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2003 – Mexico City

Gran Premio Telmex/Gigante presented by Banamex/Visa – 12 ottobre 2003 – 17° prova della stagione 2003

Circuito Autodromo Hermanos Rodriguez – Mexico City
Tipologia Stradale
Lunghezza 2,786 mi –  4,482674 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.25.941 – Bruno Junqueira, 2002, Lola B02-Toyota
Distanza di gara 70 giri – 195,02 mi (313,78718 km)
Vincitore uscente Kenny Brack

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Paul Tracy 1:28.842
2 Tiago Monteiro 1:29.042
3 Bruno Junqueira 1:28.905
4 Sebastien Bourdais 1:29.110
5 Ryan Hunter-Reay 1:29.191
6 Darren Manning 1:29.193
7 Jimmy Vasser 1:29.315
8 Michel Jourdain, Jr. 1:29.375
9 Patrick Carpentier 1:29.449
10 Luis Diaz 1:29.546
11 Mario Dominguez 1:29.611
12 Mika Salo 1:29.761
13 Alex Tagliani 1:29.882
14 Mario Haberfeld 1:29.958
15 Adrian Fernandez 1:30.044
16 Oriol Servia 1:30.383
17 Rodolfo Lavin, Jr. 1:30.584
18 Roberto Gonzalez 1:31.162
19 Gualter Salles 1:31.442
20 Geoff Boss 1:31.626

 

Dopo un primo tentativo annullato, alla partenza Monteiro non è abbastanza pronto, facendosi superare da Junqueira, afflitto da un’intossicazione alimentare, che dalla seconda fila insidia subito Tracy. Più indietro un contatto multiplo vede coinvolti Jourdain, Vasser, Manning e Fernandez. Tutti riprendono ma l’intervento dei commissari richiede l’ingresso della pace car. Alla ripartenza Tracy allunga subito su Junqueira, incalzato da Bourdais, Monteiro, Hunter-Reay e Dominguez, che supera Carpentier. Il leader della corsa apre la sequenza di rifornimenti al 20° giro, presentandosi in pit lane con oltre 5 secondi di vantaggio su Junqueira e Bourdais, che precedono largamente Monteiro e Hunter-Reay. Le soste non cambiano la situazione al vertice, ma avvantaggiano Dominguez, che sale in quinta piazza mentre Hunter-Reay retrocede in settima, superato da un ottimo Salo. Poco o nulla accade fino al 39° giro, quando il trio di testa fa la sua ricomparsa in pit lane, da cui Bourdais emerge davanti a Junqueira. Poco dopo un contatto tra Tagliani e Vasser richiama in pista la pace car.

La bandiera verda rifà brevemente la sua comparsa al 46° giro, dando a Monteiro la possibilità di infilare abilmente Junqueira e portarsi in terza piazza, prima che un contatto tra Manning e Gonzales richiami in pista la pace car. Tre giri più tardi Tracy conduce il gruppo alla bandiera verde, insidiato da Bourdais, con Monteiro, Junqueira, Dominguez, Salo e Hunter-Reay subito dietro. La situazione di Junqueira si complica ulteriormente quando Dominguez gli sottrae senza troppo sforzo il quarto posto, portandosi in breve in coda a Monteiro. Al 57° giro tutto il gruppo di testa fa per l’ultima volta capolino in pit lane, da cui Tracy emerge ancora in testa, seppur incalzato a gomme fredde da Bourdais. Monteiro si vede invece scavalcare da Dominguez e Jourdain (su una strategia alternativa), mentre Junqueira arrivando lungo alla prima curva si vede soffiare anche la quinta posizione da Salo, che in breve si libera pure del portoghese. Negli ultimi giri Tracy riesce a costruire un margine di sicurezza su Bourdais, che vede Dominguez diventare più grande nei suoi specchietti. Per il canadese arriva quindi il settimo successo stagionale davanti al rivale Bourdais e al padrone di casa Dominguez, che precede il connazionale Jourdain. Per Salo un quinto posto ben più significativo del podio conquistato a Miami, davanti a un comunque ottimo Monteiro. Solo settimo Junqueira, che chuide davanti a Fernandez (coinvolto in numerosi contatti) e i superstiti Manning e Gonzalez.

 

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Paul Tracy Forsythe Lola 3 PF Racing 70 giri in 1:56:51.396 – 98.839 mph
2 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 Cialis 1.782
3 Mario Dominguez Herdez Lola 55 Herdez 3.254
4 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Gigante 12.118
5 Mika Salo PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta 13.787
6 Tiago Monteiro Fittipaldi-Dingam Reynard 7 O2 Diesel 17.744
7 Bruno Junqueira Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 18.080
8 Adrian Fernandez Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 19.679
9 Darren Manning Walker Reynard 15 sportsbook.com 27.476
10 Roberto Gonzalez Herdez Lola 4 Herdez 42.989
11 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 Gonher de Mexico 52.190
12 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 56.996
13 Oriol Servia Patrick Lola 20 Visteon 1 giro
14 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 PF Racing carburante
15 Gualter Salles Coyne Lola 19 Alpina cambio
16 Alex Tagliani Rocketsports Lola 33 Johnson Controls incidente
17 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit incidente
18 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona cambio
19 Luis Diaz Reynard 25 Sun Microsystems cambio
20 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens incidente
Giro più veloce 1.29.066 Ryan Hunter-Reay

 

Classifica dopo Mexico City
Posizione Pilota Punti
1 Paul Tracy 226
2 Bruno Junqueira 197
3 Michel Jourdain, Jr. 183
4 Sebastien Bourdais 158
5 Patrick Carpentier 136
6 Mario Dominguez 115
7 Oriol Servia 108
8 Adrian Fernandez 104
9 Alex Tagliani 91
10 Darren Manning 87
11 Mario Haberfeld 71
12 Roberto Moreno 67
13 Jimmy Vasser 58
14 Ryan Hunter-Reay 44
15 Tiago Monteiro 29
16 Max Papis 25
17 Mika Salo 24
18 Rodolfo Lavin, Jr. 12
19 Patrick Lemarié 8
20 Joel Camathias 6
21 Geoff Boss 4
22 Alex Yoong 4
23 Gualter Salles 3
24 Roberto Gonzalez 3
25 Bryan Herta 2

2003 – Miami

Grand Prix of Americas presented by sportsbook.com – 28 settembre 2003 – 16° prova della stagione 2003

Circuito Streets of Miami – Bayfront Park
Tipologia Cittadino
Lunghezza 1,15 mi –  1,85 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.01.264 – Tony Kanaan, 2002, Lola B02-Honda
Distanza di gara 135 giri – 155,25 mi (249,8 km)
Vincitore uscente Cristiano Da Matta

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Adrian Fernandez 44.253
2 Bruno Junqueira 45.024
3 Oriol Servia 44.289
4 Sebastien Bourdais 44.609
5 Paul Tracy 44.768
6 Michel Jourdain, Jr. 44.939
7 Roberto Moreno 45.140
8 Mario Dominguez 45.157
9 Tiago Monteiro 45.318
10 Alex Tagliani 45.372
11 Jimmy Vasser 45.380
12 Darren Manning 45.430
13 Mario Haberfeld 45.441
14 Ryan Hunter-Reay 45.652
15 Mika Salo 45.686
16 Rodolfo Lavin, Jr. 46.319
17 Geoff Boss 46.446
18 Patrick Carpentier 46.765
19 Alex Sperafico 48.871

 

Alla partenza Junqueira brucia Fernandez, che precede Servia mentre Tracy riesce a sopravanzare Bourdais. Con una grande staccata all’inizio del secondo giro il messicano riprende però subito il comando, guidando il gruppo dei primi cinque, raccolto in un fazzoletto di circa sei secondi, inseguiti da Jourdain con Moreno, Tagliani e Dominguez più staccati. Ulteriormento ricompattato dai continui doppiaggi in un circuito troppo corto e stretto, il gruppo di testa si precipita in pit lane al 40° giro, approfittando della neutralizzazione successiva a un testacoda di Geoff Boss. Le soste non modificano la classifica ma quasi tutti guadagnano una posizione quando Servia centra il muro subito dopo la ripartenza, abbandonando una promettente terza posizione. La bandiera verde rifà la sua comparsa al 54° giro e per diversi giri il gruppo prosegue compatto, con Fernandez a condurre su Junqueira, Tracy, Bourdais (sopravvissuto a una toccata a muro), Jourdain, Dominguez, Tagliani e Moreno. Al 68° giro però Bourdais riesce a infilare Tracy, che nel tentativo di replicare frana sul francese, spedendolo contro le gomme e condannando entrambi al ritiro. Evitato lo scontro fisico tra i due, la corsa riprende al 74° giro con Fernandez a condurre su Junqueira e Jourdain, promosso in terza piazza davanti a Dominguez, Tagliani, Moreno, Vasser e Monteiro.

Le soste del 90° giro non cambiano la situazione di testa, che viene però sconvolta quando nel doppiaggio del portoghese, attardato da un contatto in pit lane con Jourdain, Junqueira travolge Fernandez. Fermi in mezzo alla pista in attesa dei commissari, i due perdono un giro rimanendo esclusi dalla lotta per la vittoria. Dopo l’ennesima neutralizzazione per un contatto tra il doppiato Sperafico e Tagliani, l’ennesimo colpo di scena coinvolge Jourdain, spedito in fondo al gruppo perché ritenuto responsabile del precedente contatto in pit lane con Monteiro. È quindi Manning, su una strategia alternativa e con problemi al cambio, a condurre il gruppo alla ripartenza del giro 107, subendo però in breve il deciso attacco di Dominguez, che si porta dietro anche Moreno, Salo, Vasser e Haberfeld. L’ennesimo incidente, questa volta con protagonista Hunter-Reay, richiama in pista nel finale la pace car. Negli ultimi giri Dominguez costruisce quindi un buon margine su Moreno, guidando un imprevedibile 1-2 per il team Herdez. Ancora più incredibile è il terzo posto di Salo, che precede un gruppetto in lotta composto da Vasser, Haberfeld, Carpentier (in difficoltà per tutto il fine settimana) e Jourdain. Fernandez, Junqueira e Boss chiudono la top ten.

