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2005

I MOTIVI

La stagione 2005 passa alla storia come l’ultima dell’era IRL caratterizzata da una vera battaglia tecnica, con tre motoristi coinvolti e due produttori di telai. È anche l’anno dell’apertura alle corse su circuiti non ovali, che come detto sposta definitivamente il campionato su una rotta diversa da quanto inizialmente preannunciato da Tony George. Nonostante, come ampiamente prevedibile, motori e telai non pensati per le piste stradali si rivelino poco adatti a questo tipo di percorsi, evidenziando un comportamento bizzarro e prestazioni poco esaltanti, nelle stagioni successive diversi circuiti si aggiungono a St. Petersburg, Sonoma e Watkins Glen, i tre percorsi scelti per il debutto nelle curve a destra. Sportivamente il 2005 è una stagione avvincente: non tanto in termini di lotta al titolo, sempre saldamente nelle mani di Dan Wheldon, quanto per il risultato sempre incerto che caratterizza ogni gara. Pur mantenendo un indiscutibile vantaggio infatti, raramente le squadre Honda dominano totalmente la scena come visto talvolta nel 2004, lasciando spazio agli inserimenti delle Penske e di Scheckter anche su alcuni degli ovali più veloci, con esiti talvolta spettacolari come da buona tradizione della serie.

 

 

TEAM E PILOTI

 

Panther Racing

Pilota Tomas Enge (CZE) Tomas Scheckter (RSA) Buddy Lazier (USA)
Buddy Lazier (USA)
Townsend Bell (USA)
Vettura #2 Rockstar #4 Pennzoil #95
Telaio Dallara Dallara Dallara
Motore Chevrolet Chevrolet Chevrolet
Ingegnere Andy Borme David Cripps
Stratega Doug Boles John Barnes
Capo meccanico Steve Namisnak Kevin Blanch

 

 

Team Penske

Pilota Helio Castroneves (BRA) Sam Hornish Jr. (USA)
Vettura #3 Marlboro #6 Marlboro
Telaio Dallara Dallara
Motore Toyota Toyota
Ingegnere Grant Newbury Tom German
Stratega Tim Cindric Roger Penkse
Capo meccanico Rick Rinaman Matt Jonsson

 

 

Andretti-Green Racing

Pilota Bryan Herta (USA) Tony Kanaan (BRA) Dan Wheldon (GBR) Dario Franchitti (SCO)
Vettura #7 XM Sirius Radio #11 7-Eleven #26 Jim Beam/Klein Tools #27 Arca/Ex
Telaio Dallara Dallara Dallara Dallara
Motore Honda Honda Honda Honda
Ingegnere Martin Pare Eric Cowdin Eddie Jones Allen McDonald
Stratega George Klotz Kim Green John Anderson Kyle Moyer
Capo meccanico Jeff Simon

 

 

Fernandez Racing

Pilota Scott Sharp (USA) Kosuke Matsuura (JPN)
Vettura #8 Delphi #55 Panasonic
Telaio G-Force G-Force
Motore Honda Honda
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Chip Ganassi Racing

Pilota Scott Dixon (NZL) Darren Manning (GBR) Ryan Briscoe (AUS)
Jaques Lazier (USA)
Giorgio Pantano (ITA)
Vettura #9 Target #10 Target #33 Target
Telaio G Force/Dallara G Force G Force
Motore Toyota Toyota Toyota
Ingegnere Eric Bretzman Bill Pappas Julian Robertson
Stratega Mike Hull Chip Ganassi
Capo meccanico

 

 

A.J. Foyt Enterprises

Pilota A.J. Foyt IV (USA)
Jeff Bucknum (USA)
Vettura #14 ABC Supply
Telaio Dallara
Motore Toyota/Chevrolet
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Rahal Letterman Racing

Pilota Buddy Rice (USA) Danica Patrick (USA) Vitor Meira (BRA)
Kenny Brack (SWE)
Vettura #15 Argent Mortgage #16 Argent Mortgage #17 Menard’s
Telaio G Force G Force G Force
Motore Honda Honda Honda
Ingegnere Todd Bowland Ray Leto  Jeff Britton
Stratega Bobby Rahal Scott Roembke
Capo meccanico

 

 

Vision Racing

Pilota Ed Carpenter (USA)
Vettura #20
Telaio Dallara
Motore Toyota
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

Dreyer&Reinbold Racing

Pilota Roger Yasukawa (USA)
Vettura #24
Telaio Dallara
Motore Honda
Ingegnere Len Paskus
Stratega Dennis Reinbold
Capo meccanico

 

 

Cheever Racing

Pilota Alex Barron (USA) Patrick Carpentier (CAN)
Vettura #51 Red Bull #83 Red Bull
Telaio Dallara Dallara
Motore Toyota Toyota
Ingegnere Garrett Mothersead Iain Watt
Stratega
Capo meccanico

 

Hemelgarn Racing

Pilota Paul Dana (USA)
Jimmy Kite (USA)
Vettura #91 Ethanol
Telaio Dallara
Motore Toyota
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

CALENDARIO

Gara Data Pista Tipologia
1 6 marzo Homestead Ovale medio
2 19 marzo Phoenix Ovale corto
3 3 aprile St. Petersburg Cittadino
4 30 aprile Motegi Ovale medio
5 29 maggio Indianapolis Super speedway
6 11 giugno Texas Ovale medio
7 25 giugno Richmond Ovale corto
8 3 luglio Kansas Ovale medio
9 16 luglio Nashville Ovale medio – cemento
10 24 luglio Milwaukee Ovale corto
11 31 luglio Michigan Super speedway
12 14 agosto Kentucky Ovale medio
13 21 agosto Pikes Peak Ovale corto
14 28 agosto Sonoma Stradale permanente
15 11 settembre Chicagoland Ovale medio
16 25 settembre Watkins Glen Stradale permanente
17 16 ottobre Fontana Super speedway

