I MOTIVI
Il 2005, per lunghi tratti, assomiglia terribilmente alla stagione precedente. Bourdais e il team Newman Haas infatti dominano quasi incontrastati, conquistando il titolo con ampio margine. Il successo del francese è agevolato anche dall’assenza di Junqueira, il suo maggiore avversario nel 2004, che è incolpevole protagonista di un brutto incidente nella trasferta del team a Indianapolis. L’infortunio alla schiena rimediato in curva 2 per un contatto con A.J. Foyt IV, tiene infatti fermo il brasiliano per tutta la stagione. Il suo sedile è preso quindi da Oriol Servia, che dopo due gare con il team Coyne, si ritrova proiettato su una vettura vincente, sfruttando alla grande l’occasione. Pur non riuscendo a scalfire la supremazia di Bourdais infatti, lo spagnolo si installa stabilmente nei piani alti della classifica, riuscendo anche a centrare il primo successo in carriera. Lo stesso vale per Justin Wilson, che accasandosi al team RuSport conferma il potenziale evidenziato nella stagione d’esordio, risultando più efficace del compagno Allmendinger, veloce ma troppo falloso. Descrizione estendibile anche al duo Forsythe, Tracy-Dominguez, la cui inconsistenza non permette di mettere pienamente a frutto le importanti risorse della squadra. Il 2005 vede anche il ritorno di Cristiano Da Matta, che ingaggiato dal team PKV centra il successo a Portland ma non rispetta del tutto le attese, commettendo alcuni errori non ammissibili per un pilota del suo calibro.
NOVITà REGOLAMENTARI
La stagione 2005 vede il definitivo abbandono delle soste obbligatorie e la “resa” della serie alla formula consumo, inevitabile non potendo prevedere quando occorreranno le neutralizzazioni della corsa. A questo proposito il direttore di gara Tony Cotman si impegna comunque ad impiegare dove possibile le bandiere gialle locali, limitando l’intervento della pace car.
Confermato invece il push to pass e l’uso obbligatorio delle due mescole di pneumatici in gara.
Con l’uscita di scena delle Reynard del team Walker, la serie diviene di fatto un monomarca Lola-Cosworth-Bridgestone.
TEAM E PILOTI
Newman Haas Racing
Pilota | Sebastien Bourdais (FRA) | Bruno Junqueira (BRA) |
Oriol Servia (SPA) | ||
Vettura | #1 McDonald’s | #2 PacificCare |
Ingegnere | Craig Hampson | Guillaume Rocquelin |
Stratega | John Tzouanakis | |
Capo meccanico |
Forsythe Racing
Pilota | Paul Tracy (CAN) | Mario Dominguez (MEX) |
Vettura | #3 Indeck | #7 Indeck |
Ingegnere | Eric Zeto | |
Stratega | Neil Micklewright | |
Capo meccanico |
HVM Racing
Pilota | Bjorn Wirdheim (SWE) | Homero Richards (MEX) | Ronnie Bremer (DEN) |
Fabrizio Del Monte (ITA) | Alex Sperafico (BRA) | ||
Rodolfo Lavin (MEX) | |||
Vettura | #4 | #50 | #55 |
Ingegnere | Will Phillips | Michael Cannon | |
Stratega | Keith Wiggins | ||
Capo meccanico | Mark Mason | Daryl Fox |
Team Australia
Pilota | Marcus Marshall (AUS) | Alex Tagliani (CAN) | Will Power (AUS) |
Will Power (AUS) | Charles Zwolsman (NED) | ||
Vettura | #5 Aussie Vineyards | #15 Aussie Vineyards | #25 Aussie Vineyards |
Ingegnere | |||
Stratega | Derrick Walker | ||
Capo meccanico | Tim Broyles |
Rocketsports Racing
Pilota | Timo Glock (GER) | Ryan Hunter-Reay (USA) |
Michael McDowell (USA) | ||
Vettura | #8 DHL | #31 |
Ingegnere | ||
Stratega | Rob Hill | |
Capo meccanico |
Team RuSport
Pilota | Justin Wilson (GBR) | A.J. Allmendinger (USA) |
Vettura | #9 CDW/Intel | #10 Western Union |
Ingegnere | Todd Malloy | |
Stratega | Todd Malloy | |
Capo meccanico |
Dale Coyne Racing