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Mario Dominguez Herdez Lola 55 Herdez 135 giri in 2:03:19.401 – 75.533 mph
2 Roberto Moreno Herdez Lola 4 Herdez 5.241
3 Mika Salo PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta 7.988
4 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit 9.208
5 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 9.483
6 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 Player’s 10.257
7 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Office Depot 19.174
8 Adrian Fernandez (P) (LL) Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 1 giro
9 Bruno Junqueira (P) Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 4 giri
10 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens 6 giri
11 Darren Manning Walker Reynard 15 sportsbook.com cambio
12 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 American Spirit incidente
13 Alex Tagliani Rocketsports Lola 33 Johnson Controls incidente
14 Alex Sperafico Coyne Lola 19 Dale Coyne Racing incidente
15 Tiago Monteiro Fittipaldi-Dingam Reynard 7 O2 Diesel incidente
16 Paul Tracy Forsythe Lola 3 Player’s incidente
17 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 McDonald’s/Lilly incidente
18 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona incidente
19 Oriol Servia Patrick Lola 20 Visteon incidente
Giro più veloce 45.010 Adrian Fernandez

 

Classifica dopo Miami
Posizione Pilota Punti
1 Paul Tracy 204
2 Bruno Junqueira 191
3 Michel Jourdain, Jr. 171
4 Sebastien Bourdais 142
5 Patrick Carpentier 136
6 Oriol Servia 108
7 Mario Dominguez 101
8 Adrian Fernandez 99
9 Alex Tagliani 91
10 Darren Manning 83
11 Mario Haberfeld 70
12 Roberto Moreno 67
13 Jimmy Vasser 58
14 Ryan Hunter-Reay 42
15 Max Papis 25
16 Tiago Monteiro 20
17 Mika Salo 14
18 Rodolfo Lavin, Jr. 12
19 Patrick Lemarié 8
20 Joel Camathias 6
21 Geoff Boss 4
22 Alex Yoong 4
23 Gualter Salles 3
24 Bryan Herta 2

 

2003 – Denver

Centrix Financial Grand Prix of Denver – 31 agosto 2003 – 15° prova della stagione 2003

Circuito Streets of Denver
Tipologia Cittadino
Lunghezza 1.647 mi – 2.65 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.01.709 – Bruno Junqueira, 2002, Lola B02-Toyota
Distanza di gara 106 giri – 174,6 mi (280,9 km)
Vincitore uscente Bruno Junqueira

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Bruno Junqueira 1.01.438
2 Oriol Servia 1.01.477
3 Sebastien Bourdais 1.01.547
4 Adrian Fernandez 1.01.583
5 Tiago Monteiro 1.01.628
6 Patrick Carpentier 1.01.804
7 Darren Manning 1.01.869
8 Mario Haberfeld 1.02.050
9 Paul Tracy 1.02.056
10 Michel Jourdain, Jr. 1.02.141
11 Alex Tagliani 1.02.287
12 Ryan Hunter-Reay 1.02.447
13 Jimmy Vasser 1.02.944
14 Mario Dominguez 1.02.993
15 Rodolfo Lavin, Jr. 1.03.166
16 Roberto Moreno 1.03.275
17 Mika Salo 1.03.875
18 Gualter Salles 1.03.891
19 Geoff Boss 1.04.193

 

Dopo due tentativi di partenza, Junqueira mantiene il comando davanti a Servia, Bourdais, Fernandez, Carpentier e Tracy, che recupera dalla nona piazza di partenza superando Jourdain, Haberfeld e Monteiro. Dopo una breve neutralizzazione per un contatto con Moreno che costa il ritiro a Lavin, le posizioni non cambiano alla ripartenza, con Junqueira che prende lentamente margine, salvo poi essere riavvicinato da Servia e Bourdais attorno al 30° giro, quando il gruppo di testa effettua la prima sosta, che vede lo spagnolo battere il pole sitter all’uscita dalla pit lane. Evitata la seconda neutralizzazione dopo un dritto di Salles per via di problemi alla trasmissione, il trio di testa continua a procedere a stretto contatto, con Fernandez staccato di oltre 8 secondi e il duo Forsythe altri 7 secondi più indietro, seguito da Haberfeld, Monteiro, Jourdain e Dominguez. Liberatosi di Carpentier, vistosamente più lento, al 50° giro Tracy inizia la sua rimonta, guadagnando circa un secondo al giro sul leader Servia, impegnato a risparmiare carburante dopo aver preso la testa grazie a un rifornimento parziale.

La gara difficile di Carpentier finisce nelle gomme al 61° giro, causando la seconda neutralizzazione della corsa, sfruttata dal gruppo di testa per effettuare la seconda sosta, che questa volta vede Junqueira tornare in testa e Servia scivolare dietro anche a Bourdais. Il brasiliano mantiene il comando alla ripartenza del 66° giro, seguito da Bourdais che semina Servia, incalzato da Fernandez. Tracy più indietro fatica a contenere Haberfeld, la cui gara è però rovinata da un ottimista attacco di Dominguez, che promuove Monteiro al sesto posto. Al 78° giro la gara di Moreno finisce poi contro il muro, permettendo al gruppo di effettuare la terza sosta dietro la pace car, da cui Tracy emerge davanti a Fernandez. Jourdain sale invece in sesta piazza mentre Monteiro, superato da Manning e Dominguez, retrocede suo malgrado in nona. Momenti di paura accompagnano il pit stop di Hunter-Reay, quando un problema al rifornimento porta a un principio di incendio. La ripartenza arriva all’85° giro con Junqueira a condurre su Bourdais e Servia, che controlla Tracy. Poco dopo un problema tecnico spedisce Monteiro contro l’incolpevole Salo, causando il ritiro di entrambi ma senza causare un’altra neutralizzazione. Negli ultimi giri Bourdais avvicina Junqueira, senza però metterne a rischio una vittoria fondamentale per il campionato. Servia porta a casa un buon terzo posto davanti a Tracy, che precede il trio messicano Fernandez-Jourdain-Dominguez. Manning porta a casa un ottavo posto al termine di una prova solida, precedendo Tagliani e Haberfeld, che avrebbe senz’altro meritato di più.

 

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Bruno Junqueira (P)(LL) Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 106 giri in 2:03:10.259 – 85.044 mph
2 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 McDonald’s/Lilly 0,335
3 Oriol Servia (P) Patrick Lola 20 Visteon 12,495
4 Paul Tracy Forsythe Lola 3 Player’s 13,318
5 Adrian Fernandez Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 17,715
6 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Gigante 18,781
7 Mario Dominguez Herdez Lola 55 Herdez 19,263
8 Darren Manning Walker Reynard 15 sportsbook.com 25,59
9 Alex Tagliani Rocketsports Lola 33 Johnson Controls 26,916
10 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 50,699
11 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit
12 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens 5 giri
13 Tiago Monteiro Fittipaldi-Dingam Reynard 7 O2 Diesel incidente
14 Mika Salo PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta incidente
15 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 American Spirit incendio
16 Roberto Moreno Herdez Lola 4 Herdez incidente
17 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 Player’s incidente
18 Gualter Salles Coyne Lola 19 Alpina semiasse
19 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona incidente
Giro più veloce 1.02.082 Mario Haberfeld

 

Classifica dopo Denver
Posizione Pilota Punti
1 Paul Tracy 204
2 Bruno Junqueira 186
3 Michel Jourdain, Jr. 165
4 Sebastien Bourdais 142
5 Patrick Carpentier 128
6 Oriol Servia 108
7 Adrian Fernandez 92
8 Alex Tagliani 91
9 Darren Manning 81
10 Mario Dominguez 81
11 Mario Haberfeld 60
12 Roberto Moreno 51
13 Jimmy Vasser 46
14 Ryan Hunter-Reay 41
15 Max Papis 25
16 Tiago Monteiro 20
17 Rodolfo Lavin, Jr. 12
18 Patrick Lemarié 8
19 Joel Camathias 6
20 Alex Yoong 4
21 Gualter Salles 3
22 Bryan Herta 2
23 Geoff Boss 1

2003 – Montreal

Molson Indy Montreal – 23/25 agosto 2003 – 14° prova della stagione 2003

Circuito Montreal – Circuit Gilles Villeneuve
Tipologia Cittadino
Lunghezza 2.709 mi – 4.359 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 1.18.959 – Cristiano Da Matta, 2002, Lola B02-Toyota
Distanza di gara 75 giri – 203,2 mi (326,9 km)
Vincitore uscente Dario Franchitti

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Alex Tagliani 1.19.665
2 Oriol Servia 1.19.757
3 Bruno Junqueira 1.19.671
4 Michel Jourdain, Jr. 1.19.751
5 Patrick Carpentier 1.19.810
6 Sebastien Bourdais 1.19.818
7 Jimmy Vasser 1.19.882
8 Paul Tracy 1.20.015
9 Darren Manning 1.20.308
10 Mario Dominguez 1.20.360
11 Tiago Monteiro 1.20.360
12 Mario Haberfeld 1.20.639
13 Roberto Moreno 1.20.826
14 Ryan Hunter-Reay 1.20.963
15 Max Papis 1.21.116
16 Adrian Fernandez 1.21.237
17 Gualter Salles 1.21.497
18 Rodolfo Lavin, Jr. 1.21.718
19 Geoff Boss 1.22.177

 

In partenza Tagliani mantiene il comando su Servia e Junqueira, mentre Tracy risale dall’ottavo al sesto posto, imitato da Dominguez, che supera Vasser. La prima neutralizzazione arriva al nono giro, quando Hunter-Reay rimane bloccato al tornantino dopo un avventato tentativo di sorpasso su Haberfeld. La corsa riprende all’11° giro, registrando dopo due passaggi il grave errore di Junqueira, che va in testacoda al tornantino precipitando dal terzo all’ottavo posto. Tagliani apre la prima sequenza di pit stop (Moreno e Fernandez si erano già fermati) al 19° giro, seguito il giro successivo dal resto del gruppo di testa. Soste che non cambiano la classifica, eccezion fatta per il secondo posto, con Jourdain che supera Servia. Afflitto da problemi al cambio, Bourdais si ritira al 29° giro dopo una lunga battaglia con Dominguez. Al  39° giro è ancora Tagliani ad aprire la seconda sequenza di pit stop del gruppo di testa, che lo segue in pit lane il giro successivo. Le soste non cambiano però la classifica, che vede sempre Tagliani condurre con margine su Jourdain, Servia, Carpentier e Tracy, mentre Fernandez, Dominguez e Moreno sono coinvolti in un contatto multiplo al tornantino da cui escono senza conseguenze.

