Norton Michigan 500 – 25 luglio 1981 – Quinta prova stagionale
Circuito: Michigan International Speedway
Tipologia: Super Speedway Lunghezza: 2 mi – 3.218 km Configurazione aerodinamica: Ovale Record della pista: 34.060 mph – 1978, Tom Sneva – Penske PC6-Cosworth Distanza di gara: 250 giri – 500 mi Vincitore uscente: Prima 500 miglia di Michigan Ultimo vincitore su questa pista: Mario Andretti |
Griglia di Partenza | ||||||
P | Pilota | Tempo | Pilota | Tempo | Pilota | Tempo |
1 | Tom Sneva | 35.757 | ||||
2 | Johnny Rutherford | |||||
3 | Rick Mears | |||||
4 | Pancho Carter | |||||
5 | Steve Krisiloff | |||||
6 | A.J. Foyt | |||||
7 | Bill Alsup | |||||
8 | Bill Whittington | |||||
9 | Bobby Unser | |||||
10 | Al Unser | |||||
11 | Kevin Cogan | |||||
12 | Mike Mosley | |||||
13 | Gordon Johncock | |||||
14 | Mike Chandler | |||||
15 | Bill Engelhart | |||||
16 | Larry Cannon | |||||
17 | Bob Lazier | |||||
18 | Gary Bettenhausen | |||||
19 | Josele Garza | |||||
20 | Tony Bettenhausen Jr. | |||||
21 | Tom Bigelow | |||||
22 | Jerry Karl | |||||
23 | Herm Johnson | |||||
24 | Larry Dickson | |||||
25 | Vern Schuppan | |||||
26 | Billy Vukovich II | |||||
27 | Dick Ferguson | |||||
28 | Salt Walther | |||||
29 | Chip Mead | |||||
30 | Dick Simon | |||||
31 | Scott Brayton | |||||
32 | Roger Rager | |||||
33 | Cliff Hucul | |||||
34 | Steve Chassey | |||||
35 | Bill Tempero | |||||
36 | Harry MacDonald | |||||
37 | Phil Caliva |
Dopo un rinvio di una settimana causa pioggia, la prima Michigan 500 può finalmente iniziare con Tom Sneva subito a prendere il comando su Johnny Rutherford e Steve Krisiloff, sostituto di Andretti al team Patrick, che sorprende al via Rick Mears. La corsa è però subito interrotta quando Larry Cannon va in testacoda in curva 2, riuscendo comunque a evitare danni per poi riportare la vettura ai box. Il copione si ripete quasi uguale alla ripartenza: Rutherford prende il comando su Sneva ma la bandiera gialla fa di nuovo la sua comparsa quando Bill Whittington perde il controllo in curva 2, confermando la scarsa aderenza garantita dall’asfalto poco gommato. Il pilota della Florida non è però fortunato quanto Cannon, non riuscendo a evitare il contatto con i rails oltre a coinvolgere l’incolpevole Johncock, che piega una sospensione dopo aver investito un detrito. Quando la gara riprende Rutherford guida brevemente il gruppo, prima che sia Sneva ad assumere il comando. Poco più indietro, mentre Mears perde lentamente il contatto coi primi, si assiste alla rimonta di Mike Mosley, che giro dopo giro guadagna stabilmente posizioni avvicinandosi alla vetta. Dopo aver fatto fuori Krisiloff e Rutherford, la Eagle del team All American Racers mette infatti nel mirino la March di Sneva, ingaggiando nel traffico una lunga battaglia ruota a ruota in cui la superiorità dell’innovativo telaio americano è compensata dall’apparente vantaggio di potenza del motore Cosworth sul V6 Chevy aspirato di Mosley.
Le ostilità sono nuovamente interrotte al 23° giro, quando l’esplosione del motore di Tempero inonda d’olio la pista, mandando in testacoda Carter e Dickson, che però riescono a evitare seri danni. Tutti approfittano della neutralizzazione per effettuare la prima sosta, ma la gara è presto interrotta con la bandiera rossa quando un incendio divampato durante il pit stop di Herm Johnson si estende a diverse piazzole, mandando nel caos la pit lane. Grazie al massiccio intervento dei vigili del fuoco dopo qualche decina di minuti la situazione torna più o meno alla normalità, cosa che permette di riprendere la corsa con Sneva a condurre su Rutherford, Mosley, Bobby Unser e Mears. Mosley non ci mette molto a tornare alla carica, superando subito Rutherford per ingaggiare nuovamente una bella battaglia ruota a ruota con Sneva. Questa volta però il due volte campione USAC non può opporsi a lungo alla Eagle, che una volta al comando semina in breve gli inseguitori: lo stesso Sneva e il duo Rutherford-Bobby Unser, in continua lotta per il terzo posto. Il motore rotto di Salt Walther al 53° giro interrompe però la marcia di Mosley, richiamando in pista la pace car e dando a tutti la possibilità di effettuare la seconda sosta.
