2003

I MOTIVI

Se nel 2002 l’arrivo del team Penske aveva innalzato il livello della competizione senza però sconvolgere gli equilibri della serie, nel 2003 l’invasione dei top team CART e dei costruttori giapponesi cambia permanentemente la fisionomia del campionato IRL, che dopo  5 anni di attesa può finalmente fregiarsi del nome IndyCar Series. Lo stravolgimento sportivo è permesso dal nuovo regime tecnico che si apre nel 2003: Dallara e G Force presentano un nuovo telaio, cui si somma la proposta della Falcon di Michael Kranefuss, che però non riscuote i favori del mercato, non riuscendo mai a prendere i nastri di partenza. Sul fronte motori l’abbandono della Nissan fa molto meno clamore dell’arrivo di Honda e Toyota, che soprendono la Chevrolet, penalizzata paradossalmente dalla rilassatezza dovuta ai tanti anni di predominio del mercato. Penske, Ganassi e Andretti Green assommano 9 vittorie, mettendo in mostra una costanza prestazionale solo occasionalmente messa alla prova dagli ormai ex padroni di casa. Solo il team Panther infatti resiste, grazie a un Sam Hornish strepitoso e al motore che la Chevrolet prende “in prestito” a metà stagione dalla Cosworth, braccio sportivo dell’arcirivale Ford, che aveva progettato l’unità per la ChampCar. Pur polarizzandosi ormai sui vecchi e nuovi top team, la serie da vita a 16 gare spettacolari, con diversi arrivi mozzafiato e una lotta al titolo che all’ultimo appuntamento coinvolge 5 piloti, 4 squadre, 3 motori e 2 telai diversi. Il 2003 passa però alla storia anche per il tremendo incidente che poco dopo la fine del campionato costa la vita a Tony Renna, promessa americana che nel 2004 avrebbe corso per il team Ganassi.

 

NOVITà TECNICHE

Il 2003 apre un nuovo triennio tecnico, che però conferma a grandi linee le specifiche imposte dalla IRL nel 2000. Honda, Toyota e Chevrolet sono quindi chiamate a costruire un motore aspirato 3.5 litri, con doppio albero a camme in testa. La potenza stimata è di circa 700 cv.

 

TEAM E PILOTI

 

Team Menard

Pilota Vitor Meira (BRA)
Richie Hearn (USA)
Jaques Lazier (USA)
Vettura #2 Menard’s
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere
Stratega Larry Ellert
Capo meccanico

 

 

Team Penske

Pilota Helio Castroneves (BRA) Gil De Ferran (BRA)
Alex Barron (USA)
Vettura #3 Marlboro #6 Marlboro
Telaio Dallara Dallara / G Force
Motore Toyota Toyota
Ingegnere Grant Newbury Tom German
Stratega Tim Cindric Roger Penkse
Capo meccanico Rick Rinaman Matt Jonsson

 

 

Panther Racing

Pilota Sam Hornish Jr. (USA)
Vettura #4 Pennzoil
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere Andy Brown
Stratega John Barnes
Capo meccanico Kevin Blanch

 

 

A.J. Foyt Enterprises

Pilota Shigeaki Hattori (JPN) A.J. Foyt IV (USA)
Jaques Lazier (USA)
Vettura #5 #14 Conseco
Telaio Dallara Dallara
Motore Toyota Toyota
Ingegnere
Stratega A.J. Foyt
Capo meccanico

 

 

Andretti-Green Racing

Pilota Michael Andretti (USA) Tony Kanaan (BRA) Dan Wheldon (ENG) Dario Franchitti (SCO)
Dan Wheldon (ENG) Dan Wheldon (ENG)
Robby Gordon (USA)
Bryan Herta (USA)
Vettura #7 7-Eleven #11 7-Eleven #26 Jim Beam/Klein Tools #27 Archipelago/Motorola
Telaio Dallara Dallara Dallara Dallara
Motore Honda Honda Honda Honda
Ingegnere Eddie Jones Eric Cowdin Eddie Jones Allen McDonald
Stratega Kim Green Kyle Moyer John Anderson
Capo meccanico John Cummiskey Jeff Simon John Cummiskey George Klotz