Al 45° giro un secondo testacoda al tornantino complica ulteriormente la corsa di Junqueira, che spegnendo il motore richiama in pista la pace car. Neutralizzazione sfruttata da Fernandez, Moreno, Papis, Hunter-Reay e Haberfeld per effettuare l’ultimo pit stop. Tagliani mantiene il comando alla ripartenza del 49° giro, subito sospesa quando Monteiro centra Hunter-Reay al tornantino. L’ennesima bandiera verde arriva quindi al 53° giro, con Tagliani che prende leggermente margine mentre Servia mette pressione a Jourdain in seconda piazza. Poco più tardi il canadese apre l’ultima sequenza di pit stop, al 58° giro, ma una sosta particolarmente lunga per via di problemi di consumo lo fa retrocedere al quinto posto, superato da Jourdain, Servia e le vetture del team Forsythe. Quando Moreno, Fernandez e Papis completano le proprie soste è quindi Jourdain a prendere il comando al 67° giro, costruendo un margine di sicurezza su Servia, insidiato da Carpentier. Nulla cambia nel finale, che vede Jourdain conquistare la seconda vittoria stagionale davanti a Servia, Carpentier e Tagliani, che insieme a Dominguez supera sulla dirittura d’arrivo Tracy, rimasto a secco a pochi metri dal traguardo. Primo dei piloti su una strategia alternativa, Moreno chiude settimo davanti a Fernandez, Papis e Manning.

 

Ordine d’arrivo
Pos. Pilota Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Gigante 75 giri in 1:54:23.210 – 106.573 mph
2 Oriol Servia (P) Patrick Lola 20 Visteon 1,277
3 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 Player’s 2,099
4 Alex Tagliani (P)(LL) Rocketsports Lola 33 Johnson Controls 7,219
5 Mario Dominguez Herdez Lola 55 Herdez 10,010
6 Paul Tracy Forsythe Lola 3 Player’s 14,911
7 Roberto Moreno Herdez Lola 4 Herdez 16,833
8 Adrian Fernandez Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 37,195
9 Max Papis PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta 37,543
10 Darren Manning Walker Reynard 15 sportsbook.com 38,417
11 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 38,827
12 Gualter Salles Coyne Lola 19 Alpina 50,546
13 Bruno Junqueira Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 1 giro
14 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens 1 giro
15 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona 1 giro
16 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit cambio
17 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 American Spirit cambio
18 Tiago Monteiro Fittipaldi-Dingam Reynard 7 O2 Diesel incidente
19 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 Lilly differenziale
Giro più veloce 1.20.634 Bruno Junqueira

 

Classifica dopo Montreal
Posizione Pilota Punti
1 Paul Tracy 192
2 Bruno Junqueira 164
3 Michel Jourdain, Jr. 157
4 Patrick Carpentier 128
5 Sebastien Bourdais 126
6 Oriol Servia 93
7 Alex Tagliani 87
8 Adrian Fernandez 82
9 Darren Manning 76
10 Mario Dominguez 75
11 Mario Haberfeld 57
12 Roberto Moreno 51
13 Jimmy Vasser 44
14 Ryan Hunter-Reay 41
15 Max Papis 25
16 Tiago Monteiro 20
17 Rodolfo Lavin, Jr. 12
18 Patrick Lemarié 8
19 Joel Camathias 6
20 Alex Yoong 4
21 Gualter Salles 3
22 Bryan Herta 2

2003 – Cleveland

U.S. Bank presents the Cleveland Grand Prix – 5 luglio 2003 – Nona prova della stagione 2003

Circuito Cleveland Burke Lakefront Airport
Tipologia Aeroporto – Stradale temporaneo
Lunghezza 2.106 mi – 3.389 km
Configurazione aerodinamica Stradale
Record della pista 56,417 – 1998, Jimmy Vasser – Reynard 98i Honda
Distanza di gara 115 giri – 242,19 mi (389,7 km)
Vincitore uscente Patrick Carpentier

 

Griglia di Partenza
Pos. Pilota Tempo Pilota Tempo
1 Sebastien Bourdais 58,014
2 Paul Tracy 58,405
3 Patrick Carpentier 58,449
4 Oriol Servia 58,502
5 Bruno Junqueira 58,506
6 Michel Jourdain, Jr. 58,700
7 Alex Tagliani 58,718
8 Mario Dominguez 58,724
9 Roberto Moreno 58,845
10 Jimmy Vasser 58,861
11 Ryan Hunter-Reay 59,073
12 Mario Haberfeld 59,141
13 Darren Manning 59,167
14 Adrian Fernandez 59,306
15 Rodolfo Lavin, Jr. 59,531
16 Tiago Monteiro 59,822
17 Gualter Salles 59,968
18 Max Papis 1,00,020
19 Geoff Boss 1,01,103

Un trauma cranico riportato in un brutto incidente nel warm up costringe Tiago Monteiro a dare forfait pochi minuti prima della bandiera verde.

Alla partenza Bourdais difende la linea interna ma arriva lungo, permettendo a Tracy di incorciare la traiettoria e passare subito a condurre, mentre il francese deve guardarsi da Junqueira, salito in terza piazza.  Poco più indietro Servia tiene dietro Jourdain, che all’uscita della prima esse va in testacoda,  riprendendo ultimo e molto staccato. Il trio di testa nei primi giri stacca progressivamente gli inseguitori, capitanati da Servia, Carpentier e Moreno.

Al 16° giro però un azzardato tentativo di sorpasso di Vasser lascia Moreno fermo nell’erba della curva 1, causando la prima neutralizzazione, sfruttata da tutto il gruppo per effettuare il primo pit stop, in cui Carpentier soffia il quarto posto a Servia. Dopo un’altra breve neutralizzazione per recuperare la vettura di Gualter Salles rimasta in panne, alla ripartenza del 23° giro Tracy continua a condurre su Bourdais e Junqueira, mentre Jourdain prosegue la sua rimonta dal fondo, superando le vetture del team American Spirit per salire in settima piazza. Il duo franco-canadese al vertice, separato da circa un secondo, ingaggia un furioso duello di giri veloci, staccando nettamente Junqueira e Carpentier. Tracy accumula qualche ulteriore decimo di vantaggio prima della sosta collettiva del 43° giro, che accende la battaglia per il terzo posto con Carpentier che si fa sotto a Junqueira, mentre Servia deve guardarsi dal ritorno di Jourdain, passato davanti a Dominguez, che precede Hunter-Reay.  Davanti prosegue intanto l’inseguimento di Bourdais, che si riporta lentamente in coda a Tracy, mentre il distacco di Junqueira continua a oscillare tra gli 8 e i 10 secondi. La battaglia di giri veloci si interrompe però quando Rodolfo Lavin perde il controllo in curva 8, causando la terza neutralizzazione, che vede solo Vasser fermarsi per effettuare un rabbocco.

Il restart arriva al 61° giro e vede ancora Tracy allungare leggermente su Bourdais, mentre un dritto di Servia in curva 1 consegna il quinto posto a Jourdain. Tracy guida il gruppo in pit lane al 68° giro, perdendo però la posizione a favore di Bourdais, che una volta guadagnata pista libera stacca nettamente il canadese. Il pit stop successivo al 95° giro non cambia la situazione per il trio di testa mentre Carpentier, in difficoltà con un’ala anteriore leggermente danneggiata, deve guardarsi dagli attacchi di Dominguez, portatosi davanti a Jourdain, a sua volta impegnato fino al traguardo in una serrata battaglia con Servia. Davanti Bourdais sembra tranquillamente avviato verso il successo quando, a 5 giri dalla fine, un contatto con il doppiato Fernandez danneggia un componente aerodinamico nella Lola del francese. Subito dopo un testacoda di Vasser in curva 1 riporta in pista la pace car, riducendo la corsa ad un ultimo giro di bandiera verde in cui Bourdais si invola vittorioso, mentre Tracy è protagonista di un bel botta e risposta con Junqueira, che però deve accontentarsi della terza piazza. Alle loro spalle Carpentier contiene Dominguez fino al traguardo mentre Jourdain deve cedere a Servia il sesto posto. Superate difficoltà tecniche iniziali, Tagliani chiude all’ottavo posto davanti ad Hunter-Reay e Darren Manning.