Mears prende brevemente il comando dopo i pit stop, ma alla bandiera verde è ancora Mosley a comandare d’autorità la corsa, staccando subito gli inseguitori, capitanati da Rutherford, che comanda un gruppetto composto anche da Sneva, Bobby e Al Unser, Krisiloff e lo stesso Mears. Intorno al 70° giro Mosley può contare su un vantaggio di oltre 7” su Rutherford, ma i suoi sforzi sono ancora vanificati quando prima Cogan e poi Dickson si fermano lungo il percorso con il motore fuori uso. Tutti approfittano della neutralizzazione per rifornire, evitando un altro disastro quando tutte le vetture riescono a evitare la ruota persa dalla vettura di Harry MacDonald. La girandola delle soste porta in testa Tony Bettenhausen, che alla bandiera verde dell’81° giro conduce su Bobby Unser, Mears, Rutherford e Sneva. La corsa viene però subito interrotta dal brutto incidente che vede A.J. Foyt impattare con violenza contro i rails della curva 2. Inizialmente incosciente, Foyt viene estratto a fatica dalla sua vettura e poi elitrasportato in ospedale, dove gli viene riscontrata una frattura al braccio destro e una profonda ferita alla gamba sinistra che lo terrano lontano dalle gare per il resto della stagione.
La corsa riprende al 96° giro, con Rutherford a condurre incalzato da Bobby Unser, mentre Sneva perde terreno dai primi ed è presto costretto a fermarsi per problemi al cambio. Poco dopo lo stesso Unser è costretto a una lunga sosta ai box per sostituire parte della sospensione anteriore destra, forse danneggiata in un contatto col muro. Contemporaneamente anche Mosley deve dire addio alle speranze di vittoria per problemi al suo stock block Chevrolet. Con Mears in difficoltà, Rutherford sembrerebbe avere la corsa in pugno, conducendo con tranquillità sulla Longhorne di Al Unser, impegnato a controllare un inedito gruppetto composto da Alsup, Josele Garza, Bob Lazier e Tony Bettenhausen. Al 112° giro però la gara di Rutherford finisce incredibilmente quando un detrito causa l’esplosione della gomma posteriore destra nel rettilineo di ritorno, mandando in testacoda la Chaparral, prontamente controllata dal campione in carica che si salva dal muro ma non può far altro che riportare la sua malconcia vettura ai box.
La corsa riprende intorno al 120° giro, comandata da Al Unser davanti ad Alsup, che precede Garza e Lazier, a lungo impegnati in una bella battaglia per il terzo posto che premia il pilota americano. La corsa del messicano non è però destinata a proseguire per molto, dato che il suo motore cede al 141° giro, poco prima di aver subito l’attacco di Pancho Carter, autore di un bel recupero dopo i guai iniziali. Recupero aiutato poco dopo dalla rottura del motore di MacDonald, che richiamando in pista la pace car permette a Carter di effettuare la sosta sotto bandiere gialle a differenza di Unser e Lazier, in pit lane pochi giri prima. Il pilota del team Morales guida quindi il gruppo alla bandiera verde, controllando a lungo Unser, che fatica ad accorciare le distanze mentre Tony Bettenhausen, Alsup e Lazier danno vita a una bella battaglia per il terzo posto…che diventa secondo quando Unser al 191° giro è costretto ad abbandonare la compagnia col motore in fumo, proprio dopo essere riuscito a prendere il comando. Stessa sorte tocca poco più tardi allo sfortunato Lazier mentre anche Aslup perde il contatto coi primi, lasciando campo libero a Mears per il terzo posto. Le varie bandiere gialle aiutano Bettenhausen a ricucire lo strappo con Carter e i due danno vita a un intenso duello negli ultimi giri, in cui la vecchia McLaren da spesso l’impressione di poter entrare in scia alla non troppo giovane Penske. Carter è però bravo a gestire il traffico, riuscendo a mettere tra se e l’avversario diversi doppiati negli ultimi due giri, permettendosi di tagliare con margine il traguardo per conquistare la prima vittoria CART/IndyCar della carriera. Per Bettenhausen arriva un secondo posto che vale comunque oro, precedendo un Mears mai competitivo ma premiato dall’aver portato a casa la macchina in una corsa che ha fatto strage dei potenziali avversari per il titolo. Il californiano precede un Alsup in crisi nel finale ma comunque in grado di difendere il quarto posto da Bigelow e Gary Bettenhausen, staccati di tre giri. Phil Caliva e Larry Dickson, staccatissimi, chiudono rispettivamente in ottava e nona piazza mentre Lazier, Al Unser e Larry Cannon sono gli ultimi classificati in zona punti.