 

 

Kelley Racing

Pilota Scott Sharp (USA) Al Unser Jr. (USA)
Vettura #8 Delphi #31 Corteco
Telaio Dallara Dallara
Motore Toyota Toyota
Ingegnere  Mike Colliver
Stratega  Steve Newey
Capo meccanico

 

 

Chip Ganassi Racing

Pilota Scott Dixon (NZL) Tomas Scheckter (RSA)
Vettura #9 Target #10 Target
Telaio G-Force G-Force
Motore Toyota Toyota
Ingegnere Julian Robertson Bill Pappas
Stratega Mike Hull Chip Ganassi
Capo meccanico Barry Wanser Dave Higuera

 

 

Mo Nunn Racing

Pilota Tora Takagi (JPN) Felipe Giaffone (BRA)
Alex Barron (USA)
Vettura #12 Pioneer #21 Hollywood
Telaio G Force G Force
Motore Toyota Toyota
Ingegnere David Cripps Iain Watt
Stratega Peter Parrott Peter Parrott
Capo meccanico Don Lambert Tom Vasi

 

 

Access Motorsports

Pilota Greg Ray (USA)
Vettura #13
Telaio G-Force
Motore Honda
Ingegnere Jeff Britton
Stratega
Capo meccanico

 

 

Rahal Letterman Racing

Pilota Kenny Brack (SWE)
Vettura #15 Argent Mortgage
Telaio Dallara
Motore Honda
Ingegnere Don Halliday / Martin Pare
Stratega Bobby Rahal
Capo meccanico

 

 

PDM Racing

Pilota Scott Mayer (USA)
Ed Carpenter (USA)
Jimmy Kite (USA)
Vettura #18
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Dreyer&Reinbold Racing

Pilota Robbie Buhl (USA) Sarah Fisher (USA)
Vettura #23 Purex #24 Purex
Telaio Dallara Dallara
Motore Chevrolet Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Cheever Racing

Pilota Buddy Rice (USA)
Alex Barron (USA)
Vettura #52 Red Bull
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Super Aguri Fernandez Racing

Pilota Roger Yasukawa (USA)
Vettura #55 Panasonic
Telaio Dallara
Motore Honda
Ingegnere John Dick
Stratega
Capo meccanico

 

 

Hemelgarn Racing

Pilota Buddy Lazier (USA)
Richie Hearn (USA)
Vettura #91
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

 

CALENDARIO

 

Gara Data Pista Tipologia
1 2 marzo Homestead Ovale medio
2 23 marzo Phoenix Ovale corto
3 13 aprile Motegi Ovale medio
4 25 maggio Indianapolis Super speedway
5 7 giugno Texas Ovale medio
6 15 giugno Pikes Peak Ovale corto
7 28 giugno Richmond Ovale corto
8 6 luglio Kansas Ovale medio
9 19 luglio Nashville Ovale medio – cemento
10 27 luglio Michigan Super speedway
11 18 agosto St. Louis Ovale corto
12 17 agosto Kentucky Ovale medio
13 24 agosto Nazareth Ovale corto
14 7 settembre Chicagoland Ovale medio
15 21 settembre Fontana Super speedway
16 12 ottobre Texas Ovale medio

 

 

 

RACCONTO DELLA STAGIONE

Il team AGR si presenta in grande spolvero al pubblico IRL, conquistando la prima fila con Kanaan a precedere Andretti. Al via l’americano conduce davanti a un aggressivo Castroneves, che poco dopo finisce per pagare la sua irruenza scivolando al quarto posto. Prima Kanaan e poi De Ferran passano infatti a condurre, mentre Andretti perde terreno in difficoltà con la vettura. Kanaan perde però il treno della vittoria spegnendo il motore durante una sosta, lasciando il campo a Scott Dixon, che da centro gruppo avanza un sorpasso dopo l’altro, fino a installarsi sulla coda di De Ferran. Il momento decisivo arriva quindi durante l’ultimo turno di soste, quando i meccanici del team Ganassi spediscono il neozelandese al comando. Nonostante il traffico nelle ultime fasi permetta un riavvicinamento, a De Ferran non rimane che scortare il debuttante fin sotto la bandiera a scacchi. Per Dixon è quindi la seconda vittoria “major” in carriera, mentre De Ferran e Castroneves devono accontentarsi degli altri due gradini del podio.