Ordine d’arrivo
Pos. Team Team Telaio N Sponsor Tempo
1 Sebastien Bourdais Newman-Haas Lola 2 McDonald’s/Lilly 115 giri in 2:03:51.974 – 117.315 mph
2 Paul Tracy Forsythe Lola 3 Player’s 2,241
3 Bruno Junqueira Newman-Haas Lola 1 PacifiCare 2,978
4 Patrick Carpentier Forsythe Lola 32 Player’s 7,837
5 Mario Dominguez HVM Lola 55 Herdez 8,235
6 Oriol Servia Patrick Lola 20 Visteon 9,865
7 Michel Jourdain, Jr. Rahal Lola 9 Gigante 10,526
8 Alex Tagliani Rocketsports Lola 33 Johnson Controls 12,961
9 Ryan Hunter-Reay American Spirit Reynard 31 American Spirit 15,359
10 Darren Manning Walker Reynard 15 Air China 22,223
11 Adrian Fernandez Fernandez Lola 51 Tecate/Quaker State 1 giro
12 Max Papis PK Racing Lola 27 Scientific Atlanta 1 giro
13 Jimmy Vasser American Spirit Reynard 12 American Spirit 2 giri
14 Rodolfo Lavin, Jr. Walker Reynard 5 Corona 3 giri
15 Mario Haberfeld Conquest Reynard 34 Mi-Jack 5 giri
16 Geoff Boss Coyne Lola 11 Cross Pens Sospensione
17 Gualter Salles Coyne Lola 19 Alpina Cavo acceleratore
18 Roberto Moreno HVM Lola 4 Herdez Incidente
Classifica dopo Cleveland
Pos. Pilota Punti
1 Paul Tracy 117
2 Bruno Junqueira 109
3 Michel Jourdain, Jr. 97
4 Patrick Carpentier 82
5 Sebastien Bourdais 74
6 Oriol Servia 66
7 Adrian Fernandez 65
8 Mario Dominguez 61
9 Alex Tagliani 51
10 Darren Manning 45
11 Mario Haberfeld 41
12 Jimmy Vasser 38
13 Roberto Moreno 31
14 Tiago Monteiro 15
15 Ryan Hunter-Reay 14
16 Patrick Lemarié 8
17 Rodolfo Lavin, Jr. 6
18 Joel Camathias 6
19 Alex Yoong 4
20 Bryan Herta 2
21 Max Papis 1
22 Gualter Salles 0
23 Geoff Boss 0

 

2003

I MOTIVI

Se nel 2002 l’arrivo del team Penske aveva innalzato il livello della competizione senza però sconvolgere gli equilibri della serie, nel 2003 l’invasione dei top team CART e dei costruttori giapponesi cambia permanentemente la fisionomia del campionato IRL, che dopo  5 anni di attesa può finalmente fregiarsi del nome IndyCar Series. Lo stravolgimento sportivo è permesso dal nuovo regime tecnico che si apre nel 2003: Dallara e G Force presentano un nuovo telaio, cui si somma la proposta della Falcon di Michael Kranefuss, che però non riscuote i favori del mercato, non riuscendo mai a prendere i nastri di partenza. Sul fronte motori l’abbandono della Nissan fa molto meno clamore dell’arrivo di Honda e Toyota, che soprendono la Chevrolet, penalizzata paradossalmente dalla rilassatezza dovuta ai tanti anni di predominio del mercato. Penske, Ganassi e Andretti Green assommano 9 vittorie, mettendo in mostra una costanza prestazionale solo occasionalmente messa alla prova dagli ormai ex padroni di casa. Solo il team Panther infatti resiste, grazie a un Sam Hornish strepitoso e al motore che la Chevrolet prende “in prestito” a metà stagione dalla Cosworth, braccio sportivo dell’arcirivale Ford, che aveva progettato l’unità per la ChampCar. Pur polarizzandosi ormai sui vecchi e nuovi top team, la serie da vita a 16 gare spettacolari, con diversi arrivi mozzafiato e una lotta al titolo che all’ultimo appuntamento coinvolge 5 piloti, 4 squadre, 3 motori e 2 telai diversi. Il 2003 passa però alla storia anche per il tremendo incidente che poco dopo la fine del campionato costa la vita a Tony Renna, promessa americana che nel 2004 avrebbe corso per il team Ganassi.

 

NOVITà TECNICHE

Il 2003 apre un nuovo triennio tecnico, che però conferma a grandi linee le specifiche imposte dalla IRL nel 2000. Honda, Toyota e Chevrolet sono quindi chiamate a costruire un motore aspirato 3.5 litri, con doppio albero a camme in testa. La potenza stimata è di circa 700 cv.

 

TEAM E PILOTI

 

Team Menard

Pilota Vitor Meira (BRA)
Richie Hearn (USA)
Jaques Lazier (USA)
Vettura #2 Menard’s
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere
Stratega Larry Ellert
Capo meccanico

 

 

Team Penske

Pilota Helio Castroneves (BRA) Gil De Ferran (BRA)
Alex Barron (USA)
Vettura #3 Marlboro #6 Marlboro
Telaio Dallara Dallara / G Force
Motore Toyota Toyota
Ingegnere Grant Newbury Tom German
Stratega Tim Cindric Roger Penkse
Capo meccanico Rick Rinaman Matt Jonsson

 

 

Panther Racing

Pilota Sam Hornish Jr. (USA)
Vettura #4 Pennzoil
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere Andy Brown
Stratega John Barnes
Capo meccanico Kevin Blanch

 

 

A.J. Foyt Enterprises

Pilota Shigeaki Hattori (JPN) A.J. Foyt IV (USA)
Jaques Lazier (USA)
Vettura #5 #14 Conseco
Telaio Dallara Dallara
Motore Toyota Toyota
Ingegnere
Stratega A.J. Foyt
Capo meccanico

 

 

Andretti-Green Racing

Pilota Michael Andretti (USA) Tony Kanaan (BRA) Dan Wheldon (ENG) Dario Franchitti (SCO)
Dan Wheldon (ENG) Dan Wheldon (ENG)
Robby Gordon (USA)
Bryan Herta (USA)
Vettura #7 7-Eleven #11 7-Eleven #26 Jim Beam/Klein Tools #27 Archipelago/Motorola
Telaio Dallara Dallara Dallara Dallara
Motore Honda Honda Honda Honda
Ingegnere Eddie Jones Eric Cowdin Eddie Jones Allen McDonald
Stratega Kim Green Kyle Moyer John Anderson
Capo meccanico John Cummiskey Jeff Simon John Cummiskey George Klotz

 

 

Kelley Racing

Pilota Scott Sharp (USA) Al Unser Jr. (USA)
Vettura #8 Delphi #31 Corteco
Telaio Dallara Dallara
Motore Toyota Toyota
Ingegnere  Mike Colliver
Stratega  Steve Newey
Capo meccanico

 

 

Chip Ganassi Racing

Pilota Scott Dixon (NZL) Tomas Scheckter (RSA)
Vettura #9 Target #10 Target
Telaio G-Force G-Force
Motore Toyota Toyota
Ingegnere Julian Robertson Bill Pappas
Stratega Mike Hull Chip Ganassi
Capo meccanico Barry Wanser Dave Higuera

 

 

Mo Nunn Racing

Pilota Tora Takagi (JPN) Felipe Giaffone (BRA)
Alex Barron (USA)
Vettura #12 Pioneer #21 Hollywood
Telaio G Force G Force
Motore Toyota Toyota
Ingegnere David Cripps Iain Watt
Stratega Peter Parrott Peter Parrott
Capo meccanico Don Lambert Tom Vasi

 

 

Access Motorsports

Pilota Greg Ray (USA)
Vettura #13
Telaio G-Force
Motore Honda
Ingegnere Jeff Britton
Stratega
Capo meccanico

 

 

Rahal Letterman Racing

Pilota Kenny Brack (SWE)
Vettura #15 Argent Mortgage
Telaio Dallara
Motore Honda
Ingegnere Don Halliday / Martin Pare
Stratega Bobby Rahal
Capo meccanico

 

 

PDM Racing

Pilota Scott Mayer (USA)
Ed Carpenter (USA)
Jimmy Kite (USA)
Vettura #18
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Dreyer&Reinbold Racing

Pilota Robbie Buhl (USA) Sarah Fisher (USA)
Vettura #23 Purex #24 Purex
Telaio Dallara Dallara
Motore Chevrolet Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Cheever Racing

Pilota Buddy Rice (USA)
Alex Barron (USA)
Vettura #52 Red Bull
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Super Aguri Fernandez Racing

Pilota Roger Yasukawa (USA)
Vettura #55 Panasonic
Telaio Dallara
Motore Honda
Ingegnere John Dick
Stratega
Capo meccanico

 

 

Hemelgarn Racing

Pilota Buddy Lazier (USA)
Richie Hearn (USA)
Vettura #91
Telaio Dallara
Motore Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

 

CALENDARIO

 

Gara Data Pista Tipologia
1 2 marzo Homestead Ovale medio
2 23 marzo Phoenix Ovale corto
3 13 aprile Motegi Ovale medio
4 25 maggio Indianapolis Super speedway
5 7 giugno Texas Ovale medio
6 15 giugno Pikes Peak Ovale corto
7 28 giugno Richmond Ovale corto
8 6 luglio Kansas Ovale medio
9 19 luglio Nashville Ovale medio – cemento
10 27 luglio Michigan Super speedway
11 18 agosto St. Louis Ovale corto
12 17 agosto Kentucky Ovale medio
13 24 agosto Nazareth Ovale corto
14 7 settembre Chicagoland Ovale medio
15 21 settembre Fontana Super speedway
16 12 ottobre Texas Ovale medio

 

 

 

RACCONTO DELLA STAGIONE

Il team AGR si presenta in grande spolvero al pubblico IRL, conquistando la prima fila con Kanaan a precedere Andretti. Al via l’americano conduce davanti a un aggressivo Castroneves, che poco dopo finisce per pagare la sua irruenza scivolando al quarto posto. Prima Kanaan e poi De Ferran passano infatti a condurre, mentre Andretti perde terreno in difficoltà con la vettura. Kanaan perde però il treno della vittoria spegnendo il motore durante una sosta, lasciando il campo a Scott Dixon, che da centro gruppo avanza un sorpasso dopo l’altro, fino a installarsi sulla coda di De Ferran. Il momento decisivo arriva quindi durante l’ultimo turno di soste, quando i meccanici del team Ganassi spediscono il neozelandese al comando. Nonostante il traffico nelle ultime fasi permetta un riavvicinamento, a De Ferran non rimane che scortare il debuttante fin sotto la bandiera a scacchi. Per Dixon è quindi la seconda vittoria “major” in carriera, mentre De Ferran e Castroneves devono accontentarsi degli altri due gradini del podio.