 

 

RACCONTO DELLA STAGIONE

La stagione si apre con la pole position di Tomas Scheckter, che a Homestead divide la prima fila con Meira. Fin dalle prime fasi di gara si forma un gruppetto in testa, che vede alternarsi al comando le vetture del team Penske, Kanaan, Wheldon e il sudafricano, mentre Rice e Franchitti sono tra i primi ad abbandonare la compagnia con problemi al motore. La svolta della gara arriva nel finale, quando Matsuura osa troppo in una ripartenza, causando un incidente a catena che fa fuori 8 vetture, tra cui il poleman. Alla bandiera verde Wheldon riesce a costruire un buon margine e si invola verso la prima vittoria stagionale, mentre sul traguardo Hornish precede Kanaan e Meira in una spettacolare volata a tre, con Castroneves subito dietro.

10 anni dopo la prima pole nel 1995, Bryan Herta si ripete sull’ovale di Phoenix, precedendo Wheldon. I due guidano la corsa nelle prime fasi, mentre Kanaan rimonta alla grande dall’ultimo posto dopo aver sostituito il motore prima della partenza. Sulla distanza però si assiste alla risalita delle Penske, che passano a condurre con Castroneves a precedere Hornish, fino a quando Franchitti rompe gli indugi e in pochi giri ha la meglio su entrambi. I giochi sembrano fatti, ma all’ultima sosta Hornish evita il cambio gomme riportandosi davanti allo scozzese, che nella fase decisiva se la deve vedere anche con Wheldon, doppiato. Il successivo incidente di Scheckter porta ad uno shoot out di pochi giri, in cui Franchitti tenta di superare Hornish all’esterno in curva 1 per poi finire nello sporco e lasciare campo libero a Castroneves e Kanaan, che completano il podio.

Il cittadino di St.Petersburg ospita la prima storica corsa della IRL fuori da un ovale. In qualifica Bryan Herta beffa Castroneves, dominatore delle prove, ma per il brasiliano la delusione maggiore arriva in gara, quando un contatto con il doppiato Foyt fa finire la Dallara Penske contro le barriere. Diverse neutralizzazioni, frutto anche dell’inesperienza di alcuni piloti su questo tipo di circuito, portano a diverse strategie, come nel caso del debuttante Ryan Briscoe, che nel finale si ritrova al comando inseguito da Manning e i piloti del team AGR. Dopo l’ennesima ripartenza, Kanaan fa fuori in poche curve Wheldon e Manning a suon di ruotate, per poi avventarsi su Briscoe, autore di una plateale manovra di blocking. Senza aspettare eventuali decisioni della direzione gara,  il brasiliano risponde poco dopo con una staccata clamorosa ma pulita, cui Briscoe reagisce chiudendo la porta. Il contatto è inevitabile, come l’impatto  dell’australiano contro le gomme. Della schermaglia approfitta Wheldon, che si porta al comando e controlla fino al traguardo dove precede Kanaan, Franchitti (più volte costretto a rientrare ai box per problemi di rifornimento) e Herta, in un incredibile poker AGR.

Dopo la difficile prova in Florida, Sam Hornish torna su un terreno a lui più congeniale, conquistando la pole position a Motegi. Nelle prime fasi l’americano si alterna nelle prime posizione con Scott Sharp e la sorprendente Danica Patrick, ma dopo le prime soste il controllo della gara è preso dalle vetture del team AGR, con Franchitti che finisce però contro il muro della cruva  4 nel tentativo di resistere a un attacco di Wheldon. Dopo l’ultima sequenza di soste, il comando passa nelle mani di Tomas Scheckter, che si difende strenuamente dagli attacchi di Kanaan e Wheldon, salvo poi rimanere a secco a tre giri dal termine. Mentre Kanaan imbocca la corsia box poco dopo, Wheldon riesce a ritardare l’inevitabile, fino a quando la bandiera gialla per l’incidente di Castroneves non congela le posizioni, sancendo la vittoria dell’inglese davanti a Sharp, Buddy Rice e una positiva Danica Patrick.

Pos. Pilota Punti
1 Dan Wheldon 234
2 Tony Kanaan 162
3 Sam Hornish Jr. 146
4 Bryan Herta 139
5 Vitor Meira 136
6 Scott Sharp 125
7 Helio Castroneves 123
8 Dario Franchitti 123
9 Danica Patrick 112
10 Darren Manning 108

Con un rassicurante primato in classifica, Dan Wheldon affronta la Indy500 partendo dalla 16° posizione, mentre la prima fila  è appannaggio di Kanaan, Hornish e Sharp, che precedono la Panoz Honda di Danica Patrick, ormai diventata un vero fenomeno mediatico dopo la buona prova in Giappone e un mese di maggio da protagonista. La gara è avvincente e vive per circa tre quarti della distanza sull’eterno duello tra Hornish e Kanaan, spesso insidiati da Franchitti, Sharp, Meira e un Wheldon in rimonta. La svolta arriva però con il ritiro di Hornish, che finisce contro il muro nel tentativo di resistere a un aggressivo Bourdais. Alla ripartenza infatti Danica Patrick, rimasta attardata per via di qualche errore ai box, perde il controllo della sua vettura nel gruppo, portando a una reazione a catena che costa il ritiro a due terzi del team Panther. L’inconveniente diventa una seconda possibilità per la giovane americana, che effettuando un altro rabbocco insieme alle riparazioni,  punta a terminare la corsa senza ulteriori soste, prendendo il comando nel momento in cui i primi si fermano per l’ultima volta. L’azzardo riesce e negli ultimi passaggi la Patrick battaglia alla pari con Wheldon per la testa della corsa, finchè l’allarmante livello del metanolo la costringe a lasciare spazio anche a Meira e Herta. L’incidente di Bourdais al penultimo giro chiude le ostilità, consegnando a Wheldon e al team AGR la prima vittoria a Indianapolis, la quarta della stagione, davanti a Meira e Herta.