Kanaan si ripete a Phoenix, conquistando la seconda pole consecutiva davanti a Giaffone. Un’esitazione alla partenza costa però diverse posizioni al pilota AGR, che lascia il comando a Scott Dixon, prima che un testacoda di De Ferran interrompa la gara. Dopo aver perso il primato ai box, la corsa del neozelandese è però rovinata da un problema al motore. Giaffone comanda a lungo la gara, ma una diversa sequenza di rifornimenti porta in testa prima Andretti e poi Kanaan, seguito dalla Fisher. Mentre la corsa della ragazza americana è rovinata da un errore della squadra ai box, alcune bandiere gialle aiutano il brasiliano, rimasto attardato in precedenza da una sosta lenta. Prima un contatto tra Scheckter e Giaffone spedisce contro il muro il sudafricano, poi una chiusura eccessiva di Andretti su De Ferran innesca un brutto incidente che porta a una lunga neutralizzazione. L’ultima ripartenza arriva così a due giri dalla fine e Kanaan è bravo a staccare Castroneves e Giaffone, conquistando il primo successo in IRL per sé e il team AGR.

Dixon conquista la prima pole davanti a Kanaan nel terzo appuntamento di Motegi, ma il neozelandese inizia subito col piede sbagliato, perdendo posizioni in partenza e rimediando una foratura in un contatto con Barron, che sostituisce l’infortunato De Ferran. Davanti intanto Kanaan comanda le operazioni, dovendosi però guardare le spalle da un gruppetto composto da Brack, Scheckter, Sharp e il padrone di casa Takagi. Un problema ai box e conseguente penalità rovina la corsa del giapponese, ma peggio va a Castroneves, che finisce a muro non potendo evitare la vettura fuori controllo di Yasukawa. Una bella carica delle vetture del team Ganassi vede poi Scheckter soffiare il comando a Kanaan e Dixon risalire fino al terzo posto. Dopo l’ultimo turno di soste però il brasiliano torna all’attacco durante un doppiaggio, Scheckter risponde con una rischiosa resistenza all’esterno in curva 4 e il contatto col muro è inevitabile. Alla ripartenza Dixon appare molto più veloce di Kanaan, ma anche il suo tentativo finisce in lacrime quando G Force e Dallara si agganciano in curva 3, finendo violentemente contro il muro. Il brasiliano rimedia una frattura al braccio sinistro, che lo costringerà a saltare parte delle prove di Indianapolis, mentre il neozelandese se la cava con delle piccole fratture a polso e mano destra. Il comando passa quindi nelle mani del costante Sharp, che precede Brack e Giaffone. Alla ripartenza l’americano prende margine, ma il duello per il secondo posto è subito interrotto da un brutto incidente tra Jaques Lazier e Nakano. La corsa si chiude quindi in regime di bandiere gialle con Sharp che torna al successo, Brack che conquista il primo podio al ritorno col team Rahal e Giaffone che ottiene il secondo terzo posto consecutivo.

INDIANAPOLIS

Pos Pilota Punti
1   Tony Kanaan 137
2   Helio Castroneves 123
3   Scott Sharp 116
4   Gil de Ferran 108
5   Kenny Brack 103
6   Al Unser, Jr. 101
7   Felipe Giaffone 93
8   Scott Dixon 88
9   Tomas Scheckter 87
10   Michael Andretti 80

