci mette molto a tornare alla carica, superando subito Rutherford per ingaggiare nuovamente una bella battaglia ruota a ruota con Sneva. Questa volta però il due volte campione USAC non può opporsi a lungo alla Eagle, che una volta al comando semina in breve gli inseguitori: lo stesso Sneva e il duo Rutherford-Bobby Unser, in continua lotta per il terzo posto. Il motore rotto di Salt Walther al 53° giro interrompe però la marcia di Mosley, richiamando in pista la pace car e dando a tutti la possibilità di effettuare la seconda sosta.

Mears prende brevemente il comando dopo i pit stop, ma alla bandiera verde è ancora Mosley a comandare d’autorità la corsa, staccando subito gli inseguitori, capitanati da Rutherford, che comanda un gruppetto composto anche da Sneva, Bobby e Al Unser, Krisiloff e lo stesso Mears. Intorno al 70° giro Mosley può contare su un vantaggio di oltre 7” su Rutherford, ma i suoi sforzi sono ancora vanificati quando prima Cogan e poi Dickson si fermano lungo il percorso con il motore fuori uso. Tutti approfittano della neutralizzazione per rifornire, evitando un altro disastro quando tutte le vetture riescono a evitare la ruota persa dalla vettura di Harry MacDonald. La girandola delle soste porta in testa Tony Bettenhausen, che alla bandiera verde dell’81° giro conduce su Bobby Unser, Mears, Rutherford e Sneva. La corsa viene però subito interrotta dal brutto incidente che vede A.J. Foyt impattare con violenza contro i rails della curva 2. Inizialmente incosciente, Foyt viene estratto a fatica dalla sua vettura e poi elitrasportato in ospedale, dove gli viene riscontrata una frattura al braccio destro e una profonda ferita alla gamba sinistra che lo terrano lontano dalle gare per il resto della stagione.

La corsa riprende al 96° giro, con Rutherford a condurre incalzato da Bobby Unser, mentre Sneva perde terreno dai primi ed è presto costretto a fermarsi per problemi al cambio. Poco dopo lo stesso Unser è costretto a una lunga sosta ai box per sostituire parte della sospensione anteriore destra, forse danneggiata in un contatto col muro. Contemporaneamente anche Mosley deve dire addio alle speranze di vittoria per problemi al suo stock block Chevrolet. Con Mears in difficoltà, Rutherford sembrerebbe avere la corsa in pugno, conducendo con tranquillità sulla Longhorne di Al Unser, impegnato a controllare un inedito gruppetto composto da Alsup, Josele Garza, Bob Lazier e Tony Bettenhausen. Al 112° giro però la gara di Rutherford finisce incredibilmente quando un detrito causa l’esplosione della gomma posteriore destra nel rettilineo di ritorno, mandando in testacoda la Chaparral, prontamente controllata dal campione in carica che si salva dal muro ma non può far altro che riportare la sua malconcia vettura ai box.

La corsa riprende intorno al 120° giro, comandata da Al Unser davanti ad Alsup, che precede Garza e Lazier, a lungo impegnati in una bella battaglia per il terzo posto che premia il pilota americano. La corsa del messicano non è però destinata a proseguire per molto, dato che il suo motore cede al 141° giro, poco prima di aver subito l’attacco di Pancho Carter, autore di un bel recupero dopo i guai iniziali. Recupero aiutato poco dopo dalla rottura del motore di MacDonald, che richiamando in pista la pace car permette a Carter di effettuare la sosta sotto bandiere gialle a differenza di Unser e Lazier, in pit lane pochi giri prima. Il pilota del team Morales guida quindi il gruppo alla bandiera verde, controllando a lungo Unser, che fatica ad accorciare le distanze mentre Tony Bettenhausen, Alsup e Lazier danno vita a una bella battaglia per il terzo posto…che diventa secondo quando Unser al 191° giro è costretto ad abbandonare la compagnia col motore in fumo, proprio dopo essere riuscito a prendere il comando. Stessa sorte tocca poco più tardi allo sfortunato Lazier mentre anche Aslup perde il contatto coi primi, lasciando campo libero a Mears per il terzo posto. Le varie bandiere gialle aiutano Bettenhausen a ricucire lo strappo con Carter e i due danno vita a un intenso duello negli ultimi giri, in cui la vecchia McLaren da spesso l’impressione di poter entrare in scia alla non troppo giovane Penske. Carter è però bravo a gestire il traffico, riuscendo a mettere tra se e l’avversario diversi doppiati negli ultimi due giri, permettendosi di tagliare con margine il traguardo per conquistare la prima vittoria CART/IndyCar della carriera. Per Bettenhausen arriva un secondo posto che vale comunque oro, precedendo un Mears mai competitivo ma premiato dall’aver portato a casa la macchina in una corsa che ha fatto strage dei potenziali avversari per il titolo. Il californiano precede un Alsup in crisi nel finale ma comunque in grado di difendere il quarto posto da Bigelow e Gary Bettenhausen, staccati di tre giri. Phil Caliva e Larry Dickson, staccatissimi, chiudono rispettivamente in ottava e nona piazza mentre Lazier, Al Unser e Larry Cannon sono gli ultimi classificati in zona punti.