L’appuntamento successivo si tiene sull’ovale di Fort Worth, che come sempre rispetta le attese di spettacolarità, ospitando una corsa tiratissima dal primo all’ultimo giro. Tomas Scheckter parte in pole davanti al compagno Enge ed è protagonista di una infinita battaglia al vertice che coinvolge tra gli altri le vetture di Penske, AGR e Rahal. Nel finale il sudafricano ingaggia poi un duello da brivido con Kanaan per la testa della corsa, che mantiene fino al traguardo, nonostante la pressione di Hornish, il re degli arrivi in volata, che questa volta deve accontentarsi del secondo posto davanti a Kanaan, Sharp e Castroneves.

Come nel 2004, le Penske si segnalano come le vetture da battere a Richmond, dove Hornish conquista la pole davanti a Castroneves. Dopo aver condotto le prime fasi però, l’americano si ritrova dietro il compagno di squadra, dando l’impressione di giocare al gatto col topo, fino a quando uno scompenso aerodinamico dietro la Dallara gemella non lo conduce contro il muro. Viaggiando su una strategia alternativa, Franchitti conduce a lungo la corsa nella fase centrale, ma alla fine nulla può per contrastare il ritmo di Castroneves, che nel finale scampa al contatto con la vettura fuori di controllo di Yasukawa, centrando il primo successo stagionale. Franchitti chiude secondo, precedendo Carpentier e Scheckter, mentre Wheldon può accontentarsi di un quinto posto dopo il ritiro di Kanaan, fuori per un contatto con Meira.

Il brasiliano si presenta pronto al riscatto nell’appuntamento successivo in Kansas, dove Danica Patrick fa ancora scalpore, guidando un tris in qualifica per il team di Bobby Rahal. Come in Texas la corsa si rivela una lotta senza quartiere, che in testa coinvolge Scheckter, Kanaan, Franchitti, Wheldon e Hornish. L’americano rimane però attardato da un problema durante una sosta, rimanendo escluso dal duello finale che dopo l’ultimo rifornimento si restringe a Kanaan e Wheldon. I due viaggiano affiancati fino al traguardo, insidiati però da Meira, che lanciandosi sotto la riga bianca partecipa al foto finish, che vede Kanaan prevalere su Wheldon e il brasiliano di Rahal.

Pos. Pilota Punti
1 Dan Wheldon 335
2 Tony Kanaan 259
3 Helio Castroneves 230
4 Dario Franchitti 219
5 Sam Hornish Jr. 216
6 Vitor Meira 205
7 Scott Sharp 198
8 Bryan Herta 198
9 Tomas Scheckter 192
10 Danica Patrick 171

Tomas Scheckter guida ancora il gruppo al via di Nashville, precedendo Danica Patrick, ormai divenuta una certezza, almeno in qualifica. Al via Franchitti prende presto il comando, ma è Kanaan a dominare la corsa, almeno fino a quando il cedimento di una sospensione non lo spedisce contro il muro insieme all’incolpevole Manning. I primi approfittano della neutralizzazione per rifornire, tranne la Patrick, che rimane in pista lottando caparbiamente con Franchitti e Hornish per la prima posizione. Entrambi gli americani perdono però tempo prezioso durante l’ultimo turno di soste, evitato da Carpentier, che tenta di concludere senza un rabbocco finale. Il canadese resiste fino a 7 giri dal termine, quando Franchitti gli strappa la prima posizione, imitato poco più tardi da Hornish. Per lo scozzese è il primo successo della stagione, mentre Carpentier centra un insperato podio dietro Hornish, autore comunque di una grande gara.

Sempre al top negli ovali corti, la Penske conquista la prima fila a Milwaukee, con Hornish a precedere Castroneves. L’americano comanda le prime fasi, ma un problema dopo la prima sosta le costringe a lasciare strada a Wheldon e Castroneves. Dopo l’ultimo turno di soste, i tre si ritrovano dietro Franchitti e Kanaan, che tentano di terminare la corsa evitando l’ultimo rifornimento. Un aiuto gli arriva proprio da Hornish, che toccandosi con Castroneves spedisce il brasiliano contro il muro. Alla ripartenza però l’americano è inarrestabile, facendo fuori in pochi giri Wheldon e Kanaan, per poi andare alla caccia di Franchitti. Lo scozzese resiste come può alla carica di Hornish, ma poco può anche quando l’americano quasi tocca il muro dopo aver già ripreso il comando. Per Hornish arriva quindi il secondo successo stagionale davanti a Franchitti e Scheckter, autore di una bella rimonta nel finale.

Il ritorno su un ovale veloce, il super speedway di Michigan, vede ancora primeggiare il team AGR, che piazza in pole Bryan Herta davanti a Tomas Scheckter. Mentre il sudafricano perde subito un giro durante una sosta, Herta domina la corsa, lasciando il comando solo nella fase centrale a causa di un pit stop lento. Dopo un violentissimo incidente multiplo che coinvolge Jaques Lazier, Matsuura, Yasukawa e Bell, la corsa si decide negli ultimi giri, in cui Herta controlla il mucchio selvaggio alle sue spalle, regolando in volata Wheldon, l’ottimo Scheckter e Kanaan.