Pilota | Ricardo Sperafico (BRA) | Oriol Servia (SPA) |
Michael Valiante (CAN) | ||
Tarso Marques (BRA) | ||
Ryan Dalzier (SCO) | ||
Ronnie Bremer (DEN) | ||
Vettura | #11 | #19 Sonny’s BarBQ |
Ingegnere | ||
Stratega | ||
Capo meccanico |
PKV Racing
Pilota | Jimmy Vasser (USA) | Cristiano Da Matta (BRA) |
Vettura | #12 Gulfstream | #21 Bell Micro |
Ingegnere | Tom Brown | |
Stratega | Jim McGee | |
Capo meccanico |
Conquest Racing
Pilota | Andrew Ranger (CAN) | Charles Zwolsman (NED) |
Vettura | #27 Tide | #34 Mi Jack |
Ingegnere | ||
Stratega | ||
Capo meccanico |
IL CALENDARIO
Gara | Data | Pista | Tipologia |
1 | 10 aprile | Long Beach | Cittadino |
2 | 22 maggio | Monterrey | Stradale permanente |
3 | 4 giugno | Milwaukee | Ovale corto |
4 | 19 giugno | Portland | Stradale aeroporto |
5 | 26 giugno | Cleveland | Stradale permanente |
6 | 10 luglio | Toronto | Cittadino |
7 | 17 luglio | Edmonton | Stradale aeroporto |
8 | 31 luglio | San José | Cittadino |
9 | 14 agosto | Denver | Cittadino |
10 | 28 agosto | Montreal | Cittadino |
11 | 24 settembre | Las Vegas | Ovale medio – 1.5 miglia |
12 | 23 ottobre | Surfers Paradise | Cittadino |
13 | 11 novembre | Mexico City | Stradale permanente |
RACCONTO DELLA STAGIONE
Paul Tracy stacca la pole della prova inaugurale a Long Beach, precedendo Bruno Junqueira, che approfitta di un dritto del canadese in curva 1 per prendere il comando nelle prime battute. Il campione 2003 non perde comunque tempo per riprendere il comando, precedendo nelle prime fasi Junqueira, Dominguez, Bourdais e Wilson. Complice anche una bandiera gialla al momento del suo pit stop, il francese riesce però a passare in seconda piazza durante le soste, sfruttando poi la differenza di mescola per soffiare il comando a Tracy e allungare in testa. Un incidente di Ranger a 10 giri dal termine riaccende le speranze del canadese, ma Bourdais è implacabile in ripartenza involandosi verso il primo successo stagionale. Tracy secondo precede Junqueira, abile a soffiare a Dominguez l’ultimo gradino del podio in ripartenza. Il messicano chiude quinto, superato nel finale da un costante Wilson mentre Glock guida i rookie terminando buon sesto.
Bourdais centra la pole nel secondo appuntamento a Monterrey, precedendo Wilson, che però in partenza è subito sopravanzato da Tracy. Un rifornimento più corto permette poi al canadese di passare anche Bourdais, con il quale inizia un serrato duello nel traffico dettato dalle diverse strategie in atto. In mezzo a un’interminabile sequenza di neutralizzazioni dovute a incidenti minori, il francese tenta di riprendersi di forza il primato in una ripartenza, finendo però per allargare troppo l’uscita da una stretta curva a sinistra e centrare l’anteriore di Tracy, che si ritira con una sospensione KO. Le tante bandiere gialle, tra cui l’errore che elimina Allmendinger dalla lotta per il podio, aiutano Wirdheim, che eredità il comando dopo il pit stop di Phillipe ma nulla può negli ultimi giri per contenere Junqueira, subendo poi anche l’attacco di un sorprendente Ranger. Il successo davanti al canadese vale al vice campione 2004 la testa della classifica. Tagliani conquista il terzo gradino del podio, staccando nel finale Wilson, che chiude quarto avendo perso il treno della vittoria spegnendo il motore durante l’ultima sosta. L’inglese precede Bourdais, in recupero nel finale dopo la foratura guadagnata nel contatto con Tracy, mentre negli ultimi giri Wirdheim precipita all’ottavo posto passato anche da Da Matta (penalizzato dal contatto Bourdais-Tracy) e Hunter-Reay.