 

Pos. Pilota Squadra N. Vettura Tempo
1 Pancho Carter (L) Morales 5 Penske PC7/Cosworth 250 giri in 3:45:45 – 132.890 mph
2 Tony Bettenhausen, Jr. Bettenhausen 16 McLaren/Cosworth 2.0
3 Rick Mears Penske 6 Penske PC9B/Cosworth 2 giri
4 Bill Alsup Penske 7 Penske PC9/Cosworth 3 giri
5 Tom Bigelow Gohr 56 Penske PC7/Chevrolet V6 3 giri
6 Gary Bettenhausen Rhoades 12 Wildcat/Cosworth 3 giri
7 Scott Brayton Brayton 37 Penske PC7/Cosworth 12 giri
8 Phil Caliva Alsup 47 McLaren/Chevrolet V6 15 giri
9 Larry Dickson Machinist Union 31 Penske PC7/Cosworth 23 giri
10 Bob Lazier Fletcher 35 Penske PC7/Cosworth motore
11 Al Unser Longhorn 8 Longhorn LR-02/Cosworth motore
12 Larry Cannon Cannon 99 Penske PC7/Cosworth incidente
13 Roger Rager Rager 66 Wildcat/Chevrolet V6 65 giri
14 Jerry Karl Karl 38 Karl/Chevrolet V6 frizione
15 Billy Vukovich, Jr. Vukovich 42 Watson/Offenhauser motore
16 Bobby Unser Penske 3 Penske PC9B/Cosworth motore
17 Steve Krisiloff Patrick 40 Wildcat/Cosworth surriscaldamento
18 Mike Mosley All American 48 Eagle/Chevrolet V6 motore
19 Josele Garza Garza 55 Penske PC9/Cosworth motore
20 Steve Chassey Jet Engineering 64 Eagle/Chevrolet V6 motore
21 Harry MacDonald AMI 45 Lola/Cosworth motore
22 Johnny Rutherford Chaparral 1 Chaparral 2K/Cosworth incidente
23 Tom Sneva (P) Bignotti 2 March 81C/Cosworth cambio
24 Vern Schuppan Theodore 33 McLaren/Cosworth motore
25 Cliff Hucul Metro 57 McLaren/Offenhauser motore
26 A. J. Foyt Gilmore 14 Coyote/Cosworth incidente
27 Michael Chandler Hodgson 72 Penske PC7/Cosworth semiasse
28 Kevin Cogan O’Connell 32 Phoenix/Cosworth motore
29 Chip Mead Space 49 Eagle/Cosworth motore
30 Dick Ferguson Cannon 96 Wildcat/Offenhauser motore
31 Dick Simon Leader Card 22 Watson/Cosworth pressione olio
32 Salt Walther Bignotti 21 Phoenix/Cosworth motore
33 Herm Johnson Menard 28 Lightning/Chevrolet V6 fuoco ai box
34 Bill Tempero Tempero 15 McLaren/Chevrolet V6 motore
35 Bill Engelhart Beaudoin 29 Mclaren/Cosworth valvola piegata
36 Gordon Johncock Patrick 20 Wildcat/Cosworth incidente
37 Bill Whittington Whittington 94 March 81C/Cosworth incidente

 

Classifica dopo Michigan
Pos. Pilota Punti
1   Pancho Carter 132
2   Rick Mears 123
3   Tony Bettenhausen Jr 89
4   Bill Alsup 80
5   Johnny Rutherford 61
6   Tom Bigelow 54
7   Mario Andretti 46
8   Scott Brayton 40
9   Gary Bettenhausen 40
10   Al Unser 35
11   Gordon Johncock 34
12   Bobby Unser 31
13   Tom Sneva 31
14   Phil Caliva 27
15   Larry Dickson 27
16   Mike Mosley 26
17   Bob Lazier 22
18   Kevin Cogan 17
19   Jerry Karl 10
20   Larry Cannon 10