L’appuntamento successivo in Kentucky ripropone lo strapotere Honda, mai realmente messo in discussione peraltro, con Danica Patrick alla seconda pole stagionale davanti a Wheldon. La gara, combattuta come da tradizione, vede i principali contendenti al titolo sparire uno dopo l’altro. Kanaan e Franchitti abbandonano infatti per problemi alle sospensioni, Hornish deve dire addio al treno di testa per una sosta problematica e Castroneves chiude solo quinto un fine settimana incolore. Alla fine la vittoria diventa un affare tra Scott Sharp, salito al comando con autorità nella seconda metà gara, e l’eterno piazzato Vitor Meira, che anche in questo caso deve accontentarsi del secondo posto a 77 millesimi dall’americano, che replica il successo ottenuto da patron Fernandez nel 2004. Il terzo posto va invece bene a Wheldon, a lungo in testa ma comunque soddisfatto dati i problemi dei principali avversari.

Pos. Pilota Punti
1 Dan Wheldon 455
2 Sam Hornish Jr. 365
3 Tony Kanaan 350
4 Dario Franchitti 345
5 Scott Sharp 326
6 Helio Castroneves 316
7 Bryan Herta 303
8 Vitor Meira 297
9 Tomas Scheckter 287
10 Patrick Carpentier 267

Come già accaduto a Richmond e Milwaukee, la Penske occupa l’intera prima fila nell’ultimo ovale corto della stagione, Pikes Peak, con Castroneves in pole. Il primato del brasiliano in realtà dura poco, perché è Hornish a comandare la prima parte di gara, ma entrambi sono poi costretti a lasciare spazio a Franchitti e Wheldon. Lo scozzese ha la corsa sotto controllo, ma getta tutto al vento spegnendo il motore durante l’ultima sosta, errore che gli costa un giro e lo relega al settimo posto finale. Per Wheldon non ci sono più ostacoli verso il quinto successo stagionale, mentre Hornish riesce a contenere Kanaan per il secondo posto.

L’appuntamento successivo vede l’esordio della serie su uno stradale permanente, Sonoma. Le prove sono comandate dal rookie Briscoe, che ottiente una larga pole position davanti a Helio Castroneves. Dopo aver dominato le prime fasi però, l’australiano perde il comando della gara durante il primo turno di soste, rovinando poi la sua corsa, oltre a quella di Castroneves e Danica Patrick, con una manovra arrischiata nel traffico. Mentre Wheldon si ritira per problemi di pescaggio, la lotta al vertice coinvolge ora Kanaan e il rookie Enge, autore anche di un testacoda a metà gara e quinto alla fine. Per il brasiliano arriva quindi il secondo successo stagionale davanti a un ottimo Rice e al duo Cheever Barron-Carpentier.

Ancora una volta a suo agio sugli ovali a D, Danica Patrick centra la terza pole stagionale davanti al compagno Rice. Dopo lo spavento iniziale per il tremendo incidente di Ryan Briscoe, che riporta danni lievi dopo essere finito nelle reti in seguito a un contatto con Barron, la corsa offre il solito spettacolo mozzafiato con le vetture AGR, Penske e Panther a contendersi il primato. Protagonista di una furiosa rimonta dopo un problema a metà gara, è però il solito Wheldon a emergere largamente in testa dopo l’ultima sosta ai box, fino a quando una bandiera gialla nel finale non rimette tutto in discussione. L’inglese, ormai a un passo dal titolo, riesce comunque a controllare la situazione, precedendo sul traguardo Castroneves e Hornish di pochi millesimi.

Le qualifiche di Watkins Glen vedono finalmente Castroneves conquistare una pole su stradali/cittadini, davanti allo strepitoso rookie Pantano. Mentre l’italiano ha qualche esitazione al via, Castroneves conduce le prime fasi, ma dal gruppo inizia la rimonta di Dixon, che dopo una partenza movimentata ha la meglio su Franchitti e Kanaan. Il neozelandese è chiaramente il pilota più veloce in pista, prendendo il comando su Castroneves e facendosi ancora largo tra le vetture AGR dopo l’ultima sosta, quando Franchitti e Kanaan tornano davanti, ma a gomme fredde devono comunque cedere il passo al campione 2003. I tre chiudono così nell’ordine, precedendo un positivo Pantano e Dan Wheldon, che conquista un titolo strameritato semplicemente prendendo parte alla gara.

Pos. Pilota Punti
1 Dan Wheldon 600
2 Tony Kanaan 508
3 Sam Hornish Jr. 482
4 Dario Franchitti 448
5 Helio Castroneves 418
6 Scott Sharp 412
7 Vitor Meira 387
8 Bryan Herta 378
9 Tomas Scheckter 361
10 Patrick Carpentier 361

L’ultima prova di Fontana vede una battaglia ancora aperta per il secondo posto in classifica tra Kanaan e Hornish. La prima fila però va alla coppia Franchitti-Scheckter, con il sudafricano a comandare la prima metà gara, mentre Hornish rimane subito attardato di un giro, dovendo scontare un drive through per eccesso di velocità ai box. Nonostante la corsa di gruppo, nel finale Kanaan e Franchitti riescono a prendere un po’ di margine sugli inseguitori, presentandosi affiancati sulla dirittura d’arrivo, finchè Kanaan non attiva il limitatore di velocità, consegnando a Franchitti la vittoria sulla pista in cui il suo caro amico Greg Moore aveva perso la vita 6 anni prima. Il secondo posto garantisce comunque al brasiliano il ruolo di vice campione, data la quinta piazza finale di Hornish, preceduto sul traguardo anche da Meira e Sharp. Un incidente nelle ultime fasi pone fine alla buona corsa del duo Jaques Lazier-Patrick, con la giovane americana che nel paddock arriva alle mani col collega.