Kanaan si ripete a Phoenix, conquistando la seconda pole consecutiva davanti a Giaffone. Un’esitazione alla partenza costa però diverse posizioni al pilota AGR, che lascia il comando a Scott Dixon, prima che un testacoda di De Ferran interrompa la gara. Dopo aver perso il primato ai box, la corsa del neozelandese è però rovinata da un problema al motore. Giaffone comanda a lungo la gara, ma una diversa sequenza di rifornimenti porta in testa prima Andretti e poi Kanaan, seguito dalla Fisher. Mentre la corsa della ragazza americana è rovinata da un errore della squadra ai box, alcune bandiere gialle aiutano il brasiliano, rimasto attardato in precedenza da una sosta lenta. Prima un contatto tra Scheckter e Giaffone spedisce contro il muro il sudafricano, poi una chiusura eccessiva di Andretti su De Ferran innesca un brutto incidente che porta a una lunga neutralizzazione. L’ultima ripartenza arriva così a due giri dalla fine e Kanaan è bravo a staccare Castroneves e Giaffone, conquistando il primo successo in IRL per sé e il team AGR.

Dixon conquista la prima pole davanti a Kanaan nel terzo appuntamento di Motegi, ma il neozelandese inizia subito col piede sbagliato, perdendo posizioni in partenza e rimediando una foratura in un contatto con Barron, che sostituisce l’infortunato De Ferran. Davanti intanto Kanaan comanda le operazioni, dovendosi però guardare le spalle da un gruppetto composto da Brack, Scheckter, Sharp e il padrone di casa Takagi. Un problema ai box e conseguente penalità rovina la corsa del giapponese, ma peggio va a Castroneves, che finisce a muro non potendo evitare la vettura fuori controllo di Yasukawa. Una bella carica delle vetture del team Ganassi vede poi Scheckter soffiare il comando a Kanaan e Dixon risalire fino al terzo posto. Dopo l’ultimo turno di soste però il brasiliano torna all’attacco durante un doppiaggio, Scheckter risponde con una rischiosa resistenza all’esterno in curva 4 e il contatto col muro è inevitabile. Alla ripartenza Dixon appare molto più veloce di Kanaan, ma anche il suo tentativo finisce in lacrime quando G Force e Dallara si agganciano in curva 3, finendo violentemente contro il muro. Il brasiliano rimedia una frattura al braccio sinistro, che lo costringerà a saltare parte delle prove di Indianapolis, mentre il neozelandese se la cava con delle piccole fratture a polso e mano destra. Il comando passa quindi nelle mani del costante Sharp, che precede Brack e Giaffone. Alla ripartenza l’americano prende margine, ma il duello per il secondo posto è subito interrotto da un brutto incidente tra Jaques Lazier e Nakano. La corsa si chiude quindi in regime di bandiere gialle con Sharp che torna al successo, Brack che conquista il primo podio al ritorno col team Rahal e Giaffone che ottiene il secondo terzo posto consecutivo.

INDIANAPOLIS

Pos Pilota Punti
1   Tony Kanaan 137
2   Helio Castroneves 123
3   Scott Sharp 116
4   Gil de Ferran 108
5   Kenny Brack 103
6   Al Unser, Jr. 101
7   Felipe Giaffone 93
8   Scott Dixon 88
9   Tomas Scheckter 87
10   Michael Andretti 80

In Texas Tomas Scheckter guida una prima fila tutta Ganassi, precedendo Dixon. Mentre il neozelandese perde subito terreno, il sudafricano comanda a lungo la gara, capeggiando un folto gruppo di contendenti che comprende tra gli altri Kanaan, Takagi, Sharp e Unser. Proprio il due volte campione CART si propone a metà gara come il più serio sfidante di Scheckter, cui contende a lungo il primato. Per il sudafricano però le cose si mettono male quando un errore della squadra provoca un incendio ai box. La sua corsa finisce poi duramente contro il muro a causa di un cedimento meccanico. Nelle ultime fasi Unser e Kanaan si danno battaglia per la vetta, precedendo il duo Sharp-Giaffone. Quando però anche Takagi decide di unirsi alla festa con un azzardato attacco in curva 3, scoppia il caos. Sharp carambola su Giaffone ed entrambi finiscono contro il muro mentre Herta non può evitare Castroneves, ma entrambi riescono a proseguire. La bandiera verde sventola per l’ultima volta a due giri dal termine, con Unser che tiene a bada Kanaan fino alla bandiera a scacchi, conquistando il primo successo da St.Louis 2001. Il podio è completato da Takagi, che però viene privato di 23 punti in classifica per aver causato un incidente evitabile.

Kanaan conquista la pole position sull’ovale corto di Pikes Peak, ma sono le Penske a prendere inizialmente il comando della gara, prima con Castroneves e poi con De Ferran. Mentre la bella rimonta di Hornish dalle retrovie è frenata da un errore di calcolo dei consumi, lentamente si fanno strada nel traffico le vetture del team Ganassi, con Scheckter che passa a condurre prima delle soste e Dixon che si installa al terzo posto. Dopo le soste poi il neozelandese riesce a strappare il comando a De Ferran, al termine di un lungo duello nel traffico. La solita sfortuna mette invece i bastoni tra le ruote a Scheckter, che perde un giro dopo un incolpevole contatto in pit lane con Giaffone. Una volta conquistata la vetta, Dixon prende ben presto margine, mentre De Ferran se la deve vedere con Kanaan e Franchitti. Castroneves nel frattempo esce invece dai primi 5, alle prese con problemi di assetto. Nel finale un testacoda di Wheldon ricompatta il gruppo, ma Kanaan non ha tempo di approfittarne: alla bandiera verde infatti Yasukawa pone fine a una buona prova finendo contro il muro in curva 1 e decretando di fatto la fine delle ostilità. Dixon conquista quindi il secondo successo stagionale davanti a Kanaan e De Ferran, che nel finale ha la meglio su Franchitti. Uno spettacolare Hornish, dopo essere finito sotto di un giro, recupera dai guai iniziali per conquistare un buon quinto posto con il solito boccheggiante motore Chevrolet.

Dixon estende anche a Richmond il momento di forma, conquistando la pole davanti a Sarah Fisher. La bella qualifica non ha però seguito in gara per la giovane americana, subito costretta nelle retrovie da un assetto inefficace, lasciando a un gruppetto composto da Kanaan, De Ferran, Hornish e Scheckter il compito di contrastare un Dixon velocissimo. Il neozelandese domina infatti la corsa, dando qualche speranza agli inseguitori solo in alcune concitate fasi di traffico. Mentre Scheckter rovina la sua gara andando in testacoda in una ripartenza, la corsa di Hornish è resa più interessante da un contatto in pit lane con Giaffone. Come a Pikes Peak, il campione in carica da spettacolo nella rimonta, chiudendo alla fine con un buon quarto posto. La corsa, a lungo neutralizzata per un problema all’impianto di illuminazione, si conclude con la bandiera rossa poco dopo 200 giri a causa della pioggia. Per Dixon, in testa per tutta la gara, arriva la terza vittoria stagionale davanti alle due Penske di Castroneves e De Ferran.

Anche in Kansas Dixon comanda il gruppo al via, affiancato in prima fila dal compagno Scheckter. Nelle prime fasi i due si danno battaglia, insidiati da un folto gruppo di inseguitori capeggiato dalle Penske. De Ferran in particolare è molto incisivo, portandosi presto al fianco del neozelandese. La corsa è però interrotta intorno al 50° giro da un brutto incidente tra Giaffone e Wheldon, che costa al brasiliano una doppia frattura al bacino e al femore destro, costringendolo a diverse gare di stop. De Ferran e altri approfittano della bandiera gialla per effettuare un pit stop, anticipando la sosta del resto del gruppo, che avviene qualche passaggio più tardi durante una neutralizzazione per detriti. Mentre Scheckter rimane attardato da problemi elettrici, De Ferran guida a lungo su Yasukawa e Sharp, inseguiti da Dixon e Castroneves, che perdono tempo prezioso nel traffico. Il momento decisivo arriva durante l’ultimo turno di soste. Herta e Kanaan si fermano per ultimi, cercando di terminare la corsa senza ulteriori soste. Negli ultimi giri però sia il brasiliano che De Ferran devono arrendersi ed effettuare un ultimo rabbocco, seguiti da Dixon, inaspettatamente in pit lane a 2 giri dalla fine a causa di un errore di calcolo. Herta e Castroneves riescono invece a prendere la bandiera a scacchi senza rabbocco finale, chiudendo nell’ordine davanti a De Ferran e Kanaan.