Il neo capo classifica Junqueira è costretto a interrompere la sua caccia al titolo nella trasferta del team Newman Haas a Indianapolis, dove è incolpevole protagonista di un violentissimo incidente che gli procura severe lesioni alla schiena. A Milwaukee la Lola #2 è quindi condotta da Oriol Servia, che nella qualifica che vede svettare Vasser davanti ad Allmendinger si piazza al nono posto. Dopo un brutto incidente ad Hunter-Reay nelle prime fasi, la corsa diventa un monologo di Paul Tracy, che dalla seconda fila passa subito Allmendinger e Vasser, facendo il vuoto. Mentre il polesitter perde colpi, lentamente dalla quinta fila rinviene Servia, che dopo il secondo turno di soste ha la meglio su Bourdais, arrivando poi in zona podio piegando la resistenza di Wilson. Solo nel finale Allmendinger sembra poter mettere pressione a Tracy, che però riprende margine dopo l’ultimo pit stop, facendo il vuoto anche nell’ultima ripartenza a 10 giri dal termine per andare a cogliere il quarto successo in carriera a Milwaukee. Allmendinger porta a casa un ottimo secondo posto, precedendo Servia, eccellente al debutto con il team Newman-Haas. Wilson, quarto, precede un Vasser in ripresa solo nel finale di gara. Solo sesto Bourdais, frenato da una penalità per eccesso di velocità durante l’ultimo pit stop.
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Sebastien Bourdais | 77 |
2 | Justin Wilson | 70 |
3 | Paul Tracy | 69 |
4 | Bruno Junqueira | 59 |
5 | A.J. Allmendinger | 53 |
6 | Mario Dominguez | 48 |
6 | Oriol Servia | 48 |
8 | Jimmy Vasser | 44 |
9 | Timo Glock | 43 |
10 | Alex Tagliani | 42 |
Wilson e Allmendinger conquistano una prima fila tutta RuSport a Portland, con l’inglese che prende subito il comando mentre Tracy ha la meglio al via sull’americano. L’ex campione di F. 3000 continua a condurre largamente dopo il primo turno di soste, che vede però Allmendinger scendere al quinto posto, lasciando strada a Bourdais e Dominguez. Al 46° giro problemi elettrici eliminano però il leader della corsa, causando la prima neutralizzazione, sfruttata dal gruppo per effettuare la seconda sosta. In pit lane poco prima del ritiro di Wilson, Da Matta rimane però in pista, guidando il gruppo alla ripartenza davanti a Tracy, Bourdais, Dominguez e Servia, autore di un pit stop velocissimo. Più leggero, il brasiliano prende in breve margine sugli inseguitori, fino alla sosta del 75° giro. Superato Tracy, prima della sua sosta Bourdais viaggia a passo da qualifica per ridurre il distacco da Da Matta, che però vanta oltre 10 secondi di vantaggio quando anche il francese transita per l’ultima volta in pit lane. A parte un problema alla trasmissione che pone fine alla bella rimonta di Servia, nulla cambia nel finale, con Da Matta che grazie a un po’ di fortuna e un gran passo gara coglie una sorprendente vittoria davanti a Bourdais, Tracy, Dominguez, Allmendinger e Vasser, arrivato al record di 201 partenze consecutive.
Da Matta è ancora competitivo nell’appuntamento successivo di Cleveland, dove si piazza in prima fila, mettendo a lungo sotto pressione il pole sitter Tracy. Come a Portland, fermandosi proprio al momento di un contatto tra Wilson e Dominguez il brasiliano prende poi il comando su Tracy e Bourdais, allungando prima del secondo turno di soste. La cavalcata del campione 2002 finisce però in un contatto con il doppiato Marshall in cui la sospensione anteriore sinistra ha la peggio. Un duro impatto di Wirdheim contro il muro della curva 9 richiama poi in pista la pace car, dando al gruppo di testa l’occasione di effettuare il secondo turno di soste, da cui Tracy emerge ancora in testa davanti a Servia, Bourdais, Tagliani e Ranger. Liberatosi in breve di Glock e Vasser, su una diversa sequenza di rifornimenti, Tracy insegue Allmendinger, a sua volta su una strategia alternativa, che prende margine lasciando poi il comando al canadese. A dieci minuti dalla bandiera a scacchi tutto il gruppetto di testa completa il terzo turno di soste, senza sconvolgimenti di classifica. Tracy va quindi a conquistare il secondo successo stagionale davanti ad Allmendinger, che nel finale contiene gli attacchi di Servia mentre Tagliani regola sul traguardo Bourdais.