Classifica finale
Pos. Pilota Punti Distacco Corse Vittorie Podi Top 5 Top 10 Poles LL L
1 Dan Wheldon 628 0 17 6 9 12 15 0 752 15
2 Tony Kanaan 548 80 17 2 9 12 14 1 375 13
3 Sam Hornish Jr. 512 116 17 2 7 9 12 3 364 10
4 Dario Franchitti 498 130 17 2 6 8 13 1 448 10
5 Scott Sharp 444 184 17 1 2 6 13 0 60 1
6 Helio Castroneves 440 188 17 1 3 8 11 2 230 7
7 Vitor Meira 422 206 17 0 4 7 11 0 55 4
8 Bryan Herta 397 231 17 1 2 4 9 3 251 9
9 Tomas Scheckter 390 238 17 1 3 6 8 3 365 8
10 Patrick Carpentier 376 252 17 0 2 3 11 0 30 3
11 Alex Barron 329 299 17 0 1 2 6 0 6 1
12 Danica Patrick 325 303 17 0 0 2 7 3 63 5
13 Scott Dixon 321 307 17 1 1 1 5 0 25 1
14 Kosuke Matsuura 320 308 17 0 0 0 7 0 2 2
15 Buddy Rice 295 333 16 0 2 2 4 0 17 2
16 Tomas Enge 261 367 15 0 0 1 4 0 20 3
17 Roger Yasukawa 246 382 17 0 0 0 0 0 0 0
18 Ed Carpenter 244 384 17 0 0 0 1 0 0 0
19 Ryan Briscoe 232 396 15 0 0 0 3 1 59 2
20 A.J. Foyt IV 231 397 15 0 0 0 2 0 0 0
21 Darren Manning 186 442 10 0 0 0 5 0 3 1
22 Jimmy Kite 163 465 11 0 0 0 1 0 0 0
23 Buddy Lazier 140 488 6 0 0 1 5 0 0 0
24 Jaques Lazier 81 547 6 0 0 0 0 0 13 1
25 Jeff Bucknum 63 565 4 0 0 0 1 0 0 0
26 Giorgio Pantano 48 580 2 0 0 1 1 0 0 0
27 Paul Dana 44 584 3 0 0 0 1 0 0 0
28 Sebastien Bourdais 18 610 1 0 0 0 0 0 0 0
29 Adrian Fernandez 16 612 1 0 0 0 0 0 0 0
30 Felipe Giaffone 15 613 1 0 0 0 0 0 0 0
31 Townsend Bell 15 613 1 0 0 0 0 0 0 0
32 Thiago Medeiros 12 616 1 0 0 0 0 0 0 0
33 Richie Hearn 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0
34 Kenny Brack 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0
35 Jeff Ward 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0
36 Bruno Junqueira 10 618 1 0 0 0 0 0 2 1
37 Marty Roth 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0
38 Larry Foyt 10 618 1 0 0 0 0 0 0 0

 

2005

I MOTIVI

Il 2005, per lunghi tratti, assomiglia terribilmente alla stagione precedente. Bourdais e il team Newman Haas infatti dominano quasi incontrastati, conquistando il titolo con ampio margine. Il successo del francese è agevolato anche dall’assenza di Junqueira, il suo maggiore avversario nel 2004, che è incolpevole protagonista di un brutto incidente nella trasferta del team a Indianapolis. L’infortunio alla schiena rimediato in curva 2 per un contatto con A.J. Foyt IV, tiene infatti fermo il brasiliano per tutta la stagione. Il suo sedile è preso quindi da Oriol Servia, che dopo due gare con il team Coyne, si ritrova proiettato su una vettura vincente, sfruttando alla grande l’occasione. Pur non riuscendo a scalfire la supremazia di Bourdais infatti, lo spagnolo si installa stabilmente nei piani alti della classifica, riuscendo anche a centrare il primo successo in carriera. Lo stesso vale per Justin Wilson, che accasandosi al team RuSport conferma il potenziale evidenziato nella stagione d’esordio, risultando più efficace del compagno Allmendinger, veloce ma troppo falloso. Descrizione estendibile anche al duo Forsythe, Tracy-Dominguez, la cui inconsistenza non permette di mettere pienamente a frutto le importanti risorse della squadra. Il 2005 vede anche il ritorno di Cristiano Da Matta, che ingaggiato dal team PKV centra il successo a Portland ma non rispetta del tutto le attese, commettendo alcuni errori non ammissibili per un pilota del suo calibro.

 

NOVITà REGOLAMENTARI

La stagione 2005 vede il definitivo abbandono delle soste obbligatorie e la “resa” della serie alla formula consumo, inevitabile non potendo prevedere quando occorreranno le neutralizzazioni della corsa. A questo proposito il direttore di gara Tony Cotman si impegna comunque ad impiegare dove possibile le bandiere gialle locali, limitando l’intervento della pace car.

Confermato invece il push to pass e l’uso obbligatorio delle due mescole di pneumatici in gara.

Con l’uscita di scena delle Reynard del team Walker, la serie diviene di fatto un monomarca Lola-Cosworth-Bridgestone.