Pos. | Pilota | Squadra | N. | Vettura | Tempo |
1 | Pancho Carter (L) | Morales | 5 | Penske PC7/Cosworth | 250 giri in 3:45:45 – 132.890 mph |
2 | Tony Bettenhausen, Jr. | Bettenhausen | 16 | McLaren/Cosworth | 2.0 |
3 | Rick Mears | Penske | 6 | Penske PC9B/Cosworth | 2 giri |
4 | Bill Alsup | Penske | 7 | Penske PC9/Cosworth | 3 giri |
5 | Tom Bigelow | Gohr | 56 | Penske PC7/Chevrolet V6 | 3 giri |
6 | Gary Bettenhausen | Rhoades | 12 | Wildcat/Cosworth | 3 giri |
7 | Scott Brayton | Brayton | 37 | Penske PC7/Cosworth | 12 giri |
8 | Phil Caliva | Alsup | 47 | McLaren/Chevrolet V6 | 15 giri |
9 | Larry Dickson | Machinist Union | 31 | Penske PC7/Cosworth | 23 giri |
10 | Bob Lazier | Fletcher | 35 | Penske PC7/Cosworth | motore |
11 | Al Unser | Longhorn | 8 | Longhorn LR-02/Cosworth | motore |
12 | Larry Cannon | Cannon | 99 | Penske PC7/Cosworth | incidente |
13 | Roger Rager | Rager | 66 | Wildcat/Chevrolet V6 | 65 giri |
14 | Jerry Karl | Karl | 38 | Karl/Chevrolet V6 | frizione |
15 | Billy Vukovich, Jr. | Vukovich | 42 | Watson/Offenhauser | motore |
16 | Bobby Unser | Penske | 3 | Penske PC9B/Cosworth | motore |
17 | Steve Krisiloff | Patrick | 40 | Wildcat/Cosworth | surriscaldamento |
18 | Mike Mosley | All American | 48 | Eagle/Chevrolet V6 | motore |
19 | Josele Garza | Garza | 55 | Penske PC9/Cosworth | motore |
20 | Steve Chassey | Jet Engineering | 64 | Eagle/Chevrolet V6 | motore |
21 | Harry MacDonald | AMI | 45 | Lola/Cosworth | motore |
22 | Johnny Rutherford | Chaparral | 1 | Chaparral 2K/Cosworth | incidente |
23 | Tom Sneva (P) | Bignotti | 2 | March 81C/Cosworth | cambio |
24 | Vern Schuppan | Theodore | 33 | McLaren/Cosworth | motore |
25 | Cliff Hucul | Metro | 57 | McLaren/Offenhauser | motore |
26 | A. J. Foyt | Gilmore | 14 | Coyote/Cosworth | incidente |
27 | Michael Chandler | Hodgson | 72 | Penske PC7/Cosworth | semiasse |
28 | Kevin Cogan | O’Connell | 32 | Phoenix/Cosworth | motore |
29 | Chip Mead | Space | 49 | Eagle/Cosworth | motore |
30 | Dick Ferguson | Cannon | 96 | Wildcat/Offenhauser | motore |
31 | Dick Simon | Leader Card | 22 | Watson/Cosworth | pressione olio |
32 | Salt Walther | Bignotti | 21 | Phoenix/Cosworth | motore |
33 | Herm Johnson | Menard | 28 | Lightning/Chevrolet V6 | fuoco ai box |
34 | Bill Tempero | Tempero | 15 | McLaren/Chevrolet V6 | motore |
35 | Bill Engelhart | Beaudoin | 29 | Mclaren/Cosworth | valvola piegata |
36 | Gordon Johncock | Patrick | 20 | Wildcat/Cosworth | incidente |
37 | Bill Whittington | Whittington | 94 | March 81C/Cosworth | incidente |
Classifica dopo Michigan | ||
Pos. | Pilota | Punti |
1 | Pancho Carter | 132 |
2 | Rick Mears | 123 |
3 | Tony Bettenhausen Jr | 89 |
4 | Bill Alsup | 80 |
5 | Johnny Rutherford | 61 |
6 | Tom Bigelow | 54 |
7 | Mario Andretti | 46 |
8 | Scott Brayton | 40 |
9 | Gary Bettenhausen | 40 |
10 | Al Unser | 35 |
11 | Gordon Johncock | 34 |
12 | Bobby Unser | 31 |
13 | Tom Sneva | 31 |
14 | Phil Caliva | 27 |
15 | Larry Dickson | 27 |
16 | Mike Mosley | 26 |
17 | Bob Lazier | 22 |
18 | Kevin Cogan | 17 |
19 | Jerry Karl | 10 |
20 | Larry Cannon | 10 |