Pos. Pilota Punti
1 Tony Kanaan 279
2 Scott Dixon 248
3 Helio Castroneves 247
4 Gil de Ferran 239
5 Kenny Brack 217
6 Al Unser, Jr. 203
7 Scott Sharp 176
8 Sam Hornish, Jr. 167
9 Tomas Scheckter 159
10 Felipe Giaffone 159
Classifica finale
Pos. Pilota Punti Distacco Corse Vittorie Podi Top 5 Top 10 Poles LL L
1 Scott Dixon 507 0 16 3 8 9 11 5 748 14
2 Gil de Ferran 489 18 15 3 8 9 12 1 405 6
3 Helio Castroneves 484 23 16 2 8 9 11 3 424 9
4 Tony Kanaan 476 31 16 1 6 9 12 3 337 12
5 Sam Hornish Jr. 461 46 16 3 5 7 11 1 393 6
6 Al Unser Jr. 374 133 16 1 1 4 11 0 103 3
7 Tomas Scheckter 356 151 16 0 1 5 10 2 491 8
8 Scott Sharp 351 156 16 1 1 3 7 0 38 3
9 Kenny Brack 342 165 16 0 1 5 8 0 23 5
10 Tora Takagi 317 190 16 0 1 2 9 0 27 3
11 Dan Wheldon 312 195 14 0 1 5 9 0 33 2
12 Roger Yasukawa 301 206 16 0 0 0 8 0 6 2
13 Bryan Herta 277 230 11 1 4 6 6 0 21 4
14 Robbie Buhl 261 246 16 0 0 0 4 0 0 0
15 Greg Ray 253 254 14 0 0 0 6 0 0 0
16 Buddy Rice 229 278 13 0 0 0 4 0 0 0
17 Alex Barron 216 291 10 1 1 2 5 0 29 2
18 Sarah Fisher 211 296 16 0 0 0 1 0 0 0
19 Buddy Lazier 201 306 13 0 0 0 1 0 4 1
20 Felipe Giaffone 199 308 11 0 2 2 4 0 67 3
21 A.J. Foyt IV 198 309 16 0 0 0 0 0 0 0
22 Vitor Meira 170 337 11 0 0 1 2 0 0 0
23 Jaques Lazier 120 387 9 0 0 0 2 0 0 0
24 Michael Andretti 80 427 4 0 0 1 2 0 64 3
25 Dario Franchitti 72 435 3 0 0 1 2 0 0 0
26 Shigeaki Hattori 43 464 4 0 0 0 1 0 0 0
27 Ed Carpenter 43 464 3 0 0 0 0 0 0 0
28 Richie Hearn 39 468 4 0 0 0 0 1 37 1
29 Shinji Nakano 35 472 2 0 0 0 0 0 0 0
30 Tony Renna 26 481 1 0 0 0 1 0 0 0
31 Scott Mayer 26 481 3 0 0 0 0 0 0 0
32 Jimmy Kite 17 490 1 0 0 0 0 0 0 0
33 Robby Gordon 8 499 1 0 0 0 0 0 0 0
34 Airton Dare 6 501 1 0 0 0 0 0 0 0
35 Robby McGehee 5 502 1 0 0 0 0 0 0 0
36 Jimmy Vasser 4 503 1 0 0 0 0 0 1 1
37 Billy Boat 1 506 1 0 0 0 0 0 0 0

 

2003

I MOTIVI

Con l’abbandono delle case e di buona parte dei top teams, la CART 2003 ha davvero poco in comune con quella di 12 mesi prima. Dopo il pasticcio del passaggio, poi annullato, ai motori atmosferici, la serie accetta la monofornitura Ford di unità turbo compresse da circa 750 cv. derivate dall’XF. Il congelamento dei telai, deciso nel 2002 per contenere i costi, lascia inalterati gli equilibri visti nella stagione precedente, rendendo imprescindibile un telaio Lola e sancendo la lenta sparizione della Reynard, ormai fallita. Ne consegue che le poche squadre superstiti della CART, che ben conoscono le vetture, la fanno da padrone sulle nuove compagini. Rifiutato il passaggio in IRL, Paul Tracy viene ingaggiato a peso d’oro da Jerry Forsythe, che all’ultimo anno di sponsorizzazione Player’s prima del bando ai marchi del tabacco, è condannato a vincere. L’avversario, manco a dirlo, è il team Newman Haas, che al nuovo acquisto Junqueira affianca il campione F.3000 Sebastien Bourdais. Michel Jourdain, unica punta di un team Rahal con un piede fuori dalla porta, fa da terzo incomodo. Alla fine il titolo va al canadese, al termine di una lunghissima stagione che, coerentemente con il personaggio, è un continuo alternarsi di alti e bassi, tra prestazioni dominanti in serie, problemi tecnici e qualche contatto di troppo. Tra questi un botta e risposta con Bourdais a dare il via a una rivalità che farà storia. Più di Junqueira, è infatti il francese il vero avversario di Tracy, grazie a un mix esplosivo di aggressività in gara e velocità in qualifica che, seppur fuori controllo in qualche occasione nel 2003, segnerà la stagioni successive.

 

NOVITà REGOLAMENTARI

Con l’abbandono di Honda e Toyota e l’accantonamento del passaggio ai motori atmosferici, la serie decide per un regime di monomotore Ford, che fornisce una versione rivista del proprio XF. Per garantire una longevità di circa 1200 miglia, il propulsore progettato dalla Cosworth vede una riduzione del regime massimo di rotazione da 16.000 giri/min a 12.000 giri/min. Un aumento di circa 4 pollici di mercurio di pressione del turbo (dai 34 in hg ammessi nel 2002) porta ad una pressione massima di 1,387 bar, garantendo una potenza massima di circa 750 cv, resi più difficili da gestire da una elettronica meno evoluta.

Sul fronte telaistico, Lola e Reynard, congelati nello sviluppo dalla metà del 2002, sono gli unici telai ammessi. La mancanza di aggiornamenti affligge soprattutto le squadre Reynard, già in difficoltà nella stagione precedente.

Per la trasferta europea di Brands Hatch e Lausitzring la CART impone l’adozione del medesimo pacchetto aerodinamico.

 

TEAM E PILOTI

 

Newman Haas Racing

Pilota Bruno Junqueira (BRA) Sebastien Bourdais (FRA)
Vettura #1 PacificCare #2 Lilly
Telaio Lola Lola
Ingegnere Guillaume Rocquelin Craig Hampson
Stratega
Capo meccanico

 

 

Forsythe Racing

Pilota Paul Tracy (CAN) Patrick Carpentier (CAN)
Vettura #3 Player’s #32 Player’s
Telaio Lola Lola
Ingegnere Todd Malloy Michael Cannon-Eric Zeto
Stratega Neil Micklewright Phil LePan
Capo meccanico

 

 

Herdez Competition

Pilota Roberto Moreno (BRA) Mario Dominguez (MEX)
Roberto Gonzalez (MEX)
Vettura #4 Herdez #55 Herdez
Telaio Lola Lola
Ingegnere Tom Brown Bryan Ma
Stratega
Capo meccanico

 

 

Walker Racing

Pilota Rodolfo Lavin (MEX) Darren Manning (GBR) Luis Diaz (MEX)
Vettura #5 Corona #15 #25
Telaio Reynard Reynard Reynard
Ingegnere
Stratega Derrick Walker
Capo meccanico Tim Broyles

 

 

Fittipaldi-Dingman Racing

Pilota Tiago Monteiro (POR)
Vettura #7
Telaio Reynard
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Rahal Letterman Racing

Pilota Michel Jourdain Jr. (MEX)
Vettura #9 Gigante
Telaio Lola
Ingegnere Todd Bowland
Stratega Ray Leto
Capo meccanico

 

 

Dale Coyne Racing

Pilota Roberto Gonzalez (MEX) Joel Camathias (SWI)
Alex Yoong (MAL) Alex Sperafico (BRA)
Gualter Salles (BRA) Gualter Salles (BRA)
Geoff Boss (USA)
Vettura #11 #19
Telaio Lola Lola
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Johansson American Spirit

Pilota Jimmy Vasser (USA) Ryan Hunter-Reay (USA)
Vettura #12 #31
Telaio Reynard Reynard
Ingegnere
Stratega Stefan Johansson Rob Hill
Capo meccanico

 

 

 PK Racing

Pilota Patrick Lemarié (FRA)
Bryan Herta (USA)
Max Papis (ITA)
Mika Salo (FIN)
Vettura #27
Telaio Lola
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Rocketsports Racing

Pilota Alex Tagliani (CAN)
Vettura #33
Telaio Lola
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Conquest Racing

Pilota Mario Haberfeld (BRA)
Vettura #34
Telaio Reynard
Ingegnere
Stratega Eric Bachelart
Capo meccanico

 

 

Patrick Racing

Pilota Oriol Servia (SPA)
Vettura #20 Visteon
Telaio Lola
Ingegnere Steve Challis
Stratega Jim McGee
Capo meccanico Don Lambert

 

 

Fernandez Racing

Pilota Adrian Fernandez(MEX)
Vettura #51 Tecate/Quaker State
Telaio Lola
Ingegnere John Dick
Stratega Tom Anderson
Capo meccanico Mike Sales

 

 

  

IL CALENDARIO

Gara Data Pista Tipologia
1 23 febbraio St. Petersburg Cittadino
2 23 marzo Monterrey Stradale permanente
3 13 aprile Long Beach Cittadino
4 5 maggio Brands Hatch Stradale permanente
5 11 maggio Lausitzring Ovale medio
6 31 maggio Milwaukee Ovale corto
7 15 giugno Laguna Seca Stradale permanente
8 22 giugno Portland Stradale permanente
9 5 luglio Cleveland Stradale – aeroporto
10 13 luglio Toronto Cittadino
11 27 luglio Vancouver Cittadino
12 3 agosto Road America Stradale permanente
13 10 agosto Mid Ohio Stradale permanente
14 24 agosto Montreal Cittadino
15 31 agosto Denver Cittadino
16 28 settembre Miami Cittadino
17 12 ottobre Citta del Messico Stradale permanente
18 26 ottobre Surfers Paradise Cittadino
19* 9 Novembre Fontana Super Speedway

 *La 500 miglia di Fontana, programmata come prova conclusiva del campionato, è stata annullata per via dei violenti incendi sviluppatisi nella zona nelle settimane precedenti.