 

TEAM E PILOTI

 

Newman Haas Racing

Pilota Sebastien Bourdais (FRA) Bruno Junqueira (BRA)
Oriol Servia (SPA)
Vettura #1 McDonald’s #2 PacificCare
Ingegnere Craig Hampson Guillaume Rocquelin
Stratega John Tzouanakis
Capo meccanico

 

 

Forsythe Racing

Pilota Paul Tracy (CAN) Mario Dominguez (MEX)
Vettura #3 Indeck #7 Indeck
Ingegnere Eric Zeto
Stratega Neil Micklewright
Capo meccanico

 

 

HVM Racing

Pilota Bjorn Wirdheim (SWE) Homero Richards (MEX) Ronnie Bremer (DEN)
Fabrizio Del Monte (ITA) Alex Sperafico (BRA)
Rodolfo Lavin (MEX)
Vettura #4 #50 #55
Ingegnere  Will Phillips  Michael Cannon
Stratega Keith Wiggins
Capo meccanico Mark Mason  Daryl Fox

 

 

Team Australia

Pilota Marcus Marshall (AUS) Alex Tagliani (CAN) Will Power (AUS)
Will Power (AUS) Charles Zwolsman (NED)
Vettura #5 Aussie Vineyards #15 Aussie Vineyards #25 Aussie Vineyards
Ingegnere
Stratega Derrick Walker
Capo meccanico Tim Broyles

 

 

Rocketsports Racing

Pilota Timo Glock (GER) Ryan Hunter-Reay (USA)
Michael McDowell (USA)
Vettura #8 DHL #31
Ingegnere
Stratega Rob Hill
Capo meccanico

 

 

Team RuSport

Pilota Justin Wilson (GBR) A.J. Allmendinger (USA)
Vettura #9 CDW/Intel #10 Western Union
Ingegnere Todd Malloy
Stratega Todd Malloy
Capo meccanico

 

 

Dale Coyne Racing

Pilota Ricardo Sperafico (BRA) Oriol Servia (SPA)
Michael Valiante (CAN)
Tarso Marques (BRA)
Ryan Dalzier (SCO)
Ronnie Bremer (DEN)
Vettura #11 #19 Sonny’s BarBQ
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

PKV Racing

Pilota Jimmy Vasser (USA) Cristiano Da Matta (BRA)
Vettura #12 Gulfstream #21 Bell Micro
Ingegnere Tom Brown
Stratega Jim McGee
Capo meccanico

 

 

Conquest Racing

Pilota Andrew Ranger (CAN) Charles Zwolsman (NED)
Vettura #27 Tide #34 Mi Jack
Ingegnere
Stratega
Capo meccanico

 

 

IL CALENDARIO

Gara Data Pista Tipologia
1 10 aprile Long Beach Cittadino
2 22 maggio Monterrey Stradale permanente
3 4 giugno Milwaukee Ovale corto
4 19 giugno Portland Stradale aeroporto
5 26 giugno Cleveland Stradale permanente
6 10 luglio Toronto Cittadino
7 17 luglio Edmonton Stradale aeroporto
8 31 luglio San José Cittadino
9 14 agosto Denver Cittadino
10 28 agosto Montreal Cittadino
11 24 settembre Las Vegas Ovale medio – 1.5 miglia
12 23 ottobre Surfers Paradise Cittadino
13 11 novembre Mexico City Stradale permanente

 

RACCONTO DELLA STAGIONE

Paul Tracy stacca la pole della prova inaugurale a Long Beach, precedendo Bruno Junqueira, che approfitta di un dritto del canadese in curva 1 per prendere il comando nelle prime battute. Il campione 2003 non perde comunque tempo per riprendere il comando, precedendo nelle prime fasi Junqueira, Dominguez, Bourdais e Wilson. Complice anche una bandiera gialla al momento del suo pit stop, il francese riesce però a passare in seconda piazza durante le soste, sfruttando poi la differenza di mescola per soffiare il comando a Tracy e allungare in testa. Un incidente di Ranger a 10 giri dal termine riaccende le speranze del canadese, ma Bourdais è implacabile in ripartenza involandosi verso il primo successo stagionale. Tracy secondo precede Junqueira, abile a soffiare a Dominguez l’ultimo gradino del podio in ripartenza. Il messicano chiude quinto, superato nel finale da un costante Wilson mentre Glock guida i rookie terminando buon sesto.

Bourdais centra la pole nel secondo appuntamento a Monterrey, precedendo Wilson, che però in partenza è subito sopravanzato da Tracy. Un rifornimento più corto permette poi al canadese di passare anche Bourdais, con il quale inizia un serrato duello nel traffico dettato dalle diverse strategie in atto. In mezzo a un’interminabile sequenza di neutralizzazioni dovute a incidenti minori, il francese tenta di riprendersi di forza il primato in una ripartenza, finendo però per allargare troppo l’uscita da una stretta curva a sinistra e centrare l’anteriore di Tracy, che si ritira con una sospensione KO. Le tante bandiere gialle, tra cui l’errore che elimina Allmendinger dalla lotta per il podio, aiutano Wirdheim, che eredità il comando dopo il pit stop di Phillipe ma nulla può negli ultimi giri per contenere Junqueira, subendo poi anche l’attacco di un sorprendente Ranger. Il successo davanti al canadese vale al vice campione 2004 la testa della classifica. Tagliani conquista il terzo gradino del podio, staccando nel finale Wilson, che chiude quarto avendo perso il treno della vittoria spegnendo il motore durante l’ultima sosta. L’inglese precede Bourdais, in recupero nel finale dopo la foratura guadagnata nel contatto con Tracy, mentre negli ultimi giri Wirdheim precipita all’ottavo posto passato anche da Da Matta (penalizzato dal contatto Bourdais-Tracy) e Hunter-Reay.