In Texas Tomas Scheckter guida una prima fila tutta Ganassi, precedendo Dixon. Mentre il neozelandese perde subito terreno, il sudafricano comanda a lungo la gara, capeggiando un folto gruppo di contendenti che comprende tra gli altri Kanaan, Takagi, Sharp e Unser. Proprio il due volte campione CART si propone a metà gara come il più serio sfidante di Scheckter, cui contende a lungo il primato. Per il sudafricano però le cose si mettono male quando un errore della squadra provoca un incendio ai box. La sua corsa finisce poi duramente contro il muro a causa di un cedimento meccanico. Nelle ultime fasi Unser e Kanaan si danno battaglia per la vetta, precedendo il duo Sharp-Giaffone. Quando però anche Takagi decide di unirsi alla festa con un azzardato attacco in curva 3, scoppia il caos. Sharp carambola su Giaffone ed entrambi finiscono contro il muro mentre Herta non può evitare Castroneves, ma entrambi riescono a proseguire. La bandiera verde sventola per l’ultima volta a due giri dal termine, con Unser che tiene a bada Kanaan fino alla bandiera a scacchi, conquistando il primo successo da St.Louis 2001. Il podio è completato da Takagi, che però viene privato di 23 punti in classifica per aver causato un incidente evitabile.

Kanaan conquista la pole position sull’ovale corto di Pikes Peak, ma sono le Penske a prendere inizialmente il comando della gara, prima con Castroneves e poi con De Ferran. Mentre la bella rimonta di Hornish dalle retrovie è frenata da un errore di calcolo dei consumi, lentamente si fanno strada nel traffico le vetture del team Ganassi, con Scheckter che passa a condurre prima delle soste e Dixon che si installa al terzo posto. Dopo le soste poi il neozelandese riesce a strappare il comando a De Ferran, al termine di un lungo duello nel traffico. La solita sfortuna mette invece i bastoni tra le ruote a Scheckter, che perde un giro dopo un incolpevole contatto in pit lane con Giaffone. Una volta conquistata la vetta, Dixon prende ben presto margine, mentre De Ferran se la deve vedere con Kanaan e Franchitti. Castroneves nel frattempo esce invece dai primi 5, alle prese con problemi di assetto. Nel finale un testacoda di Wheldon ricompatta il gruppo, ma Kanaan non ha tempo di approfittarne: alla bandiera verde infatti Yasukawa pone fine a una buona prova finendo contro il muro in curva 1 e decretando di fatto la fine delle ostilità. Dixon conquista quindi il secondo successo stagionale davanti a Kanaan e De Ferran, che nel finale ha la meglio su Franchitti. Uno spettacolare Hornish, dopo essere finito sotto di un giro, recupera dai guai iniziali per conquistare un buon quinto posto con il solito boccheggiante motore Chevrolet.

Dixon estende anche a Richmond il momento di forma, conquistando la pole davanti a Sarah Fisher. La bella qualifica non ha però seguito in gara per la giovane americana, subito costretta nelle retrovie da un assetto inefficace, lasciando a un gruppetto composto da Kanaan, De Ferran, Hornish e Scheckter il compito di contrastare un Dixon velocissimo. Il neozelandese domina infatti la corsa, dando qualche speranza agli inseguitori solo in alcune concitate fasi di traffico. Mentre Scheckter rovina la sua gara andando in testacoda in una ripartenza, la corsa di Hornish è resa più interessante da un contatto in pit lane con Giaffone. Come a Pikes Peak, il campione in carica da spettacolo nella rimonta, chiudendo alla fine con un buon quarto posto. La corsa, a lungo neutralizzata per un problema all’impianto di illuminazione, si conclude con la bandiera rossa poco dopo 200 giri a causa della pioggia. Per Dixon, in testa per tutta la gara, arriva la terza vittoria stagionale davanti alle due Penske di Castroneves e De Ferran.