 

RACCONTO DELLA STAGIONE

Il rookie Bourdais tiene fede ai bellicosi propositi manifestati nei test, presentandosi al pubblico Champcar con una perentoria pole position nelle strade di St. Petersburg. Il francese comanda le prime fasi di corsa, ma a differenza di buona parte dei rivali non approfitta della seconda neutralizzazione per rifornire. Inghiottito dal gruppo una volta effettuato il pit stop in bandiera verde, si ritira dopo aver rotto una sospensione contro un muretto. Liberatosi di Monteiro, a lungo in testa in virtù di una diversa strategia, Tracy prende quindi il comando delle operazioni, conducendo con margine fino al traguardo davanti al solido Jourdain, che dopo essersi liberato di Carpentier, autoeliminatosi in curva 7, nel finale riesce a staccare Junqueira, penalizzato nelle prime fasi da una sosta problematica.

Bourdais ci riprova a Monterrey, conquistando un’altra larga pole position e contenendo un aggressivo Tracy nelle prime fasi. Il francese rovina però ancora la sua bella prova prima non sentendo il messaggio di richiamo in pit lane, poi ponendo fine a una bella rimonta dal fondo colpendo un altro muretto. Passato in testa, neanche un motore spento durante la seconda sosta ferma Tracy, che vince agevolmente davanti al consistente Jourdain. Tagliani conclude sul podio recriminando per un pit stop lento che gli nega la piazza d’onore, mentre Fernandez precede sul traguardo Junqueira, in lotta per il podio prima di un solitario testacoda a metà gara.

A Long Beach tocca invece a Jourdain conquistare una sorprendente pole position ai danni di Tracy, che però prende subito il comando con una partenza al limite. Il messicano ribalza però davanti dopo il primo pit stop, ingaggiando con il capo classifica una lunga battaglia di pura velocità. Entrambi puntano infatti su una strategia a tre soste, rispetto alle due scelte dagli inseguitori, capitanati da Fernandez. Quando ormai la vittoria sembra in vista, la trasmissione tradisce però Jourdain alla ripartenza dal rabbocco finale. Tracy prende quindi il comando e negli ultimi giri deve solo controllare Fernandez per centrare il terzo successo consecutivo. Un costante Junqueira chiude il podio davanti a Vasser, che a due giri dal termine vede Servia fermarsi col serbatoio vuoto. Problemi al motore eliminano invece Bourdais a metà gara.

Tracy rompe il digiuno di pole position nella prima tappa della trasferta europea a Brands Hatch, dove guida il primo tratto di gara tenendo a distanza Bourdais. Il francese è però più veloce nella prima sequenza di soste, prendendo con margine il comando quando il cedimento del motore costringe al ritiro il capo classifica. Con Tracy fuori gioco Bourdais è libero di veleggiare verso la prima vittoria, guidando una doppietta Newman-Haas completata dal poco spettacolare ma consistente Junqueira, che precede Dominguez, premiato da una strategia risparmiosa.

Pos. Pilota Punti
1 Paul Tracy 65
2 Bruno Junqueira 54
3 Michel Jourdain, Jr. 42
4 Adrian Fernandez 29
5 Patrick Carpentier 28
6 Sebastien Bourdais 27
7 Mario Dominguez 24
7 Roberto Moreno 24
9 Alex Tagliani 22
10 Mario Haberfeld 20

L’egemonia Newman-Haas prosegue al Lausitzring, dove Bourdais torna in pole position e comanda a lungo le prime fasi, alternandosi al vertice con Junqueira. Mentre Tracy naviga nelle retrovie rallentato da un eccessivo carico aerodinamico, davanti Bourdais deve però vedersela con Dominguez, che passa a condurre dopo le prime soste e si difende strenuamente dagli attacchi del francese, ricevendo anche una penalità. I due danno vita a un duello tesissimo che coinvolge nel finale anche Jourdain, emerso in testa dall’ultima sosta. Il messicano non può però resistere a Bourdais, che prende il comando negli ultimi giri, difendendosi talvolta oltre il limite da Dominguez, che chiude secondo in volata. Bourdais centra quindi la vittoria al debutto su un ovale, mentre Jourdain completa il podio davanti a Junqueira e Servia, separati da pochi millesimi sul traguardo.

Alex Tagliani conquista a sorpresa la pole nell’appuntamento successivo di Milwaukee, ma a dominare la corsa è Jourdain, che lo affianca in prima fila. Dopo una immediata bandiera gialla per un testacoda di Junqueira, che spedisce a muro anche gli incolpevoli Moreno e  Lemarié, il messicano passa infatti a condurre, solo saltuariamente insidiato da Tracy, che per tutta la corsa ha il suo bel da fare nel contenere Servia, leggermente più veloce. Una ruota mal avvitata nell’ultima decisiva sosta elimina però il canadese, escluso da un eccitante finale in cui Jourdain si guadagna la prima vittoria in carriera resistendo agli attacchi di Servia, insidiato da vicino da Carpentier e l’ottimo Manning, primo dei piloti Reynard.

Il momento positivo di Jourdain sembrerebbe continuare a Laguna Seca, dove il messicano conquista la pole, salvo vedersi togliere il miglior tempo quando la sua vettura è trovata leggermente sotto peso. A partire al palo è quindi Carpentier, con Tracy che brucia in partenza Junqueira e tallona a lungo il compagno di squadra. Una brutto bloccaggio frena però il canadese a metà gara, costringendolo a cedere il passo a Junqueira, che dopo l’ultima sosta mette sotto pressione Carpentier, non riuscendo però a negargli il primo successo stagionale. Un secondo posto comunque positivo per il brasiliano, davanti al rivale per il titolo Tracy, che precede il capo classifica Jourdain, autore di una bella rimonta dalla 13° piazza con vari pregevoli sorpassi.

I due condividono la prima fila nell’appuntamento successivo a Portland e dopo 4 tentativi di partenza è Jourdain a passare Tracy all’esterno e prendere il comando. I due procedono in tandem fino alla prima sosta, quando Tracy occupa l’intera pit lane per bloccare il messicano, cosa che qualche giro più tardi gli costa 5 secondi di penalità. Nel frattempo però il tentativo di Jourdain di riprendersi con la forza il primato finisce con un contatto alla prima curva, da cui la Lola del team Rahal esce ferma nella direzione opposta. Jourdain perde così un giro  mentre Tracy continua a condurre, fino a quando è un altro messicano, Fernandez, che con una decisa staccata all’ultima ripartenza prende il comando e si invola verso il successo. Per Tracy un secondo posto comunque buono per la classifica davanti a Tagliani (beneficiario del ritiro per cedimento dell’ala posteriore di Bourdais) e Junqueira.

Pos. Pilota Punti
1 Paul Tracy 99
2 Bruno Junqueira 95
3 Michel Jourdain, Jr. 91
4 Patrick Carpentier 70
5 Adrian Fernandez 63
6 Oriol Servia 58
7 Sebastien Bourdais 53
8 Mario Dominguez 51
9 Alex Tagliani 46
10 Darren Manning 42

Cleveland vede il ritorno in pole position di Bourdais, che però alla prima curva è subito beffato da Tracy. I due prendono in breve margine su Junqueira, il primo degli inseguitori, ingaggiando un lungo duello di giri veloci. La contesa si risolve quando il francese passa a condurre durante il terzo turno di soste, andando poi subito in fuga. Solo un contatto con il doppiato Fernandez spaventa nel finale Bourdais, che però va a vincere nonostante una ripartenza all’ultimo giro, in cui è invece Tracy a sudare sette camicie per difendere il secondo posto dagli attacchi di Junqueira. Alle loro spalle chiude Carpentier, che precede Dominguez, Servia e Jourdain, costretto alla rimonta da un testacoda al primo giro.

Tracy si rifa subito sullo strade amiche di Toronto, dove conquista una larga pole position davanti a Junqueira, dominando in lungo e in largo la corsa. Una neutralizzazione nel finale potrebbe aiutare il brasiliano, che però nel pit stop decisivo sbaglia il posizionamento della sua vettura, cosa che lo costringe a cedere la piazza d’onore a Jourdain. Bourdais conclude ai piedi del podio una corsa senza sussulti, precedendo Servia, un ottimo Moreno e Carpentier. Un fortuito contatto con Junqueira costa caro a Tagliani, fuori gioco nei primi giri mentre si trova al secondo posto.

Tracy replica la pole position a Vancouver, nonostante il miglior tempo del venerdì gli venga annullato per aver bloccato alcuni avversari. I primi ritiri arrivano ancora prima del via, quando entrambi i piloti del team Coyne riescono a colpire il muro nei giri di riscaldamento. Nonostante Junqueira tagli con largo anticipo il traguardo la direzione gara convalida la bandiera verde, che dura però pochi secondi, perchè Bourdais manda subito contro il muro Moreno, ottimo quarto in qualifica. Alla ripartenza Tracy tallona a lungo Junqueira, che per evitare una penalità è costretto a restituire al canadese la prima piazza. Il brasiliano fa poi spegnere il motore durante la prima sosta, regalando la seconda piazza a Carpentier, per poi essere superato anche da Jourdain dopo l’incidente in cui il doppiato Monteiro elimina Tagliani, in quel momento quarto. Dopo il secondo turno di soste Junqueira recupera la posizione su Jourdain, risalendo poi al secondo posto quando un’insensata manovra di Dominguez, doppiato, elimina l’incolpevole Carpentier. Incontrastato in testa alla corsa, Tracy va quindi a conquistare il quinto successo stagionale davanti al rivale per il titolo Junqueira, che contiene la rimonta di Bourdais, in grado di scavalcare Jourdain durante il terzo turno di soste. Ottima quinta piazza per Manning, che precede Hunter-Reay e Haberfeld, tutti beneficiari dei guai tecnici che colpiscono Fernandez e Vasser nel finale.