Il neo capo classifica Junqueira è costretto a interrompere la sua caccia al titolo nella trasferta del team Newman Haas a Indianapolis, dove è incolpevole protagonista di un violentissimo incidente che gli procura severe lesioni alla schiena. A Milwaukee la Lola #2 è quindi condotta da Oriol Servia, che nella qualifica che vede svettare Vasser davanti ad Allmendinger si piazza al nono posto. Dopo un brutto incidente ad Hunter-Reay nelle prime fasi, la corsa diventa un monologo di Paul Tracy, che dalla seconda fila passa subito Allmendinger e Vasser, facendo il vuoto. Mentre il polesitter perde colpi, lentamente dalla quinta fila rinviene Servia, che dopo il secondo turno di soste ha la meglio su Bourdais, arrivando poi in zona podio piegando la resistenza di Wilson. Solo nel finale Allmendinger sembra poter mettere pressione a Tracy, che però riprende margine dopo l’ultimo pit stop, facendo il vuoto anche nell’ultima ripartenza a 10 giri dal termine per andare a cogliere il quarto successo in carriera a Milwaukee. Allmendinger porta a casa un ottimo secondo posto, precedendo Servia, eccellente al debutto con il team Newman-Haas. Wilson, quarto, precede un Vasser in ripresa solo nel finale di gara. Solo sesto Bourdais, frenato da una penalità per eccesso di velocità durante l’ultimo pit stop.

Pos. Pilota Punti
1 Sebastien Bourdais 77
2 Justin Wilson 70
3 Paul Tracy 69
4 Bruno Junqueira 59
5 A.J. Allmendinger 53
6 Mario Dominguez 48
6 Oriol Servia 48
8 Jimmy Vasser 44
9 Timo Glock 43
10 Alex Tagliani 42

Wilson e Allmendinger conquistano una prima fila tutta RuSport a Portland, con l’inglese che prende subito il comando mentre Tracy ha la meglio al via sull’americano. L’ex campione di F. 3000 continua a condurre largamente dopo il primo turno di soste, che vede però Allmendinger scendere al quinto posto, lasciando strada a Bourdais e Dominguez. Al 46° giro problemi elettrici eliminano però il leader della corsa, causando la prima neutralizzazione, sfruttata dal gruppo per effettuare la seconda sosta. In pit lane poco prima del ritiro di Wilson, Da Matta rimane però in pista, guidando il gruppo alla ripartenza davanti a Tracy, Bourdais, Dominguez e Servia, autore di un pit stop velocissimo. Più leggero, il brasiliano prende in breve margine sugli inseguitori, fino alla sosta del 75° giro. Superato Tracy, prima della sua sosta Bourdais viaggia a passo da qualifica per ridurre il distacco da Da Matta, che però vanta oltre 10 secondi di vantaggio quando anche il francese transita per l’ultima volta in pit lane. A parte un problema alla trasmissione che pone fine alla bella rimonta di Servia, nulla cambia nel finale, con Da Matta che grazie a un po’ di fortuna e un gran passo gara coglie una sorprendente vittoria davanti a Bourdais, Tracy, Dominguez, Allmendinger e Vasser, arrivato al record di 201 partenze consecutive.

Da Matta è ancora competitivo nell’appuntamento successivo di Cleveland, dove si piazza in prima fila, mettendo a lungo sotto pressione il pole sitter Tracy. Come a Portland, fermandosi proprio al momento di un contatto tra Wilson e Dominguez il brasiliano prende poi il comando su Tracy e Bourdais, allungando prima del secondo turno di soste. La cavalcata del campione 2002 finisce però in un contatto con il doppiato Marshall in cui la sospensione anteriore sinistra ha la peggio. Un duro impatto di Wirdheim contro il muro della curva 9 richiama poi in pista la pace car, dando al gruppo di testa l’occasione di effettuare il secondo turno di soste, da cui Tracy emerge ancora in testa davanti a Servia, Bourdais, Tagliani e Ranger. Liberatosi in breve di Glock e Vasser, su una diversa sequenza di rifornimenti, Tracy insegue Allmendinger, a sua volta su una strategia alternativa, che prende margine lasciando poi il comando al canadese. A dieci minuti dalla bandiera a scacchi tutto il gruppetto di testa completa il terzo turno di soste, senza sconvolgimenti di classifica. Tracy va quindi a conquistare il secondo successo stagionale davanti ad Allmendinger, che nel finale contiene gli attacchi di Servia mentre Tagliani regola sul traguardo Bourdais.

Il francese tenta la reazione a Toronto, dove conquista la pole e comanda le prime fasi seguito a breve distanza da Tracy e Wilson. Il duo di testa completa il primo pit stop al 35° giro, ma nel reimmettersi in pista Bourdais taglia la strada a Tracy per non oltrepassare la linea gialla, strappandogli un baffo dell’ala anteriore e riportando una foratura. Il francese è costretto nuovamente in pit lane mentre il campione 2003 cerca di resistere fino al pit stop successivo, continuando a guidare sorprendentemente la corsa grazie anche alla lentissima sosta di Wilson, scavalcato da Servia. Al 57° giro il doppiato Sperafico spedisce poi Da Matta contro il muro, dando a tutti la possibilità di effettuare la seconda sosta. Incredibilmente però Tracy rimane a secco in pista per un problema di strumentazione. Dopo altre due neutralizzazioni per contatti nelle retrovie è Servia quindi a guidare il gruppo nel finale di gara, seguito da vicino da Wilson, Tagliani, Allmendinger e Vasser. Dopo aver studiato lo spagnolo per diversi giri, Wilson trova poi il varco giusto in curva 3 a 10 giri dal termine, lasciando Servia in balìa di Allmendinger, che però esagera in curva 6, impattando contro le gomme e venendo poi centrato da Dominguez. La mole di detriti non permette di ripulire la pista in tempo, decretando la prima vittoria di Justin Wilson davanti a Servia, Tagliani e Vasser, bravo nel finale a contenere il rimontante Bourdais, che precede Hunter-Reay.

