Long Beach – Prima gara stagione 1985

Prima gara della stagione 1985 – Toyota Grand Prix of Long Beach – 14 aprile 1985

Circuito: Streets of Long Beach

Tipologia: Cittadino

Lunghezza: 1.67 mi – 2.687 km

Configurazione aerodinamica: Stradale

Record della pista: 1.06.263 – Mario Andretti, 1984

Distanza di gara: 90 giri – 150.3 mi

Vincitore uscente:  Mario Andretti

 

Griglia di partenza – Long Beach
P Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Mario Andretti  1.05.213
2 Bobby Rahal 1.05.436
3 Al Unser Jr. 1.05.784
4 Geoff Brabham 1.05.851
5 Emerson Fittipaldi 1.05.949
6 Bruno Giacomelli 1.06.078
7 Jacques Villeneuve 1.06.174
8 Roberto Guerrero 1.06.236
9 Danny Sullivan 1.06.374
10 Jim Crawford 1.06.539
11 Michael Andretti
12 Al Unser
13 Josele Garza
14 Tom Sneva
15 Arie Luyendyk
16 Howdy Holmes
17 Bill Whittington
18 Ed Pimm
19 Kevin Cogan
20 Johnny Rutherford
21 Randy Lanier
22 Dennis Firestone
23 Scott Brayton
24 Raul Boesel
25 Dick Ferguson
26 Pancho Carter
27 Rocky Moran
28 Michael Roe

In una sfida all’ultima goccia di metanolo, Mario Andretti ha vinto la prova d’apertura del campionato CART 1985. Il campione del mondo 1979 ha condotto la corsa per tutta il suo svolgimento, dovendosi però guardare dagli attacchi di Danny Sullivan. Dopo aver mantenuto con sicurezza la prima posizione in partenza, Andretti ha ben presto preso un ampio margine sugli inseguitori, inizialmente capitanati da Bobby Rahal, uscito però di scena dopo 3 giri per un cedimento meccanico propiziato da una toccata contro le barriere.

Il ruolo di primo inseguitore è stato preso quindi da Al Unser jr., presto scavalcato da un arrembante Jacques Villeneuve, mentre alle loro spalle un agguerrito trenino ha visto coinvolti Brabham, Fittipaldi e Giacomelli. Problemi al motore hanno però in breve attardato l’australiano, mentre il duo Patrick ha avuto presto ragione di un Little Al in difficoltà con il turbo. Partito dalla quinta fila Danny Sullivan, alla prima uscita col team Penske,  ha poi raggiunto questo gruppetto, installandosi in quarta posizione tra Giacomelli e Fittipaldi.

Dopo il testacoda in curva 1 di Kevin Cogan e il ritiro di Guerrero per i postumi di un contatto con Michael Andretti al primo giro, intorno al trentesimo passaggio sono quindi cominciate le soste ai box, con Jacques Villeneuve a secco prima di arrivare in pit lane. Il contrattempo è costato un giro al canadese, autore fino a quel momento di un’ottima prova. Successivamente si sono presentati in corsia box anche Giacomelli, Unser jr., Sullivan e Fittipaldi. Mentre la bella gara dell’italiano è stata rovinata da una penalità per infrazione in corsia box (il ritiro è poi arrivato per problemi tecnici), il pilota Penske ha avuto ragione del brasiliano, lanciandosi all’inseguimento di Andretti, che in difficoltà con la radio ha effettuato la sua sosta al 44° passaggio, due giri prima del necessario.

Una volta tornato in pista, il campione in carica è intervenuto pesantemente sul livello del “boost”, la sovrapressione garantita dal turbo, nella speranza di ridurre al minimo i consumi ed evitare l’ultima sosta. Al contrario, consapevole di dover comunque effettuare uno splash and go finale, Sullivan ha spinto al massimo, recuperando su Andretti nel traffico per poi prendere la testa, approfittando del doppiaggio del compagno di squadra Al Unser sr. in un gioco di squadra Penske non troppo sportivo. L’ex pilota Tyrrell ha ben presto costruito un ampio margine su Andretti, ma i suoi sforzi sono stati vanificati da un errore di calcolo del muretto, che ha costretto Sullivan a percorrere col serbatoio vuoto le ultime centinaia di metri prima dell’ultima sosta.

Mentre l’incertezza sui consumi di Andretti regnava nel box del team Newman Haas, una volta tornato in pista Sullivan ha ripreso la sua rimonta, riagguantando il secondo posto con un altro sorpasso ai danni di Emerson Fittipaldi. All’ultimo giro, con i meccanici pronti per un rabbocco d’emergenza, Andretti è rimasto in pista riuscendo a chiudere vittorioso senza troppi patemi, mentre proprio Sullivan ha visto la sua vettura ammutolirsi nuovamente all’uscita del tornantino finale. Il secondo errore di calcolo del muretto Penske non ha comunque privato il suo pilota di un meritato podio, alle spalle di Emerson Fittipaldi, secondo dopo aver effettuato il rabbocco all’ultimo giro.

Jim Crawford ha chiuso una corsa consistente in quarta posizione, precedendo Al Unser sr., Geoff Brabham (sopravvissuto ai guai iniziali), Jacques Villeneuve, Tom Sneva, Al Unser jr. (in testacoda nel finale e fermo all’ultimo giro con l’auto avvolta dal fumo) . Hanno chiuso la zona punti Johnny Rutherford, Scott Brayton e Ed Pimm.

Ordine d’arrivo
1 Mario Andretti 90 giri in 1:42:50.07 – 87.694 mph
2 Emerson Fittipaldi 1.00.27
3 Danny Sullivan 1 giro
4 Jim Crawford 2 giro
5 Al Unser 3 giro
6 Geoff Brabham 2 giri
7 Jacques Villeneuve (I) 2 giri
8 Tom Sneva 3 giri
9 Al Unser, Jr. 4 giri
10 Johnny Rutherford 4 giri
11 Scott Brayton 5 giri
12 Ed Pimm 5 giri
13 Pancho Carter 5 giri
14 Howdy Holmes 6 giri
15 Rocky Moran 10 giri
16 Bill Whittington 13 giri
17 Arie Luyendyk Incidente
18 Bruno Giacomelli Sospensione
19 Michael Andretti Motore
20 Raúl Boesel Perdita olio
21 Michael Roe Surriscaldamento
22 Dennis Firestone Fuoco
23 Kevin Cogan Incidente
24 Randy Lanier Incidente
25 Dick Ferguson Motore
26 Roberto Guerrero Sospensione
27 Bobby Rahal Incidente
28 Josele Garza Semiasse

 

Classifica dopo Long Beach
1 Mario Andretti 22
2 Emerson Fittipaldi 16
3 Danny Sullivan 14
4 Jim Crawford 12
5 Al Unser 10
6 Geoff Brabham 8
7 Jacques Villeneuve 6
8 Tom Sneva 5
9 Al Unser, Jr. 4
10 Johnny Rutherford 3
11 Scott Brayton 2
12 Ed Pimm 1