Il team Newman-Haas monopolizza la prima fila a Road America, dove un violento acquazzone rimanda a lungo la partenza, causando diversi ritiri ancora prima che la corsa cominci. Il più clamoroso arriva però poco dopo la bandiera verde, quando Paul Tracy finisce nelle gomme mentre cerca di soffiare il terzo posto a Carpentier. Dopo un turno di soste collettive, un lungo di Dominguez regala il terzo posto al canadese, che oltre a mettere pressione a Bourdais deve guardarsi dagli attacchi di Tagliani. La rimonta dell’italo-canadese è poi facilitata da una lenta seconda sosta dell’ex compagno di squadra, che viene superato anche da Manning e Papis. Davanti Junqueira veleggia indisturbato verso la prima vittoria stagionale, che grazie al ritiro di Jourdain, arrivato in contemporanea a quello di Tracy, gli consegna il comando della classifica. Bourdais chiude secondo davanti a Tagliani mentre Papis riesce a volgere a suo favore una bella battaglia con Carpentier e Manning, che chiudono in quest’ordine.

Pos. Pilota Punti
1 Bruno Junqueira 164
2 Paul Tracy 161
3 Michel Jourdain, Jr. 125
4 Sebastien Bourdais 116
5 Patrick Carpentier 98
6 Oriol Servia 76
7 Adrian Fernandez 71
8 Darren Manning 68
9 Alex Tagliani 65
9 Mario Dominguez 65

Dopo il disastro di Road America, a Mid Ohio Tracy è determinato a recuperare i punti perduti, conquistando la pole davanti a un sorprendente Hunter-Reay. Nelle prime fasi il canadese prende subito margine sull’americano, che precede Jourdain e Bourdais. Subito dopo la neutralizzazione per un’uscita di Moreno arriva però una svolta nella lotta per il titolo, quando un contatto alla Key Hole spedisce nella sabbia Servia e Junqueira, che perde diversi giri. Mentre Tracy comanda indisturbato la corsa, alle sue spalle Carpentier supera Hunter-Reay durante le soste, mentre Vasser continua una bella rimonta avendo ragione di Jourdain. La formazione dei team Forsythe e American Spirit si rompe però a 10 giri dal termine, quando il campione ’96 finisce mestamente contro le gomme, riportando in pista la pace car. La ripartenza non altera però gli equilibri, lasciando Tracy libero di vincere davanti a Carpentier, Hunter-Reay, Jourdain e Bourdais.

Tagliani manda in visibilio il pubblico di casa a Montreal, conquistando la pole davanti a Servia. Il canadese guida poi a lungo la corsa, consumando però troppo nel tentativo di staccare Jourdain, che ha la meglio su Servia dopo la prima sosta. L’ultimo pit stop particolarmente lungo decide quindi la corsa per il canadese, che si ritrova superato dai due rivali e le vetture del team Forsythe. Nel finale Jourdain è poi bravo a gestire la situazione, cogliendo la seconda vittoria stagionale davanti a Servia, Carpentier, lo stesso Tagliani e Dominguez, che precede un Tracy rimasto a secco sul rettilineo d’arrivo. Il canadese guadagna comunque punti su Junqueira, fuori dalla top ten dopo due testacoda al tornantino.

Il brasiliano si rifà a Denver, dove conquista la pole davanti a Servia, che gli contende il comando nelle prime fasi, dovendo però arrendersi dopo l’ultimo turno di soste, che lo vede scivolare dietro anche a Bourdais. Minaccioso nel finale, il francese accompagna fino al traguardo il capo squadra brasiliano, che con il successo guadagna punti preziosi su Tracy, quarto al termine di una prova poco emozionante. Il canadese precede Fernandez, un Jourdain insolitamente lento e Dominguez, coinvolto in numerosi contatti, tra cui quello in cui rovina la corsa di Haberfeld, per metà gara in lotta per un posto in top 5.

Fernandez conquista a sorpresa la pole nell’appuntamento successivo di Miami, conducendo a lungo la corsa dopo un breve botta e risposta con Junqueira. Tracy, solo ottavo in qualifica, risale in terza piazza complice anche l’uscita di pista di Servia, rovinando poi tutto con un’insensata manovra ai danni di Bourdais. Junqueira riesce però ancora una volta a non approfittare dell’occasione: sempre in coda a Fernandez, il brasiliano finisce per tamponare il leader durante un doppiaggio, rovinando la gara di entrambi. Potrebbe quindi essere la corsa di Jourdain, che però viene spedito in fondo al gruppo per un’infrazione in pit lane. Il comando passa così a un incredulo Dominguez, che precede Moreno in una doppietta Herdez davanti al miracolato Salo, che chiude davanti a Vasser e Haberfeld.

Pos. Pilota Punti
1 Paul Tracy 204
2 Bruno Junqueira 191
3 Michel Jourdain, Jr. 171
4 Sebastien Bourdais 142
5 Patrick Carpentier 136
6 Oriol Servia 108
7 Mario Dominguez 101
8 Adrian Fernandez 99
9 Alex Tagliani 91
10 Darren Manning 83

Tracy rimette le cose a posto a Mexico City, dove conquista la pole davanti al sorprendente Monteiro, contenendo nelle prime fasi il duo Newman Haas. Junqueira, debilitato da una intossicazione alimentare, perde però terreno dopo il secondo turno di soste, scivolando dietro Bourdais e poi subendo gli attacchi di Monteiro, Dominguez e Salo. Dopo le ultime soste Bourdais mette pressione a Tracy, che però prende del margine nel finale conquistando il settimo successo stagionale e una buona ipoteca sul titolo. Bourdais chiude secondo davanti a un veloce Dominguez, che sul traguardo precede il redivivo Jourdain, un ottimo Salo, Monteiro e Junqueira.

Il brasiliano si presenta a Surfers Paradise con 29 punti da recuperare, accomodandosi in prima fila al fianco di Bourdais. In partenza il francese lascia subito passare il compagno, venendo però sfilato anche da Tracy, che non completa il sorpasso. Quando i due negoziano quindi la prima curva il canadese si inserisce senza considerare il rivale e il contatto è inevitabile. Bourdais prosegue senza danni mentre Tracy si ritrova in fondo al gruppo. Poco dopo la ripartenza per recuperare la vettura di Servia, a muro nella confusione iniziale, le prime gocce di pioggia tradiscono poi il francese, anticipando un nubifragio che obbliga a una lunga sospensione. Quando la corsa riprende gli incidenti si sprecano, coinvolgendo anche i contendenti al titolo. Tracy rimane infatti vittima di un contatto tra Moreno e Tagliani, perdendo tre giri. Junqueira, a lungo in testa, viene prima superato da Jourdain e Fernandez e poi finisce a sua volta contro il muro quando ormai la pista è praticamente asciutta. Il ritiro del brasiliano assegna matematicamente il titolo a Tracy.

Una diversa sequenza di rifornimenti e le tante bandiere gialle premiano intanto il team American Spirit, che nel finale piazza davanti Hunter-Reay e Vasser. Mentre il californiano deve cedere nel finale a un aggressivo Manning, chiudendo terzo, in testa il rookie gestisce bene varie ripartenze e negli ultimi giri fa il vuoto, conquistando la prima vittoria in carriera.

L’assegnazione anticipata del titolo e i vasti incendi che affliggono le aree prossime al catino di Fontana convincono poi gli organizzatori a cancellare la 500 miglia conclusiva prevista sul circuito californiano.

Classifica finale
Pos. Pilota Punti Distacco Corse Vittorie Podi Top 5 Top 10 Poles LL L
1 Paul Tracy 226 0 18 7 10 11 12 6 658 10
2 Bruno Junqueira 199 27 18 2 9 12 14 2 184 6
3 Michel Jourdain, Jr. 195 31 18 2 6 11 15 1 350 6
4 Sebastien Bourdais 159 67 18 3 7 9 10 5 254 8
5 Patrick Carpentier 146 80 18 1 4 8 14 1 107 3
6 Mario Dominguez 118 108 18 1 4 7 13 0 76 3
7 Oriol Servia 108 118 18 0 3 7 9 0 37 3
8 Adrian Fernandez 105 121 18 1 2 4 11 2 123 5
9 Darren Manning 103 123 18 0 1 3 15 0 4 1
10 Alex Tagliani 97 129 18 0 3 5 11 1 70 3
11 Jimmy Vasser 72 154 18 0 1 3 8 0 18 2
12 Mario Haberfeld 71 155 18 0 0 3 11 0 0 0
13 Roberto Moreno 67 159 17 0 1 2 9 0 6 1
14 Ryan Hunter-Reay 64 162 18 1 2 2 6 0 15 1
15 Tiago Monteiro 29 197 17 0 0 0 5 0 14 2
16 Mika Salo 26 200 4 0 1 2 2 0 6 1
17 Max Papis 25 201 7 0 0 1 4 0 0 0
18 Rodolfo Lavin, Jr. 17 209 18 0 0 0 3 0 0 0
19 Gualter Salles 11 215 9 0 0 0 1 0 0 0
20 Geoff Boss 8 218 11 0 0 0 2 0 0 0
21 Patrick Lemarié 8 218 6 0 0 0 2 0 0 0
22 Joel Camathias 6 220 7 0 0 0 1 0 0 0
23 Alex Yoong 4 222 4 0 0 0 1 0 0 0
24 Roberto Gonzalez 3 223 2 0 0 0 1 0 0 0
25 Bryan Herta 2 224 1 0 0 0 0 0 0 0