Pos. Pilota Punti
1 Sebastien Bourdais 150
2 Paul Tracy 135
3 Justin Wilson 128
4 A.J. Allmendinger 111
5 Oriol Servia 107
6 Jimmy Vasser 105
7 Alex Tagliani 94
8 Cristiano da Matta 84
9 Mario Dominguez 83
10 Timo Glock 82

La prima visita sull’aeroporto di Edmonton saluta anche la prima pole position di AJ Allmendinger, che dopo Portland guida un’altra prima fila RuSport mentre Bourdais, in difficoltà in prova, parte solo dalla quinta fila. Al via Allmendinger mantiene il comando e prende subito margine mentre Wilson non riesce a respingere l’attacco di un aggressivo Tracy. Nel frattempo Bourdais inizia la sua rimonta, superando Dominguez, Vasser e Tagliani oltre a beneficiare dei problemi tecnici che eliminano Da Matta. Un errore nel traffico tradisce poi il leader della gara, che al 22° giro deve cedere il comando a Tracy. Poco dopo la pace car è chiamata in pista da un testacoda di Vasser, permettendo a tutti di effettuare la prima sequenza di rifornimenti, che vede Wilson soffiare ad Allmendinger la seconda piazza e Tagliani riprendere il quinto posto a Bourdais. Dopo un lungo lavoro di logoramento, al 50° giro Wilson costringe poi all’errore Tracy, superato in breve anche da Allmendinger. Apparentemente intoccabile, il duo RuSport comanda anche dopo il secondo turno di soste, che vede l’americano tornare davanti a Wilson, inseguito ora da Bourdais, a lungo impegnato a risparmiare carburante dietro Tagliani e beneficiario di un testacoda di Tracy, alle prese con problemi ai freni. L’incidente di Wirdheim richiama però in pista la pace car con dieci giri da completare, permettendo a Bourdais di riavvicinarsi. In pochi secondi si consuma quindi l’assurdo disastro del team RuSport: prima Wilson va in testacoda nel tentativo di scaldare le gomme, poi Allmendinger centra in pieno il muro subito dopo la bandiera verde. Incredulo, Bourdais ringrazia guidando un insperato 1-2 Newman-Haas davanti a Servia, con Tracy che chiude il podio precedendo Wilson, autore di una furiosa rimonta dal fondo e sopravvissuto a un duro contatto con Glock.

CONTINUA

Pos. Pilota Punti
1 Sebastien Bourdais 249
2 Paul Tracy 196
3 Oriol Servia 183
4 Justin Wilson 179
5 Mario Dominguez 152
6 A.J. Allmendinger 151
7 Jimmy Vasser 131
7 Alex Tagliani 131
9 Timo Glock 117
10 Ronnie Bremer 115

 

La classifica dopo 12 prove

Pos. Pilota Punti
1 Sebastien Bourdais 344
2 Oriol Servia 265
3 Justin Wilson 231
4 Paul Tracy 221
5 A.J. Allmendinger 199
6 Jimmy Vasser 198
7 Alex Tagliani 192
8 Mario Dominguez 189
9 Timo Glock 181
10 Ronnie Bremer 137

 

 Classifica finale

Classifica finale
Pos. Pilota Punti Distacco Corse Vittorie Podi Top 5 Top 10 Poles LL L
1 Sebastien Bourdais 348 0 13 6 7 11 12 6 358 10
2 Oriol Servia 288 60 13 1 7 10 11 1 29 4
3 Justin Wilson 265 83 13 2 3 8 10 2 123 5
4 Paul Tracy 246 102 13 2 7 7 8 3 512 10
5 A. J. Allmendinger 227 121 13 0 5 6 9 1 59 2
6 Jimmy Vasser 217 131 13 0 2 4 9 0 27 2
7 Alex Tagliani 207 141 13 0 2 5 10 0 5 1
8 Timo Glock 202 146 13 0 1 2 10 0 19 1
9 Mario Dominguez 198 150 13 0 1 6 8 0 2 2
10 Andrew Ranger 140 208 13 0 1 1 6 0 0 0
11 Ronnie Bremer 139 209 12 0 0 0 7 0 31 3
12 Cristiano da Matta 139 209 13 1 1 1 5 0 71 2
13 Nelson Philippe 117 231 13 0 0 0 4 0 23 1
14 Bjorn Wirdheim 115 233 11 0 0 0 4 0 29 2
15 Ryan Hunter-Reay 110 238 11 0 0 0 4 0 0 0
16 Marcus Marshall 104 244 12 0 0 0 2 0 0 0
17 Ricardo Sperafico 92 256 13 0 0 0 4 0 0 0
18 Rodolfo Lavin 72 276 6 0 0 2 2 0 5 1
19 Bruno Junqueira 59 289 2 1 2 2 2 0 17 2
20 Alex Sperafico 24 324 2 0 0 0 1 0 0 0
21 Michael McDowell 19 329 2 0 0 0 0 0 0 0
22 Will Power 17 331 2 0 0 0 1 0 0 0
23 Ryan Dalziel 13 335 1 0 0 0 1 0 0 0
24 Fabrizio Del Monte 10 338 2 0 0 0 0 0 0 0
25 Tarso Marques 10 338 1 0 0 0 0 0 0 0
26 Michael Valiante 10 338 1 0 0 0 0 0 0 0
27 Charles Zwolsman 8 340 1 0 0 0 0 0 0 0
28 Homero Richards 5 343 1 0 0 0 0 0 0 0
29 Jorge Goeters 3 345 1 0 0 0 0 0 0 0