Il francese tenta la reazione a Toronto, dove conquista la pole e comanda le prime fasi seguito a breve distanza da Tracy e Wilson. Il duo di testa completa il primo pit stop al 35° giro, ma nel reimmettersi in pista Bourdais taglia la strada a Tracy per non oltrepassare la linea gialla, strappandogli un baffo dell’ala anteriore e riportando una foratura. Il francese è costretto nuovamente in pit lane mentre il campione 2003 cerca di resistere fino al pit stop successivo, continuando a guidare sorprendentemente la corsa grazie anche alla lentissima sosta di Wilson, scavalcato da Servia. Al 57° giro il doppiato Sperafico spedisce poi Da Matta contro il muro, dando a tutti la possibilità di effettuare la seconda sosta. Incredibilmente però Tracy rimane a secco in pista per un problema di strumentazione. Dopo altre due neutralizzazioni per contatti nelle retrovie è Servia quindi a guidare il gruppo nel finale di gara, seguito da vicino da Wilson, Tagliani, Allmendinger e Vasser. Dopo aver studiato lo spagnolo per diversi giri, Wilson trova poi il varco giusto in curva 3 a 10 giri dal termine, lasciando Servia in balìa di Allmendinger, che però esagera in curva 6, impattando contro le gomme e venendo poi centrato da Dominguez. La mole di detriti non permette di ripulire la pista in tempo, decretando la prima vittoria di Justin Wilson davanti a Servia, Tagliani e Vasser, bravo nel finale a contenere il rimontante Bourdais, che precede Hunter-Reay.
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Sebastien Bourdais | 150 |
2 | Paul Tracy | 135 |
3 | Justin Wilson | 128 |
4 | A.J. Allmendinger | 111 |
5 | Oriol Servia | 107 |
6 | Jimmy Vasser | 105 |
7 | Alex Tagliani | 94 |
8 | Cristiano da Matta | 84 |
9 | Mario Dominguez | 83 |
10 | Timo Glock | 82 |
La prima visita sull’aeroporto di Edmonton saluta anche la prima pole position di AJ Allmendinger, che dopo Portland guida un’altra prima fila RuSport mentre Bourdais, in difficoltà in prova, parte solo dalla quinta fila. Al via Allmendinger mantiene il comando e prende subito margine mentre Wilson non riesce a respingere l’attacco di un aggressivo Tracy. Nel frattempo Bourdais inizia la sua rimonta, superando Dominguez, Vasser e Tagliani oltre a beneficiare dei problemi tecnici che eliminano Da Matta. Un errore nel traffico tradisce poi il leader della gara, che al 22° giro deve cedere il comando a Tracy. Poco dopo la pace car è chiamata in pista da un testacoda di Vasser, permettendo a tutti di effettuare la prima sequenza di rifornimenti, che vede Wilson soffiare ad Allmendinger la seconda piazza e Tagliani riprendere il quinto posto a Bourdais. Dopo un lungo lavoro di logoramento, al 50° giro Wilson costringe poi all’errore Tracy, superato in breve anche da Allmendinger. Apparentemente intoccabile, il duo RuSport comanda anche dopo il secondo turno di soste, che vede l’americano tornare davanti a Wilson, inseguito ora da Bourdais, a lungo impegnato a risparmiare carburante dietro Tagliani e beneficiario di un testacoda di Tracy, alle prese con problemi ai freni. L’incidente di Wirdheim richiama però in pista la pace car con dieci giri da completare, permettendo a Bourdais di riavvicinarsi. In pochi secondi si consuma quindi l’assurdo disastro del team RuSport: prima Wilson va in testacoda nel tentativo di scaldare le gomme, poi Allmendinger centra in pieno il muro subito dopo la bandiera verde. Incredulo, Bourdais ringrazia guidando un insperato 1-2 Newman-Haas davanti a Servia, con Tracy che chiude il podio precedendo Wilson, autore di una furiosa rimonta dal fondo e sopravvissuto a un duro contatto con Glock.