Anche in Kansas Dixon comanda il gruppo al via, affiancato in prima fila dal compagno Scheckter. Nelle prime fasi i due si danno battaglia, insidiati da un folto gruppo di inseguitori capeggiato dalle Penske. De Ferran in particolare è molto incisivo, portandosi presto al fianco del neozelandese. La corsa è però interrotta intorno al 50° giro da un brutto incidente tra Giaffone e Wheldon, che costa al brasiliano una doppia frattura al bacino e al femore destro, costringendolo a diverse gare di stop. De Ferran e altri approfittano della bandiera gialla per effettuare un pit stop, anticipando la sosta del resto del gruppo, che avviene qualche passaggio più tardi durante una neutralizzazione per detriti. Mentre Scheckter rimane attardato da problemi elettrici, De Ferran guida a lungo su Yasukawa e Sharp, inseguiti da Dixon e Castroneves, che perdono tempo prezioso nel traffico. Il momento decisivo arriva durante l’ultimo turno di soste. Herta e Kanaan si fermano per ultimi, cercando di terminare la corsa senza ulteriori soste. Negli ultimi giri però sia il brasiliano che De Ferran devono arrendersi ed effettuare un ultimo rabbocco, seguiti da Dixon, inaspettatamente in pit lane a 2 giri dalla fine a causa di un errore di calcolo. Herta e Castroneves riescono invece a prendere la bandiera a scacchi senza rabbocco finale, chiudendo nell’ordine davanti a De Ferran e Kanaan.

Pos. Pilota Punti
1 Tony Kanaan 279
2 Scott Dixon 248
3 Helio Castroneves 247
4 Gil de Ferran 239
5 Kenny Brack 217
6 Al Unser, Jr. 203
7 Scott Sharp 176
8 Sam Hornish, Jr. 167
9 Tomas Scheckter 159
10 Felipe Giaffone 159
Classifica finale
Pos. Pilota Punti Distacco Corse Vittorie Podi Top 5 Top 10 Poles LL L
1 Scott Dixon 507 0 16 3 8 9 11 5 748 14
2 Gil de Ferran 489 18 15 3 8 9 12 1 405 6
3 Helio Castroneves 484 23 16 2 8 9 11 3 424 9
4 Tony Kanaan 476 31 16 1 6 9 12 3 337 12
5 Sam Hornish Jr. 461 46 16 3 5 7 11 1 393 6
6 Al Unser Jr. 374 133 16 1 1 4 11 0 103 3
7 Tomas Scheckter 356 151 16 0 1 5 10 2 491 8
8 Scott Sharp 351 156 16 1 1 3 7 0 38 3
9 Kenny Brack 342 165 16 0 1 5 8 0 23 5
10 Tora Takagi 317 190 16 0 1 2 9 0 27 3
11 Dan Wheldon 312 195 14 0 1 5 9 0 33 2
12 Roger Yasukawa 301 206 16 0 0 0 8 0 6 2
13 Bryan Herta 277 230 11 1 4 6 6 0 21 4
14 Robbie Buhl 261 246 16 0 0 0 4 0 0 0
15 Greg Ray 253 254 14 0 0 0 6 0 0 0
16 Buddy Rice 229 278 13 0 0 0 4 0 0 0
17 Alex Barron 216 291 10 1 1 2 5 0 29 2
18 Sarah Fisher 211 296 16 0 0 0 1 0 0 0
19 Buddy Lazier 201 306 13 0 0 0 1 0 4 1
20 Felipe Giaffone 199 308 11 0 2 2 4 0 67 3
21 A.J. Foyt IV 198 309 16 0 0 0 0 0 0 0
22 Vitor Meira 170 337 11 0 0 1 2 0 0 0
23 Jaques Lazier 120 387 9 0 0 0 2 0 0 0
24 Michael Andretti 80 427 4 0 0 1 2 0 64 3
25 Dario Franchitti 72 435 3 0 0 1 2 0 0 0
26 Shigeaki Hattori 43 464 4 0 0 0 1 0 0 0
27 Ed Carpenter 43 464 3 0 0 0 0 0 0 0
28 Richie Hearn 39 468 4 0 0 0 0 1 37 1
29 Shinji Nakano 35 472 2 0 0 0 0 0 0 0
30 Tony Renna 26 481 1 0 0 0 1 0 0 0
31 Scott Mayer 26 481 3 0 0 0 0 0 0 0
32 Jimmy Kite 17 490 1 0 0 0 0 0 0 0
33 Robby Gordon 8 499 1 0 0 0 0 0 0 0
34 Airton Dare 6 501 1 0 0 0 0 0 0 0
35 Robby McGehee 5 502 1 0 0 0 0 0 0 0
36 Jimmy Vasser 4 503 1 0 0 0 0 0 1 1
37 Billy Boat 1 506 1 0 0 0 0 0 0 0