CONTINUA
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Sebastien Bourdais | 249 |
2 | Paul Tracy | 196 |
3 | Oriol Servia | 183 |
4 | Justin Wilson | 179 |
5 | Mario Dominguez | 152 |
6 | A.J. Allmendinger | 151 |
7 | Jimmy Vasser | 131 |
7 | Alex Tagliani | 131 |
9 | Timo Glock | 117 |
10 | Ronnie Bremer | 115 |
La classifica dopo 12 prove
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Sebastien Bourdais | 344 |
2 | Oriol Servia | 265 |
3 | Justin Wilson | 231 |
4 | Paul Tracy | 221 |
5 | A.J. Allmendinger | 199 |
6 | Jimmy Vasser | 198 |
7 | Alex Tagliani | 192 |
8 | Mario Dominguez | 189 |
9 | Timo Glock | 181 |
10 | Ronnie Bremer | 137 |
Classifica finale
Classifica finale | |||||||||||
Pos. | Pilota | Punti | Distacco | Corse | Vittorie | Podi | Top 5 | Top 10 | Poles | LL | L |
1 | Sebastien Bourdais | 348 | 0 | 13 | 6 | 7 | 11 | 12 | 6 | 358 | 10 |
2 | Oriol Servia | 288 | 60 | 13 | 1 | 7 | 10 | 11 | 1 | 29 | 4 |
3 | Justin Wilson | 265 | 83 | 13 | 2 | 3 | 8 | 10 | 2 | 123 | 5 |
4 | Paul Tracy | 246 | 102 | 13 | 2 | 7 | 7 | 8 | 3 | 512 | 10 |
5 | A. J. Allmendinger | 227 | 121 | 13 | 0 | 5 | 6 | 9 | 1 | 59 | 2 |
6 | Jimmy Vasser | 217 | 131 | 13 | 0 | 2 | 4 | 9 | 0 | 27 | 2 |
7 | Alex Tagliani | 207 | 141 | 13 | 0 | 2 | 5 | 10 | 0 | 5 | 1 |
8 | Timo Glock | 202 | 146 | 13 | 0 | 1 | 2 | 10 | 0 | 19 | 1 |
9 | Mario Dominguez | 198 | 150 | 13 | 0 | 1 | 6 | 8 | 0 | 2 | 2 |
10 | Andrew Ranger | 140 | 208 | 13 | 0 | 1 | 1 | 6 | 0 | 0 | 0 |
11 | Ronnie Bremer | 139 | 209 | 12 | 0 | 0 | 0 | 7 | 0 | 31 | 3 |
12 | Cristiano da Matta | 139 | 209 | 13 | 1 | 1 | 1 | 5 | 0 | 71 | 2 |
13 | Nelson Philippe | 117 | 231 | 13 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 23 | 1 |
14 | Bjorn Wirdheim | 115 | 233 | 11 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 29 | 2 |
15 | Ryan Hunter-Reay | 110 | 238 | 11 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 |
16 | Marcus Marshall | 104 | 244 | 12 | 0 | 0 | 0 | 2 | 0 | 0 | 0 |
17 | Ricardo Sperafico | 92 | 256 | 13 | 0 | 0 | 0 | 4 | 0 | 0 | 0 |
18 | Rodolfo Lavin | 72 | 276 | 6 | 0 | 0 | 2 | 2 | 0 | 5 | 1 |
19 | Bruno Junqueira | 59 | 289 | 2 | 1 | 2 | 2 | 2 | 0 | 17 | 2 |
20 | Alex Sperafico | 24 | 324 | 2 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
21 | Michael McDowell | 19 | 329 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
22 | Will Power | 17 | 331 | 2 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
23 | Ryan Dalziel | 13 | 335 | 1 | 0 | 0 | 0 | 1 | 0 | 0 | 0 |
24 | Fabrizio Del Monte | 10 | 338 | 2 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
25 | Tarso Marques | 10 | 338 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
26 | Michael Valiante | 10 | 338 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
27 | Charles Zwolsman | 8 | 340 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
28 | Homero Richards | 5 | 343 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |
29 | Jorge Goeters | 3 | 345 | 1 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 | 0 |